«Il caso della paziente di 75 anni che ieri sera alle 23.30 è stata trasferita con l’ambulanza dall’ospedale di Mazzarino al nosocomio niscemese,
dove è stata sottoposta con urgenza ad un delicato intervento chirurgico di circa 3 ore, poiché affetta da una perforazione dell’intestino ed alla quale i medici hanno salvato la vita, non fa altro che certificare la necessità di attuare un potenziamento della chirurgia all’Ospedale di Niscemi e parallelamente una rimodulazione della Rete ospedaliera della provincia».
A dirlo è il sindaco Massimiliano Conti, il quale, complimentandosi con l’equipe chirurgica dell’Ospedale di Niscemi per avere salvato la vita alla paziente di Mazzarino, proprio lunedì aveva indirizzato una lettera all’assessore regionale alla salute Ruggero Razza ed al Commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta, richiedente proprio la rimodulazione della rete ospedaliera della provincia ed il potenziamento della chirurgia semplice dell’Ospedale di Niscemi.
«L’attuale rete ospedaliera della provincia”, aggiunge il primo cittadino, “presenta delle notevoli criticità per cui la proposta di potenziare la chirurgia dell’ospedale di Niscemi, costituisce un indispensabile e solido punto di riferimento che è di grande aiuto per l’assistenza sanitaria ai pazienti di tutto il territorio provinciale e specialmente quando capita come ieri sera per il caso della paziente di Mazzarino, che nelle chirurgie degli ospedali di Caltanissetta e Gela non c’erano all’atto dell’emergenza posti letto disponibili».
Il sindaco Massimiliano Conti, nello specifico, ha anche chiesto nella lettera che lunedì ha indirizzato all’assessore regionale alla salute ed al Commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta per l’ospedale di Niscemi, la ricerca ed il reclutamento di medici specialisti e di infermieri per l’avvio del Pronto soccorso autonomo e senza più la copertura dei turni con medici dei reparti ospedalieri; il mantenimento e l’istituzione di una Unità operativa di chirurgia semplice dipartimentale con 8 posti letto e 5 medici chirurghi, in modo da garantire la guardia attiva e le sedute operatorie soprattutto in emergenza; il mantenimento dell’Unità operativa di medicina con 14 posti letto ordinari e 5 medici; il mantenimento dell’Unità operativa semplice dipartimentale di radiologia con l’assegnazione di 4 radiologi e 5 tecnici.