In quest’ultimo decennio la politica gelese ha perpetrato un sistema criminoso di spartizione partitocratica delle poltrone di regia, privilegiando ambizioni personali agli interessi del paese, ignorando le disperate richieste di un’intera comunità.
Ora Gela risulta devastata dalle decisioni scellerate dei sindaci che hanno governato senza aver proposto idee e progetti per lo sviluppo economico occupazionale del territorio, ma hanno preferito puntare su nomi di persone imposte dalle forze politiche alleate, alle quali hanno affidato (assurdo e pazzesco) la gestione di settori incompatibili con le loro professionalità.
Incoscienti, irresponsabili gli assessori che hanno accettato (o preteso!) l’incarico di gestire settori anche in assenza delle dovute conoscenze specifiche. Così hanno impedito che ogni settore si arricchisse di nuove competenze, innovazioni, progresso, idee, progetti, sviluppo, limitando di conseguenza la loro competenza alla gestione della sola normale amministrazione e naturalmente assoggettata alle direttive del dirigente di settore.
Colpevoli, ma soprattutto “codardi” sono stati quei sindaci che hanno considerato “obbligata”, la scelta della squadra di incompetenti (imposti), perché hanno avuto paura di perdere l’appoggio delle forze alleate.
Complici gli assessori che hanno accettato l’incarico di dirigere settori di vitale importanza per la città, ritenendo che la loro rispettabilità di persone integerrime ed acculturate fosse prioritaria rispetto alla formazione professionale specifica nel settore assegnato.
Questo sistema criminoso che sembra tutt’oggi perdurare sta causando una stagnazione economica disastrosa che prelude alla desertificazione della città. Non circola l’economia e non si riescono a creare posti di lavoro per i giovani che sono costretti ad emigrare.
Anni di immobilismo soprattutto nei settori strategici, più produttivi come Turismo, sport e agricoltura.
In un paese ad alta vocazione turistica, che potrebbe in questo settore raggiungere autosufficienza economica e benessere, valorizzando le immense risorse e potenzialità del territorio, è da considerare un crimine l’incapacità di realizzare flussi considerevoli di turisti.
Altro esempio di settore bistrattato è lo Sport, con un’impiantistica minima e fatiscente, priva di una piscina comunale, di un campo di atletica leggera, uno stadio di calcio decente ecc. ecc. ed i pochi impianti esistenti tutti fuori uso o vandalizzati. Lo sport è un settore produttivo che potrebbe sviluppare un’economia occupazionale di incredibile portata nell’ambito amatoriale, professionale e del turismo sportivo. Addirittura, nell’ambito del sociale sarebbe immensa la capacità dello sport di azzerare qualsiasi tipo di dispersione giovanile; malessere questo, che troverebbe il suo vaccino prodigioso in una competente e mirata promozione dello sport.
Invece, la politica gelese che fa? Uccide lo sport! Gravissimo crimine! Scandalosa poi l’assegnazione della delega all’agricoltura che è sempre andata ad assessori senza ne titoli specifici, ne pollice verde.
Il disinteresse per questo settore vede oggi il risultato dei terreni della splendida piana di Gela, con i suoi cinque invasi, per l’80% incolti ed abbandonati.
L’agricoltura è un settore economicamente strategico, con ottime opportunità occupazionali giovanili, un grave crimine per la politica ignorarlo.
Gela ha bisogno di un sindaco coraggioso, responsabile capace di fare una squadra di assessori da scegliere liberamente, per i loro progetti ritenuti i più produttivi per l’economia occupazionale della città.
Finora Gela ha fatto sfoggio di sindaci che hanno avuto la spudoratezza di prendere in giro la città, nominando assessori senza una minima idea progettuale e così hanno decretato la morte di una città. Una vera vergogna!