Nei giorni scorsi è venuto a mancare il pittore-scultore Antonio Insulla, personaggio molto popolare in città per i suoi meriti artistici e le riconosciute doti di umanità.
Avrebbe compiuto 85 anni nel prossimo novembre. Non aveva particolari patologie.
Una vità per la pittura, con significativa attività di scultore. Due le opere regalate alla città: l’enorme quadro pittorico raffigurante l’allegoria di Gela alle spalle del tavolo di presidenza del Consiglio comunale e la scultura a grandezza naturale di Salvatore Aldisio che troneggia al centro della piazza San Francesco, di fronte il Palazzo municipale.
Si cimentò anche nella riproduzione di monete antiche rivenute nel sottoscuolo di Gela e le copie delle antefisse in creta.
Riusciti i suoi ritratti di alcuni personaggi popolari gelesi, ma anche quello di papa Woityla, che ebbe modo di consegnare personalmente.
Antonio Insulla insegnò arte nelle scuole pubbliche e tra i tanti riconoscimenti, la pubblicazione di un suo catalogo da parte della Casa Editrice SEI.
I familiari hanno voluto che la camera ardente venisse allestita nel luogo dove amava trascorrere gran parte del suo tempo: la galleria d’arte di via Mallia.
Lascia moglie e due figli.