Militari del Nucleo PEF di Caltanissetta, diretti dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito una perquisizione locale e informatica contestuale, con conseguente sequestro di documentazione, presso le sedi legali di Caltaqua Spa. e di Fcc Aqualia S.A. in Caltanissetta, dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI), in Caltanissetta, nonché di Fcc Aqualia S.A. a Madrid (Spagna).
L’attività in territorio estero è stata eseguita in collaborazione con la Policia Nacional spagnola, in esecuzione di un ordine europeo di indagine.
I reati per i quali si procede sono quelli previsti dagli Artt. 356 (Frode nelle Pubbliche Forniture) e 452 bis
(Inquinamento ambientale) del Codice penale.
La notizia è stata diffusa dal Comando provinciale della Gdf nella giornata di mercoledì 19 marzo. Una nota striminzita dove venivano riportati i dati essenziali del fatto di cronaca. Mammano che sono passate le ore, è trapelato qualche dettaglio. Per esempio, che gli indagati sarebbero una diecina (i vertici delle società coinvolte e le parti istituzionali coinvolte (Ati, per intenderci) e che i reati contestati si estenderebbero, oltre alla frode nelle pubbliche forniture, anche all’inquinamento ambientale.
A coordinare le indagini è il procuratore generale di Caltanissetta Salvatore De Luca. Tre i magistrati titolari dell’inchiesta, i quali in tre diversi tronconi, starebbero indirizzando le loro attenzioni verso attività fraudolente che riguarderebbero la gestione dell’erogazione, la ricerca di eventuali reati di natura economica nella gestione idrica e un terzo relativo alla non potabilità dell’acqua, inquinamento ambientale e le eventuali cause e responsabilità.
Le attività investigative sono finalizzate ad acquisire elementi di riscontro a ulteriori ipotesi investigative in relazione ai reati di riciclaggio e distrazione fraudolenta di fondi, attuate attraverso pratiche di Transfer Pricing, in danno della società per azioni Caltaqua spa, gestore del Servizio Idrico Integrato di questa Provincia, in favore della sua partecipante spagnola Fcc Aqualia Sa. Dagli accertamenti effettuati, in particolare tramite l’analisi dei bilanci e dei flussi finanziari della partecipata, sarebbero emerse «operazioni infragruppo di natura strategica con particolare riguardo all’acquisto di beni e servizi anche di natura progettuale, in danno della controllata italiana che gestisce la risorsa pubblica».
Sulla vicenda è intervenuto con una nota ufficiale la segreteria interprovinciale del sindacato Ugl, a firma del titolare Andrea Alario, il quale scrive:
“La fiducia nella magistratura e negli investigatori è massima. L'Ugl, da sempre, segue la via della legalità e della trasparenza, anche quando si tratta del ciclo idrico sul territorio". Il segretario confederale Ugl Andrea Alario spiega che l'organizzazione sindacale seguirà l'evolversi dell'inchiesta in corso, che vede indagati manager e tecnici di Aqualia, Caltaqua e Ati idrica.
"Qualora si arrivasse a un giudizio – aggiunge Alario – saremo pronti anche a costituirci parte civile. È giusto verificare gravi contestazioni, come quelle che vengono mosse". Il segretario riferisce però che l'inchiesta non deve incidere sulle garanzie occupazionali, per tutti i dipendenti dell'azienda del ciclo idrico.
"I lavoratori vanno garantiti – conclude – sono operatori e tecnici che da anni sono impegnati nei Comuni della provincia e hanno sempre prestato attività con abnegazione e competenza. Spesso, si trovano in situazioni emergenziali che non è facile affrontare, come accade durante le troppe crisi idriche, per noi inaccettabili. Siamo pronti a qualsiasi interlocuzione istituzionale, davanti agli organi competenti, purché i dipendenti possano mantenere continuità e occupazione".