Una riforma sbandierata alla carlona in diretta tv, che si tramuta da subito in un autentico guazzabuglio, fino a tradursi nell’inconcludenza più assoluta, con l’unica novità rappresentata dalle volontà popolari di Gela, Piazza armerina, Niscemi e Licodia Eubea, mantenute nel limbo per non cedere sul terreno (o meglio, “territorio”) dei collegi (feudi) elettorali.
Non ultimo, enti di area vasta costretti da quasi due mandati a non veder eletti democraticamente i propri organi di vertice: insomma, quella delle province in Sicilia – pardon, ex province! – ora liberi (ma di cosa?) consorzi comunali (repliche perfette dei preesistenti enti intermedi), è una farsa continua, che sembra non conoscere fine.
L’ultimo capitolo in senso cronologico, è l’ennesima messinscena sulle elezioni (di secondo grado). A metà gennaio, la giunta regionale presieduta dall’on. Nello Musumeci, ha deciso con propria delibera e su proposta dell’assessorato regionale alle autonomie locali, di individuare la data delle elezioni dei Presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi, nonché dei consigli delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, in domenica 19 aprile prossimo. Passano pochi giorni e pezzi della maggioranza, con la Forza Italia del Presidente dell’Ars, on. Gianfranco Micciché in testa, sono già pronte allo sgambetto.
Dalla stessa presidenza della Commissione affari istituzionali all’Ars, retta dal forzista Pellegrino (con vice il forzista Genovese), viene presentato ed immediatamente incardinato in prima commissione per l’appunto, in quanto competente, un ddl che rinvia di nuovo le elezioni a settembre del corrente anno. La scusa ufficiale è che diversi comuni potranno andare al voto in primavera per partecipare con i propri rappresentanti appena eletti alle consultazioni spostate a dopo l’estate. Fissato il termine per la presentazione degli emendamenti a venerdì scorso, in seno alla commissione nella seduta di questo martedì, il ddl in questione viene esaminato e discusso con le opposizioni dem e grilline che si ritrovano in maggioranza e lestissime, quindi, a bocciarlo senza esitazione alcuna.
Sicché, ricapitolando: la giunta regionale individua la data delle elezioni mentre pezzi della sua maggioranza (centrodestra), su iniziativa del partito del Presidente dell’Ars, preparano già l’agguato, ma ad evitarlo ci pensano poi le opposizioni (Pd e M5S), alleate peraltro al governo nazionale. Seriamente o per finta, evidentemente qualcosa non quadra, ma soprattutto il risultato è una burla in cui tutti, in un modo o nell’altro si prestano al gioco, che è quello dello scherno a principi che sono alla base delle democrazie civili e più evolute.
E non è finita. Fortissime indiscrezioni ed insistenti “rumors” che girano nei corridoi di Palazzo dei Normanni, raccontano di una volontà a superare il passo falso in commissione e far pervenire comunque, sfruttando i meandri del regolamento interno al “parlamento più antico del mondo”, il ddl a Sala d’Ercole, con il governatore affacciato alla finestra della sua stanza in Palazzo d’Orleans. Si andrà a votare stavolta? O si rinvieranno di nuovo le elezioni prolungando il commissariamento degli enti di area vasta?
I comitati promotori del passaggio di Gela, Piazza Armerina e Niscemi alla Città metropolitana di Catania sono pronti, in ogni caso, ad entrambe le eventualità: «oramai ci siamo abituati – spiega il portavoce Filippo Franzone – e, come si suol dire, ci abbiamo fatto il callo. Rimaniamo in attesa degli eventi: il nostro ricorso è nel freezer, dipenderà solo da loro se scongelarlo o conservarlo per quando sarà davvero il caso».
Con la novità del tentativo di un coinvolgimento del nuovo primo cittadino gelese: «come Csag riteniamo doveroso, anche nei confronti della cittadinanza, provare a coinvolgere nel ricorso il Comune di Gela, rappresentato da una nuova amministrazione nel frattempo insediatasi, anche perché ciò risponde ad un punto del programma che il candidato Greco ha presentato alle elezioni cittadine della scorsa primavera e proprio stamattina ho inoltrato al suo indirizzo richiesta formale presso l’ufficio protocollo comunale. Staremo a vedere – conclude Franzone – quale scelta farà il sindaco Greco, innanzi ad una comunità che, su certi punti, ha dimostrato in tutte le recenti consultazioni elettorali, di saper trarne le conseguenze alle urne».
