Nelle prime ore di questa mattina, personale del Commissariato di Polizia di Gela ha dato esecuzione a 3 provvedimenti restrittivi (custodia cautelare in carcere) emesse dal Gip presso il Tribunale di Gela su richiesta delle procure, con il coordinamento del procuratore capo, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti con plurimi precedenti specifici, resisi responsabili dei reati suindicati.
Si tratta di Nicolò Morello (a sinistra nella foto), cl.1984, (già sorvegliato speciale di p.s. con obbligo di soggiorno, con precedenti per furto aggravato, rapina, evasione, inosservanza delle prescrizione sulla misura di prevenzione, resistenza a un pubblico ufficiale, ricettazione, lesioni personali, minacce ed in materia di stupefacenti); di Maurizio Smorta (al centro nella foto), cl.1996 (con precedenti per lesioni personali, furto aggravato, minacce, danneggiamento, rapina, evasione, ricettazione, resistenza a un pubblico ufficiale ed in materia di armi e stupefacenti); e di Michael Costarelli (a destra nella foto), cl.1994 (con precedenti per rapina, lesioni personali, furto aggravato, minacce a un pubblico ufficiale ed in materia di stupefacenti).
Tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati p. e p. dagli artt. 110, 624 bis comma 1 e 3 in relazione al 625 n. 2 c.p.
Negli ultimi anni, sul territorio di Gela si è verificato incremento di furti in appartamento, spesso, ai danni di soggetti facoltosi.
Tale fenomeno, oltre a generare un prevedibile allarme sociale, rendeva necessaria una rapida azione di prevenzione e di contrasto per evitare che, in un quadro di crisi economica e di carenze occupazionali, quella dei reati c.d. “predatori” divenisse per molti una “valida alternativa” di lavoro per aiutare l’economia familiare, fornendo in tal modo “manovalanza a basso prezzo” per la criminalità locale.
L’indagine, poi denominata operazione “Diabolik”, trae origine dalle acquisizioni investigative che hanno condotto, in data 30.01.2018, all’arresto di R. G. cl.1988, altro pluripregiudicato gelese (responsabile dei reati di minacce aggravate, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione e spari in luogo pubblico) su provvedimento restrittivo emesso dal medesimo Gip.
Gli esiti della complessa e variegata attività investigativa, articolata in attività tecniche di intercettazione, di monitoraggio degli spostamenti degli indagati oltreché di concreta osservazione e pedinamento dei soggetti di interesse investigativo ed in tutta una ulteriore serie di attività finalizzate a reperire elementi di riscontro e suffragio alle ipotesi investigative, hanno consentito di acclarare il coinvolgimento degli odierni arrestati in una serie di furti in abitazioni commessi a Gela e nella città di Niscemi.
In particolare, dalle investigazioni è emerso come tali furti siano stati effettuati seguendo sempre il medesimo schema operativo, consistenti nell’individuazione degli obiettivi, nella previa effettuazione di sopralluoghi e verifiche circa la presenza di persone o di sistemi di videosorveglianza, inoltre nella commissione dei delitti da parte di tre soggetti, spesso mediante l’arrampicamento sulla parete esterna degli immobili per mezzo dei tubi per lo scolo dell’acqua piovana o del metano e forzando le finestre, nella seguente fuga a bordo del veicolo condotto da uno dei soggetti, nonché nella successiva ricerca di soggetti disponibili ad acquistare i beni trafugati.
Nel corso dell’attività investigativa, venivano riscontrati 7 furti in abitazioni perpetrati a Gela e 1 nella città di Niscemi, attraverso i quali i rei conseguivano ingenti profitti nel breve lasso di tempo durante il quale è stato effettuato il monitoraggio, sia perché le abitazioni sono state prescelte anche in ragione dello stato di assenza dei rispettivi proprietari, sia per l’essere quotidiana la descritta condotto criminosa.
Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza sono state eseguite le perquisizioni domiciliari nei confronti dei soggetti suindicati con esito negativo.
Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Gela a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.
(fonte: Commissariato di Polizia di Gela)