Natale senza il patriarca San Giuseppe?

Natale senza il patriarca San Giuseppe?

E come faremo questo Natale? Adesso che il patriarcato è divenuto la nuova minaccia sociale del nostro Paese.

Come faremo questo Natale? Potremo collocare nel nostro presepe la statuetta del patriarca san Giuseppe? Qualcuno potrebbe risentirsene. Ma che stupido che sono, è lo stesso presepe che dà fastidio con tutta la sacra famiglia: Gesù, Giuseppe Maria? Ma buttiamole nel cestino una volta per tutte queste figure assurde, anacronistiche. In fondo questi “tre” cosa rappresentano? Ma di quale sacra famiglia parliamo? Non esistono più sacre famiglie, anzi neppure famiglie. Sì, qualcuna resiste ancora, ma è questione di tempo.

Vedrete che questa “cosa” voluta dal Padre Eterno fin dalla creazione del mondo è ormai una istituzione inutile, obsoleta. Anzi a proposito del vecchio e rimbambito matusalemme con la lunga barba bianca, anche lui va fatto fuori al più presto. Smettiamola con questo Dio... oltretutto anche lui Patriarca. Guardiamo invece al bello che ci offre il presente, alla mosernità, all'intelligenza artificiale che avanza. E ammiriamo gli uomini con la giarrettiera e le donne che già a 13 anni bevono, fumano sigari e bestemmiano come un portuale.

E poi accogliamo con gioia le coloratissime famiglie arcobaleno e tutti i “derivati e surrogati” ad esse connesse. Quindi via il Presepe, via la famiglia, via tutto. E cominciamo proprio dal patriarcato, che qualcuno vorrebbe eliminare per legge. Allora quest'anno niente san Giuseppe, nel presepe; anzi aboliamo pure la festa del 19 marzo. E tu don Pasqualino Di Dio, sei già avvisato.

Quest'anno nessun festeggiamento per il patriarca san Giuseppe e neppure per il patriarca San Francesco (di Paola). Potresti rischiare una denuncia o magari un attentato da quella parte politica che odia la nostra civiltà, la nostra cultura, la nostra fede. Ma togliendo san Giuseppe del presepe, che farà la Madonna?

Domanda stupida. La Madonna sarà  finalmente libera, emancipata, potrà finalmente guardarsi intorno. D'altronde la vera natura di Concetta “Immacolata”, ci viene ora svelata da un geniale regista come Paolo Zucca che nel 2023 ha realizzato il film “Il Vangelo secondo Maria” (tratto dall'omonimo romanzo di Barbara Alberti), dove descrive la madre di Gesù come una  selvaggia, una ladra e naturalmente una femminista “ante litteram”. Il film è stato presentato in questi giorni al Torino Film Fest, e naturalmente rappresenta un nuovo schiaffo alla fede cristiana e un calcio in faccia agli stupidi credenti.

Ma poi, esistono ancora i credenti? Interroghiamoci pure su questo. Io vedo una tiepidezza, una negligenza e una vigliaccheria da parte dei cattolici che è segno di una drammatica deriva. E ci sono poi certi sacerdoti che si arrampicano sui muri per inventarsi “nuovi metodi” di evangelizzazione inventandosi le cose più assurde, quanto invece dovrebbero tornare  a raccontare la Nuova Novella con la semplicità, con fervore, e magari non trascurando (dato che ormai la talare non la indossa quasi più nessuno) di mettere sulla propria camicia, o sul pullover, o sulla giacca un segno distintivo del loro essere preti, perché siano riconoscibili, perché siano testimoni fra la gente di quel Cristo cui si sono votati.