Processi con condanne a dirigenti Eni destinati alla prescrizione

Processi con condanne a dirigenti Eni destinati alla prescrizione

Una condanna, una prescrizione ed un’assoluzione.

E’ il bilancio di un processo celebratosi mercoledì scorso al Tribunale di Gela, contro il responsabile pro-tempore e tre tecnici della Raffineria di Gela. I fatti risalgono al 2011 e riguardano lo sversamento nel terreno di benzina contenuta in un serbatoio all’interno dello stabilimento dell’Eni.

L’iter processuale di primo grado, si è concluso con una sentenza di condanna per l’amministratore delegato della Raffineria di Gela Bernardo Casa e per tre tecnici con responsabilità di gestione del settore Sicurezza, Salvatore Lo Sardo, Paolo Di Marco e Giuseppe Torrisi. Per tutti, la condanna per “abbandono di rifiuti non autorizzato” (art. 256 D.Lgs. 152/2006) a 9 mesi di reclusione e la pena pecunaria di 12 mila euro di multa. A sostenere l’accusa in Tribunale il procuratore capo Fernando Asaro (nella foto), giudice monocratico Miriam D’Amore.

Prescritto già in primo grado il reato di “omessa bonifica dei siti” (art. 257 dello stesso D. Lgs.
Anche questo processo si avvia verso la prescrizione in appello, frutto della poca attenzione da parte del legislatore verso i reati contro l’ambiente. E a conferma di quanto sia garantista il nostro sistema giudiziario.