Gli amici lo chiamano già "the voice", la voce.
È il gelese Andrea Caiola, un giovane di 28 anni, laureato in tecniche di laboratorio biomedico, che ha vinto il concorso nazionale "senti chi legge", indetto dalla famosa casa editrice "Mondadori" di Milano. Cercavano un bravo lettore di audiolibri. E lo hanno trovato, selezionandolo tra 2500 concorrenti.
Andrea è figlio di Giuseppe Caiola, ex dipendente dell'Eni (oggi in pensione) ed ex dirigente sindacale della Femca Cisl. Da nove anni vive a Torino dove si è trasferito dopo aver conseguito il diploma di perito industriale a Gela. Dopo la laurea ha lavorato per un centro di ricerca, adesso per un istituto di sicurezza e prevenzione alimentare.
A Gela e sui social la notizia "virale" della sua affermazione al concorso Mondadori si è diffusa con impressionante rapidità.
Per il Corriere di Gela lo ha intervistato Franco Infurna
– Congratulazioni, Andrea. Come le è venuta l'idea di partecipare al concorso di Mondadori "senti chi legge"?
«Ho ricevuto una mail da parte della scuola dove studio doppiaggio, la ODS di Torino, che invitava tutti gli studenti a partecipare a questo concorso nazionale che Mondadori aveva indetto alla ricerca di una voce nuova. Il concorso era aperto a chiunque: studenti, professionisti del settore, o semplicemente persone che avessero la passione per la lettura o per la narrazione. Tant’è che appunto, i provini inviati sono stati più di 2500. Mi sono detto: perché no? Proviamoci. Dopo una settimana circa ricevo la mail: «Sei stato selezionato tra i finalisti di “senti chi legge”. Potete immaginare l’emozione… ero tra gli 8 finalisti provenienti da tutta Italia. Così, il 26 Febbraio sono andato a Milano per la finale, al Teatro del borgo. Era tutto pieno, nessuno di noi era abituato. La prova era una lettura all’impronta, scelta casualmente e direttamente sul palco, dove avremmo dovuto improvvisare l’interpretazione. L’ho fatto! E' andata bene ...»
– In che cosa consiste il premio che ha vinto?
«Il premio in sé consiste nell’incisione di un audiolibro con Mondadori. Sul resto, allo stato attuale so ancora poco. Sicuramente è stato un onore e un privilegio anche solo poter partecipare. Aver vinto è sicuramente un importante riconoscimento e un’ottima vetrina, ma sono ancora ai primissimi inizi di un percorso dove tendenzialmente si migliora lungo l’intera vita, quindi l’imperativo è lavorare, migliorare e non essere mai appagati».
– Le piace leggere? Compra molti libri?
«Mi piacciono le storie, da sempre. Siano esse dei libri, dei film, degli album musicali. Le storie sono lo strumento che ci permette di vivere infinite esistenze, oltre alla nostra. Ci aiutano a capire meglio gli altri e noi stessi. Ho imparato a leggere molto presto grazie alla mia famiglia, ancor più nello specifico grazie a mia sorella, che sin dalla mia primissima infanzia, si sedeva con me in braccio sul divano e mi leggeva delle storie».
– Con una voce come la sua e con il suo aspetto interessante, ha mai pensato di fare l'attore o di fare il doppiatore?
«Il doppiatore o il lettore, sono prima di tutto attori. Per fare questo mestiere, o anche solo provare a farlo, come nel mio caso, devi studiare teatro. Qualunque percorso artistico richiede la totale disponibilità emotiva ed intellettuale per essere intrapreso. Scopri i tuoi gusti e le tue attitudini buttandoti nelle cose, da lì poi si vede. Quindi sì, ci si pensa, ma il lavoro da fare su sé stessi viene prima di tutto. La strada la tracciano le nostre azioni, non le nostre sole idee».
– A Gela come hanno reagito alla sua bellissima vittoria?
“Devo davvero ringraziare di cuore tutte le persone a Gela che hanno speso un momento del loro tempo per congratularsi con me e mandarmi un abbraccio, anche da lontano. Non dò mai nulla per scontato e non sono abituato ai riconoscimenti pubblici, quindi non mi aspettavo tutto questo calore, ma ringrazio ancora tutti dal profondo del cuore. È stato bello percepire la stima e l’affetto delle persone, degli amici e soprattutto della mia famiglia, che è il centro di ogni cosa per me".