Nel momento in cui è stata ufficializzata la sua candidatura a sindaco, alla guida della coalizione dei partiti di centrodestra, l'hanno immediatamente definita una “burocrate prestata alla politica”, nel palese tentativo di screditarne l’eventuale apporto sin dall’inizio, ma ad oggi l'ing. Grazia Cosentino (in foto), da consigliere comunale ci tiene a dimostrare che non è così.
Laureata in Ingegneria civile/sezione edile, presso l’università di Palermo, da funzionaria prima e dirigente poi, si è fatta largo in contesti altamente competitivi e maschili, occupandosi di materie con cui tanti altri evitano di averci a che fare, come l'ambiente e l'urbanistica. Recentemente è transitata nella società in house della Srr4 Cl Sud, la Impianti Srr4, con il compito di occuparsi della raccolta dei rifiuti. Grazie alle sue competenze e la profonda conoscenza della macchina amministrativa in un contesto di default dell'ente comunale, è stata scelta dai partiti di centrodestra, con in testa la Dc di Totò Cuffaro, per guidare un Comune dichiarato da pochi mesi in dissesto.
A metà della partita, Cosentino e la sua coalizione chiudevano il primo turno elettorale in nettissimo vantaggio sui quattro avversari nella cosa alla poltrona di primo cittadino gelese. Al secondo turno, contro l’unico competitor rimasto, Terenziano Di Stefano sostenuto dal campo largo progressista, però si riparte dallo 0-0. Entrambi i candidati non credono negli apparentamenti tecnici.
La partita si riapre del tutto e termina con la vittoria di Di Stefano, persino con un certo distacco. Ai fini della normativa regionale vigente, alla Cosentino spetta il seggio da consigliere comunale. E già all'indomani della sua proclamazione nel civico consesso si è vista costretta a smentire qualsiasi illazione su una sua presunta rinuncia al seggio, dimostrando per contro in aula di voler esercitare pienamente questo ruolo nel fermo rispetto del volere sovrano espresso dal cittadino elettore alle urne.
– Dopo alcuni mesi da quegli eventi, Grazia Cosentino ha deciso di concedere un'intervista, che non può non iniziare dalla seguente domanda: cosa è successo al ballottaggio?
«Visti i risultati del primo turno – ci risponde – è evidente che c’è stata una volontà precisa affinché Grazia Cosentino non diventasse il sindaco di Gela. Accordi sottobanco, inciuci vari (e la vicenda Scerra lo ha ampiamente dimostrato) hanno dirottato il voto strutturato verso il candidato Di Stefano. I voti dei gelesi liberi dai condizionamenti sono stati verso di me. E nei mesi successivi ho continuato a ricevere segnali e messaggi di dispiacere da parte loro. Nel corso della campagna elettorale, forse, qualcuno si è accorto che Grazia Cosentino non si fa tirare per la giacca da nessuno e qualcuno ha pensato solo al proprio tornaconto e non al bene della città».
– Il suo seggio è stato contestato per incompatibilità tra il ruolo di consigliere comunale e quello che occupa in seno alla Impianti Srr. Qual è la sua tesi in merito e può aggiornarci sullo stato dell’arte del ricorso promosso dall’avv. Paolo Cafà?
«Ovviamente, se sto resistendo nel giudizio incardinato dall’avv. Paolo Cafà – afferma la consigliere – è perché sono fermamente convinta che non sussistono motivi di incompatibilità. C’è già stata una prima udienza il 5 novembre scorso; attendo ulteriori notizie nel merito. In ogni caso, il tema non mi desta la minima preoccupazione».
– Indiscrezioni la danno vicina alla Dc. A proposito, cosa ci faceva alla “Festa dell’amicizia” organizzata a Ribera da Cuffaro?
«Era la “festa dell’amicizia” – esclama con ironia - ed ero con amici per trascorrere una piacevole domenica, insieme ad altri amici, ad una festa che per l’appunto onora l’amicizia! A questa domanda, simpaticamente, rispondo con altra domanda: lei non crede nell’amicizia?»
– Come sta vivendo questa esperienza in questi primi mesi di mandato nel civico consesso?
«E’ chiaro – puntualizza – che si tratta di un’esperienza del tutto nuova, vissuta dall’altra parte della barricata in un ente che è stata la mia casa per 36 anni. Si impara sempre dalle nuove esperienze e la sto vivendo come un momento di crescita personale oltre che di impegno in prima persona per il miglioramento della vita nella mia città.
O da Sindaco che ha perso o da consigliere, la mia rettitudine ed il mio rigore nell’affrontare i temi, non cambia. Non è il ruolo che fa la persona, è la persona che esercita il ruolo che determina i contorni della persona».
– Come sono i rapporti con la maggioranza?
«Ottimi, ci conosciamo tutti – precisa - e, al di la delle posizioni politiche c’è il massimo rispetto reciproco».
– Come valuta questi quasi centocinquanta giorni di governo dell’amministrazione Di Stefano?
«Insufficienti, non è stato prodotto – sottolinea la Cosentino - alcun atto significativo per la città, a parte proclami e passerelle varie. Anche in consiglio comunale vengono portati atti interessanti, per carità, ma che ritengo non siano di competenza locale».
– Quali sono le ragioni del dissesto e come ne usciamo?
«Le ragioni del dissesto secondo me – argomenta l’ex dirigente comunale - vanno ricercate in una cattiva gestione amministrativa dell’ente. Per anni si è nascosta la polvere sotto il tappeto, piuttosto che affrontare e risolvere i problemi.
Le soluzioni per uscirne non devo suggerirle io che sto all’opposizione, ma chi oggi governa la città e ha promesso che avrebbe fatto, avrebbe fatto e ancora avrebbe fatto (era il leitmotiv della sua campagna elettorale). Vedremo cosa farà nei successivi mesi. Mi auguro, per il bene della città – conclude – che, finalmente, qualcosa la faccia!».