Mercoledì 6 dicembre è stato pubblicato il decreto assessoriale regionale all'agricoltura, che ha concesso, ai sensi dell'avviso pubblicato un anno fa, un aiuto temporaneo ed eccezionale agli agricoltori colpiti dalla crisi del conflitto russo-ucraino, sotto forma di abbattimento dei ruoli debitori del consorzio di bonifica di Agrigento e del consorzio di bonifica di Gela.
Approvato e parte integrante, nonché sostanziale del provvedimento, l'allegato elenco definitivo dei beneficiari collegati alle istanze ammesse e finanziabili. In elenco risultano una novantina di beneficiari, tra gelesi (la stragrande maggioranza), niscemesi e buteresi. Varie le somme finanziate: da un minimo di 325 euro ad un massimo di 31 mila euro. A fine ottobre erano stati pubblicati gli elenchi provvisori di ammessi ed esclusi. Gli interessati avevano 15 giorni a diposizione per formulare eventuali opposizioni e presentare gli opportuni chiarimenti.
I beneficiari dovevano possedere, infatti, alcuni requisiti: essere iscritti al registro delle imprese della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Ciaa); avere la sede in Sicilia; avere il fascicolo aziendale Sian, aggiornato e validato alla data di presentazione della domanda di aiuto; essere in attività al momento della presentazione della domanda di sostegno e al momento dell’erogazione; essere in regola con la certificazione antimafia; avere un debito iscritto a ruolo per il mancato pagamento del contributo di bonifica, come risultante dalla attestazione rilasciata da parte dello stesso.
La mancanza di uno di questi requisiti era causa di esclusione. Non essendo previsti criteri di selezione delle istanze di aiuto, sono state ammesse tutti le istanze corredate dal possesso dei requisiti. L’aiuto intende dare un risposta alla situazione di crisi che sta colpendo in modo particolare il settore agricolo siciliano, derivante anche dalla manifestazione della crisi del conflitto russo-ucraino. Il settore agricolo siciliano ha subito forti ripercussioni a causa della suddetta crisi soprattutto legate ai maggiori costi delle materie prime e dell’energia.
Inoltre, la ripresa economica dopo le prime fasi del covid-19, ha accelerato la domanda crescente e la forte domanda commerciale, accompagnata dall'aumento dei prezzi dell'energia che hanno portato a un aumento dei costi di trasporto e si sono aggiunti ai problemi della catena di approvvigionamento, con ripercussioni che non sono solamente legate a tariffe di trasporto più elevate, ma che si estendono anche alle conseguenze dei ritardi nelle forniture commerciali che minacciano la capacità degli agricoltori di mantenere e far funzionare le attrezzature di produzione.