Il Comunicato di Franzone e la sua richiesta al sindaco
Il 16 gennaio 2020 il Governo Regionale ha deliberato la data delle elezioni degli enti intermedi siciliani, fissandola per il 19 aprile 2020.
Dopo il balletto tipico della politica regionale di voler rinviare oppure no le elezioni dell’ente intermedio, conclusosi pochi giorni fa con la bocciatura in I Commissione del Ddl che posticipava la data delle elezioni, la data del 19 aprile stavolta sembra quella definitiva (sembra).
Il Csag, unitamente ai comitati di Piazza Armerina e Niscemi già da tempo ha dato incarico ai legali, per difendere le volontà dei cittadini espresse attraverso referendum, di voler lasciare le province di Caltanissetta ed Enna per entrare nella più ricca e grande Città Metropolitana di Catania. Gli stessi hanno già incontrato nel 2019 i sindaci di Gela e Niscemi, illustrando loro la situazione.
Ma l’amministrazione di Gela cosa pensa sulla vicenda? Si sente parte lesa? Interverrà?
Oggi, dopo aver protocollato una richiesta di incarico ai legali (in allegato), alcuni componenti del Csag hanno incontrato l’amministrazione, presenti il Sindaco, il Vicesindaco e due assessori.
Si è discusso sulla vicenda, ed è stato espressamente chiesto che il Comune di Gela difenda attivamente le volontà gelesi, attraverso l’impugnativa al Tar della delibera di Giunta Regionale.
Il Sindaco, concordandolo con gli assessori presenti ha deciso di incontrare prima i sindaci di Piazza Armerina e Niscemi, nel più breve tempo possibile. Perche il tempo per poter impugnare l’atto scade il 15 febbraio 2020, quindi vedremo subito se ci sono le volontà.
Il tempo intanto scorre inesorabilmente.
LA LETTERA
Al Sig. Sindaco del Comune di Gela Avv. Lucio Greco
Oggetto: Incarico per difesa legale volontà popolare dei gelesi.
Sindaco,
Il Governo Regionale, riunito il 16 gennaio 2020, ha deliberato l’indizione delle elezioni dei Presidenti e dei Consigli dei Liberi Consorzi siciliani, nonché dei Consigli Metropolitani. Con Deliberazione n° 3 del 16 gennaio 2020, fissa la data delle elezioni per il 19 aprile 2020.
– Visto l’art 2 della L.R 8/14, che stabilisce le modalità di migrazione di uno o più comuni in altro ente intermedio;
– Vista la Delibera consiliare del Comune di Gela di adesione al Libero Consorzio di Catania n. 69 del 28 maggio 2014, in cui viene deliberata l’adesione al Libero Consorzio di Comuni di Catania;
– Vista la pubblicazione in GURS n. 20 del 15 maggio 2015, dell’esito favorevole del referendum confermativo svolto il 13 luglio 2014, con spese per l’espletamento a totale carico del Comune di Gela;
– Vista la L.R. 15/15, art. 44;
– Vista la Delibera consiliare del Comune di Gela di adesione alla Città Metropolitana di Catania n. 41 del 14 novembre 2015;
– Considerata la volontà contraria dell’ARS espressasi il 20 luglio 2016 con il non passaggio all’esame dei Ddl di variazione territoriale;
– Considerata la volontà contraria della Regione Siciliana a produrre nuovi Ddl di variazione territoriale;
– Considerata la volontà contraria da parte dell’Ars a riesaminare i Ddl di variazione territoriale del 2016;
– Considerato che al punto 6 “Azioni politiche di sviluppo” del Suo programma elettorale, figura “il riconoscimento dell'esito referendario sul passaggio di Gela alla Città Metropolitana di Catania”;
– Considerato che il Csag ha già dato incarico legale agli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, dello Studio Rubino, e all’Avvocato Saverio Girgenti dello Studio Girgenti;
– Considerato che i tempi l’impugnativa della Delibera di Giunta Regionale consistono in trenta giorni ad iniziare dalla data di promulgazione della delibera, ovvero fino al 15 febbraio 2020;
– Ritenuto indifferibile la difesa delle volontà espresse da due Consigli comunali e della popolazione attraverso un referendum popolare votato da 24.000 cittadini con la vittoria “bulgara” del si pari al 99,8% dei votanti;
si Chiede a codesto Comune da Lei rappresentato, di dare incarico legale agli Avvocati sopra citati, in quanto già incaricati dai comitati promotori di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, al fine di garantire le scelte democratiche espresse da questo territorio.
In attesa di un riscontro porgo distinti saluti.
Filippo Franzone - Coordinatore del Csag