Il segretario cittadino del Partito democratico, Guido Siragusa (nella foto), ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica, confermando comunque la volontà di rimanere nel partito.
L'ex consigliere comunale dem, si è tolto non pochi sassolini dalle scarpe e non le ha mandate a dire ad esponenti come Peppe Di Cristina e Miguel Donegani, accusati di essere le due ganasce di una tenaglia che ha stretto in una morsa la segreteria locale, specie dopo l'affermazione alle primarie di Ely Schlein.
«Abbiamo vissuto un momento di esaltazione, quando – afferma Siragusa – abbiamo creduto al messaggio dell’attuale segretaria nazionale ("estirpiamo i cacicchi e i capibastone”). Purtroppo le cose sono andate diversamente, ed infatti, pur avendo vinto le primarie, a tal proposito mi fa piacere rendere pubbliche le parole proferite da un parlamentare nazionale la notte dello spoglio “è più eclatante la vittoria della Schlein a Gela che in Italia”».
Vittoria ottenuta con l’indispensabile supporto del Comitato Elly costituito dai compagni Licia Abela, Maria Ferrara, Tiziana Iozza, Peppe Favitta e Giovanni Ferro. Come tutti sanno i cacicchi e i capibastone pur avendo perso, si sono ritrovati entrambi ed a vario titolo negli organi nazionali, Di Cristina eletto alla direzione nazionale con settanta voti congressuali in tutta la provincia e Donegani che fingendo di votare la Schlein, votava Bonaccini con un’operazione degna del migliore Totò riusciva ad indicare la compagna Caizza nelle liste della Schlein, e chi aveva sostenuto lealmente e coraggiosamente la Schlein fuori.
Questo passaggio, sottovalutato da molti, ha vanificato il lavoro del Comitato Elly, che tanto si era prodigato per riportare nei gazebo importanti esponenti della Cgil, di Arci, del mondo del volontariato laico e cattolico, giovani, ma soprattutto tanti ex democratici, tutti convinti che il loro voto avrebbe finalmente aperto il Pd».
E poi ancora, come un fiume in piena, «purtroppo, ho dovuto fare i conti – aggiunge - con chi pensa che i candidati sindaci si decidono nei bar avendo la faccia tosta di pensare che il resto del mondo sia costituto da imbecilli e creduloni. Sull’argomento voglio essere chiaro: è intollerabile costruire movimenti politici, essere nel contempo dirigente del Pd, la mattina ti presenti come esponente di spicco di quel movimento e il pomeriggio ti atteggi a dirigente del Pd.
E’ oltremodo disdicevole che tale comportamento di Donegani, sia supportato, anzi forse ispirato dal componente della Direzione Nazionale del Pd Peppe Cristina che qualcuno definisce”.
«Non ritengo percorribile – dice ancora l'ormai ex segretario del Pd di Gela – ipotesi che continuino a prevedere il non rispetto della volontà manifestata dal popolo delle primarie, non essendo più sopportabile che si continui ad esercitare pressione sull’opinione pubblica, approfittando di ricoprire un ruolo assembleare che nulla ha a che fare con le dinamiche locali, con il solo fine di demolire, anzi direi di costruire velleitarie proposte già preconfezionate, fondate solo su ambizioni personali, con lo scontato risultato di isolare il Pd dal contesto del centrosinistra che, a mio modo di vedere, rimane l’unico obiettivo da perseguire».
Siragusa ha esortato la segreteria provinciale a far chiarezza «sul ruolo che attualmente esercita il componente della direzione nazionale Di Cristina ed ad intraprendere azioni tendenti a ristabilire le regole, ma soprattutto a creare le condizioni, affinchè il partito riesca ad emanciparsi da personaggi interessati solo a tutelare i loro destini personali». Nel concludere, ha ringraziato invece l’ex deputato regionale, Giuseppe Arancio e l’attuale consigliere comunale, Gaetano Orlando, che lo stesso Siragusa non ha esitato a definire «veri uomini di partito».