«In Sicilia c’è bisogno di molto ma di sicuro non ci servono i tagli».
La segretaria generale della Cisl di Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia, il segretario generale Filca Cisl Ag Cl En, Francesco Sodano, il segretario generale Fim Cisl Ag Cl En, Alessio Pistritto, il segretario generale Fit Cisl Sicilia, Dionisio Giordano sono netti nel commentare la revisione dei fondi del Pnrr da assegnare alla tratta ferroviaria siciliana.
«Alcune importanti città delle nostre province da tempo sono state private della mobilità ferroviaria – aggiunge Carmela Petralia – il processo evidentemente non è destinato a fermarsi se a farne le spese saranno tratte strategiche e fondamentali come la Enna – Caltanissetta Xirbi e la Lercara – Caltanissetta Xirbi. Queste scelte sono da contestare perché aggravano la situazione in territori già disagiati che assistono impotenti al fenomeno dello spopolamento».
La denuncia della Cisl vuole dare voce a un’ampia area geografica nella quale, con fatica, l’occupazione cerca rilancio e vede in quei cantieri ferroviari, che si vogliono sopprimere, una vitale boccata di ossigeno. «Com’è possibile – rimarca la segretaria generale della Cisl Ag Cl En – fare impresa, incrementare l’economia e i posti di lavoro, assicurare benessere alle comunità se i servizi primari vengono tagliati. La mia amara constatazione riguarda anche la scomparsa di importanti uffici amministrativi, il drastico ridimensionamento di vitali presidi sanitari, la costante chiusura degli sportelli bancari. Piuttosto che sostenere le realtà più bisognose, maggiormente in difficoltà, si dirottano invece i fondi in altri territori. A cosa servono le statistiche di vivibilità delle province se quelle dove si sta male non vengono aiutate vedendosi sottrarre la linfa dei servizi».
La 34ª indagine de Il Sole 24 Ore, sulla qualità della vita nelle 107 province italiane, relega Enna, Agrigento, Caltanissetta rispettivamente al 90°, al 94°, al 106° posto. «La rilevazione – conclude Carmela Petralia – dimostra che in queste aree geografiche servono investimenti.
Come Cisl da tempo denunciamo tale inaccettabile stato di cose tentando di smuovere le coscienze dei soggetti istituzionali che detengono le leve delle decisioni. Ci siamo spesi in convegni e incontri pubblici. Continueremo ad impegnarci consapevoli che “Agenda Urbana”, “Zes”, Snai”, “Accordi di programma” sono grandi opportunità, ricche di risorse finanziarie che però rischiano l’inefficacia se il contesto rimane vittima di tagli immotivati soprattutto nel campo infrastrutturale».