I poliziotti della Squadra Mobile e quelli del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela hanno dato corso all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Caltanissetta a carico del 25enne John Parisi (in foto), ritenuto l’autore del tentato omicidio, avvenuto a Gela nel primo pomeriggio del sette gennaio scorso, ai danni di un gelese di quarantasei anni.
Il provvedimento è stato notificato al Parisi presso la Casa Circondariale di Gela, dove lo stesso si trova recluso per altra causa. Quel giorno di gennaio non fu sporta alcuna denuncia da parte della vittima. Gli agenti della Polizia di Stato, appresa la notizia che nei pressi del cavalcavia di via Venezia erano stati esplosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di un’autovettura con due soggetti a bordo, hanno subito iniziato le indagini finalizzate a ricercare la vittima, dell’auto fatta oggetto dei colpi d’arma da fuoco e di testimoni che potessero indirizzare le indagini verso la ricerca dell’autore.
Individuata subito l’abitazione della madre della vittima, sui muri delle scale del condominio, i poliziotti hanno trovato tracce ematiche che lasciavano intendere che la persona cui erano stati indirizzati i colpi d’arma da fuoco appartenesse alla cerchia dei familiari della donna; è stata rintracciata anche l’auto, parcheggiata tra i dedali di viuzze gelesi limitrofe all’abitazione, che presentava un foro sul parabrezza; all’interno della vettura i poliziotti hanno trovato anche evidenti tracce ematiche.
Circostanze che hanno consentito di ricostruire il grave fatto delittuoso, che si era consumato poco prima, allarmante per la modalità mafiosa con cui era stato perpetrato. L’attività investigativa si è protratta per tutta la notte, al fine di scongiurare anche eventuali azioni ritorsive nei confronti dell’autore del delitto. Una volta individuata, la vittima ferita a una mano, è stata sentita in merito all’accaduto.
Sono stati sentiti alcuni testimoni e familiari per risalire al movente, riconducibile a diatribe familiari. Sono stati effettuati numerosi rilievi sulla scena del crimine e su altri luoghi. Sono state eseguite perquisizioni alla ricerca di prove e dell’arma usata dal Parisi, che però non è stata ritrovata. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati telefoni cellulari dei protagonisti della vicenda e di familiari, dalla cui ispezione sono emersi messaggi importanti che cristallizzano alcune fasi dell’avvenuto delitto.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, assunta la direzione delle indagini, ha sviluppato le risultanze investigative acquisite dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di Gela e, successivamente, ha richiesto al Gip del locale Tribunale l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ordinanza che è stata emessa il 16.03.2021 e notificata oggi in carcere.