L’infettivologo Carmelo Baretti all’Auser su immigrazione e patologie emergenti

L’infettivologo Carmelo Baretti all’Auser su immigrazione e patologie emergenti

Immigrazione e patologie emergenti. Questo è stato l'interessante argomento dell'incontro che si è svolto mercoledì sera all'Auser Insieme, associazione di promozione sociale collegata alla rete nazionale presieduta da Giuseppe Incardona (nella foto a destra).

A parlarne il dott. Carmelo Baretti (nella foto a sinistra)  che negli ultimi otto anni ha diretto il reparto di malattie infettive dell'ospedale Vittorio Emanuele dove ha lavorato dal 1980 al 2016, fino alla pensione. E' un padre d'arte, avendo una figlia, la giovanissima Marina, 30enne, ricercatrice nel campo delle malattie neoplastiche, premiata per il suo impegno nella ricerca del tumore del pancreas. Studia in America ed è considerata tra le eccellenze del centro di ricerca medica Humanitas.

Quanti migranti stanno arrivando nel 2018 in Italia? Da qui è partita l'analisi del dott. Baretti per parlare della maggiore incidenza delle malattie infettive legate al fenomeno migratorio, sottolineando la fondamentale importanza di sottoporli a visita medica appena sbarcati sulle nostre coste.

Tra il giugno del 2014 al giugno 2017 sono arrivate in mare in Italia 550 mila persone la gran parte proveniente dalla Africa Subsahariana. La frequenza degli arrivi è però calata come effetto degli accordi che in Italia e i paesi dell'Unione Europea hanno stretto con la Libia. In particolare al 30 settembre 2018 si è avuto un calo dell'80%, con 20.571 di persone. Si è registrato comunque un aumento degli arrivi dalla Tunisia, con un alta percentuale di uomini e minori non accompagnati e una inferiore per quanto riguarda le donne. Gli stranieri residenti in Italia risultano essere 5.047.028 (dati Istat, gennaio 2017).

Il dott. Baretti si è soffermato in particolare a parlare delle infezioni correlate all'immigrazione e in particolare dell'Hiv (human immunodeficiency virus) della quale ha esposto l'excursus storico, dalle origini della malattia alla sua diffusione alle cure. Un'altra malattia presentata è stata l'Epatite B, molto diffusa in Italia è il genotipo D. Esistono nel mondo oltre 300 milioni di portatori cronici.
Ha poi parlato dell'epatite C per la quale non esiste vaccino e della tubercolosi e delle principali caratteristiche degli immigrati con questa malattia: bassa scolarità, scarso livello nutrizionale, condizioni abitative inadeguate, povertà, vivere in luoghi sovraffollati. Ha sottolineato come l'infezione da Hiv aumenta la diffusione ed il rischio di sviluppare la tubercolosi.

Per quanto riguarda le malattie sessualmente trasmesse è recente in Italia la riesplosione di casi di sifilide, gonorrea, scabbia, ecc., patologie debellate da tempo. Poi ci sono ancora le febbri emorragiche, l'ebola per la quale Baretti Ha fatto parte dell'unità di crisi a Gela. L'ultima epidemia di Ebola è del 2014 in Guinea, diffusasi poi in Liberia, Sierra Leone, Nigeria.
L'incontro si è concluso con le domande del pubblico, molto interessato all'argomento.

Al presidente Incardona abbiamo chiesto di parlarci dei prossimi incontri.«In collaborazione con Carmelo Guastella del direttivo stiamo elaborando un programma ricco di appuntamenti per affrontare diversi argomenti interessanti. Per novembre è stato organizzato l'incontro con il vivaista Angelo Falcone, che parlerà di piante, fiori e di arredi da giardino. Prima di Natale un recital di poesie, già fatto lo scorso anno che tanto successo ha ottenuto e altro ancora».

–Vogliamo chiarire una volta per tutte quanti circoli Auser-Insieme ci sono a Gela?
«Quello che posso dire è che l'unica associazione di promozione sociale che fa parte della rete nazionale siamo noi. Se qualche altra utilizza la stessa denominazione lo fa arbitrariamente, senza alcuna autorizzazione ufficiale e in maniera abusiva».