Il centrodestra (Spata) ricorre al Tar contro l'elezione di Greco

Il centrodestra (Spata) ricorre al Tar contro l'elezione di Greco

Hanno aspettato fino all'ultimo momento utile ed alla fine quella che era stata anticipata come una semplice ipotesi, mai però smentita dai protagonisti, è diventata realtà:

“i grandi elettori” della coalizione a sostegno di Giuseppe Spata, vale a dire i rappresentanti delle liste “Avanti Gela”, “Fratelli d'Italia” e “Lega Salvini Premier”, unitamente ai referenti dei Centristi di Cantiere popolare” che erano confluiti nella lista dell'Udc, hanno condiviso il ricorso innanzi al Tar (Tribunale amministrativo regionale), contro l'ammissione di quattro delle cinque liste civiche a sostegno del candidato Lucio Greco, poi risultato eletto sindaco della città con la vittoria dello stesso al ballottaggio, proprio ai danni di Spata.
Le liste incriminate sono “Un'Altra Gela” che ha visto eletti consiglieri, tra cui l'appena eletto presidente del Consiglio comunale Sammito; “Azzurri per Gela” (Fi) che ha conquistato tre seggi; “Una Buona Idea” (tre seggi); infine “Uniti-Siamo Gelesi” (Pd) che ha visto eletti due candidati al consiglio comunale.


L'unica delle cinque liste di cui non si chiede l'esclusione è “Impegno Comune” che ha visto eletti due candidati nel consiglio comunale e nella quale confluirono candidati al civico consesso espressioni di “Autonomisti”, “Sviluppo Democratico” e Popolo della Famiglia”. In ballo, quindi, ben 13 scranni del civico consesso, compresa la Presidenza.
L'accusa è quella di aver raccolto le sottoscrizioni ad elenchi non contenenti l'indicazione dei candidati al consiglio comunale.

Con l'esclusione delle liste civiche sopra citate, i ricorrenti chiedono in caso di accoglimento del Tar, l'elezione a sindaco di Gela di Giuseppe Spata perché al primo turno è stata superata la soglia del 40 percento richiesta dalla legge. I ricorrenti hanno eletto domicilio legale presso lo studio Polizzotto di Palermo. Dagli ambienti dei ricorrenti filtra un certo ottimismo da parte dei legali in merito ad un esito positivo del ricorso, la cui udienza – considerato l'imminente periodo estivo – dovrebbe tenersi probabilmente il prossimo autunno.

A ciò va ulteriormente aggiunto che i ricorrenti stanno concretamene valutando anche la possibilità di ricorrere in appello, presso la Corte di Giustizia Amministrativa (Cga, organo di secondo grado siciliano coincidente con la Corte d'Appello) avverso la sentenza del Tar che in primo grado aveva reintegrato la lista “Un'altra Gela” nella corsa al civico consesso, dopo che la stessa era stata esclusa dall'Ufficio elettorale per la mancanza, all'interno del fascicolo della documentazione richiesta, delle sottoscrizioni dei due rappresentanti di lista nell'apposito modello. Da rilevare, inoltre, è per altro verso la non condivisione del percorso dei ricorrenti da parte dell'Udc, già in polemica con la coalizione nell'elezione del vicepresidente.

Fermo restando la piena legittimità dei ricorrenti ad esercitare un proprio diritto costituzionalmente garantito, tutto questo avrà delle conseguenze. Al netto delle dichiarazioni di circostanza, di fatto, nei mesi a seguire e fino all'udienza del Tar, avremo un sindaco (e con lui l'intero staff assessoriale dallo stesso nominato) sub-iudice, così come sub-iudice sarà più della metà del consiglio comunale, a partire dalla stessa Presidenza.

«Ne prendiamo atto ed andiamo avanti per la nostra strada – commenta a caldo il vice sindaco Terenziano Di Stefano – consci che la raccolta delle firme sia avvenuta secondo le regole, anche perché c'è stato un Ufficio elettorale che ha vidimato le sottoscrizioni ed una Commissione che le ha valutate con cura. A mio avviso, peraltro, qualora il ricorso fosse accolto il Tar non potrebbe fare altro che invalidare le elezioni e non decretare un vincitore. Certo, una tale situazione non ci aiuta nell'interloquire con Stato, Regione, eventuali investitori privati, ma siamo pronti a sfidare ogni tentativo delegittimante come questo».