Girone d’andata da incorniciare per il Basket School.
Con la vittoria in casa dell’Aci Bonaccorsi per 59-83, la compagine di Totò Bernardo (nella foto) ha raggiunto il quarto successo consecutivo (il sesto in totale su nove partite disputate). I gelesi, con 12 punti, condividono il secondo posto in classifica con Acireale. La capolista Messina ha 4 punti di vantaggio. Il tecnico ha fatto un bilancio di questo inizio di stagione, proiettandosi al futuro.
– Si sarebbe aspettato questi risultati ad inizio stagione?
«Si, sono cosciente di lavorare con un gruppo solido. Giovani ambiziosi che vogliono fare carriera. Sappiamo che i risultati si ottengono solo con il duro lavoro ed è quello che stiamo facendo».
– Quale squadra o quali squadre pensa che possano lottare per la promozione? La sua, fa parte di queste?
«Le squadre più accreditate per il salto di categoria ad oggi sono sicuramente Messina. Una spanna sotto c’è un gruppo di squadre che sta tardando ad emergere. Una di queste è Comiso. Questo è un girone equilibrato. Noi, solo se daremo il 300% delle nostre forze in ogni allenamento, riusciremo ad essere tra queste».
– Ci sono possibilità di ritornare ai fasti di un tempo?
«Mi pare molto difficile. La città dimostra, per l’ennesima volta, di non essere pronta. Noi abbiamo costituito un’associazione di 25 affezionati che, con tanti sacrifici sta cercando di riportare questo sport ad alti livelli. Non so se ci riusciremo, ma ci proveremo».
– Nelle ultime settimane sono stati protagonisti in campo i fratelli Caiola. Cosa mi dice su loro?
«I Caiola sono l’espressione di un settore giovanile che ha sempre lavorato, nonostante vari problemi e la scarsa attenzione per lo sport da parte della classe dirigente gelese. Continueremo su questa strada, cercando di dialogare con la parte più bella della politica che crede nella funzione sociale dello sport».
– Cosa si augura per il nuovo anno?
« Spero porti serenità alle famiglie di tutti coloro che fanno parte di questo progetto. Mi auguro che possa dare tanta pallacanestro a questa città perché lo merita. Gela ha bisogno di rivivere e dimostrare le proprie potenzialità».