Gela-Troina si giocherà a porte chiuse. La nuova stagione della squadra biancazzurra si apre di fatto nel segno della continuità col passato. Il "Vincenzo Presti" è e resta il principale antagonista del club di corso Vittorio Emanuele. Dopo mesi di promesse dall'amministrazione comunale, oggi l'ennesimo schiaffo alla società e soprattutto ai suoi tifosi, ancora una volta costretti a disertare l'impegno casalingo della squadra del cuore.
Appurato da tempo che per l'agibilità della tribuna si sarebbe dovuto aspettare fino alla seconda metà di settembre, fa notizia, a ben sette mesi dalla chiusura al pubblico dell'impianto di via Niscemi, il permanente stato di inagibilità sia della curva Angelo Boscaglia che della gradinata riservata agli ospiti. Eppure, da Palazzo di Città, da tempo si vociferava che nei due settori sopra citati i problemi fossero stati risolti. E invece niente.
Domani pomeriggio contro gli ennesi, con fischio di inizio in programma alle 16, gli uomini di Zeman dovranno fare a meno del calore del proprio pubblico. Ma non è tutto. La farsa dello stadio non si ferma qui. A metà settimana sono stati improvvisamente interrotti gli interventi di manutenzione che il sindaco aveva programmato da tempo. Ventitré mila euro per apportare le migliorie necessarie agli spogliatoi, oggi inagibili, corridoi, bagni di curva e tribuna. Ma sul più bello gli operai hanno ricevuto la chiamata dal Municipio: stop ai lavori.Tutti al PalaCossiga, custodi compresi.
Una scelta che ha spiazzato la società dei Mendola, dal momento che domani dovranno chiedere l'ausilio degli spogliatoi dei campi di calcetto antistanti la curva. Il massimo del comfort per una squadra che punta a vincere il campionato di serie D. Ma cosa c'è dietro questa scelta?
Per molti la risposta viene proprio dall'attuale situazione politica e da quella mozione di sfiducia che sarà discussa in aula consiliare venerdì 7 settembre. Tra i firmatari anche il consigliere di Noi con l'Italia – lo stesso partito di Cirignotta – Antonio Torrenti, da sempre vicino, per motivi lavorativi, alla proprietà del Gela. Un invito? Un messaggio a non votare la mozione? Nulla di tutto questo per Messinese. «Non è il mio modo di agire – ha precisato il Primo Cittadino – solo la burocrazia dietro la fine dei lavori».
Un'interruzione che non avrebbe avuto però il bene placito dell'assessore all'Urbanistica Gianni Mauro (nel riquadro), che dopo le dimissioni di Melfa si è occupato della vicenda stadio. Scelta che avrebbe mandato su tutte le furie l'architetto, che secondo molti potrebbe rassegnare le proprie dimissioni ancor prima della discussione della mozione. Ma su questo fronte non arrivano conferme ma nemmeno smentite. La stagione è appena iniziata ma le partite decisive in programma sono veramente tante.