Royalties, bilancio, rimpastino, tre argomenti che bussano con sempre più insistenza e che stanno condizionando l’attività dell’amministrazione Di Stefano in questo avvio di mandato, che potremmo ancora definire di rodaggio.
Nessun dramma per il sindaco, che non drammatizza. Anzi non perde occasione per auspicare una più responsabile presa di coscienza da parte dell’opposizione, specie per quanto riguarda alcuni provvedimenti propedeuci al superamento della situazione: leggasi bilancio e sblocca royalties.
Discorso a parte per quel che riguarda un probabile ritocco in seno all’esecutivo, che comunque – rimpasto o no – non dovrebbe subire sostanziali sconvolgimenti, forse piccoli assestamenti che metterebbero il sindaco in condizioni di rispettare quualche promessa di troppo fatta in campagna elettorale.
Franzone, Altamore e Caci sono i nomi in uscita che ballano. Il primo, che non ha rappresentanza in consiglio comunale, sembra essersi guadagnato la fiducia e la stima del sindaco, tal che i due vanno a braccetto nelle varie occasioni di rappresentanza. Franzone è uno che lavora e di cui ci si può fidare, difficilmente Di Stefano se ne priverà.
La Altamore voci dicono che stia soffrendo l’invasione di Peppe Di Cristina al settore Cultura, al punto che la vicesindaca starebbe valutando ipotesi di dimissioni; la Caci, infine, sub judice perchè, come Franzone, non ha rappresentanza in consiglio. Sono ritocchi che possono attendere e che il sindaco vorrebbe rimandare a bilancio approvato, e a royalties sbloccate. Per quanto riguarda possibili nuovi ingressi, per Scerra la giunta può attendere