“Senza vedere la Sicilia non si può capire l'Italia: la Sicilia è la chiave di tutto”.
Johann Wolfgang von Goethe drammaturgo regalò ai siciliani parole eterne che leniscono in ogni tempo sofferenza e insofferenza antiche evocando “gelsi d’un verde appena nati, oleandri sempre verdi, spalliere d’agrumi, l’aria dolce, mite, profumata; il vento tiepido”. Una dichiarazione d’amore, dunque, che oggi ci fa girare dall’altra parte e alzare lo sguardo verso l’Altissimo.
Anche se fosse un’isola desolata, abitata dai Pinguini come le Falkland, la Sicilia sarebbe la chiave di tutto. Non sono i gelsi, gli oleandri e le spalliere di agrumi a farla grande per l’Italia, ma le basi militari, i metanodotti e i cavi a fibre ottiche che attraversano l'isola. Un'esplorazione accurata delle basi militari, dei metanodotti che collegano all'Africa e dei cavi a fibre ottiche che attraversano l'isola rivela l'importanza critica di questo territorio. Il ruolo geopolitico della Sicilia nel Mediterraneo influenza le dinamiche politiche, economiche e militari.
“Se il Mediterraneo è davvero il cuore del mondo, allora la Sicilia è senza dubbio il suo battito più forte e costante – avverte Maurizio – Molinari, direttore di Repubblica, conversando su La7 con Corrado Augias – Il controllo dei fondali del Mediterraneo e dei cavi a fibre ottiche che li attraversano – sottolinea Molinari – rappresenta non solo una questione di tecnologia e comunicazione, ma anche di potere e influenza nel mondo contemporaneo”.
“La maggioranza di questi cavi sottomarini – conclude Molinari – tocca il territorio della Sicilia. Se conta quel che avviene nella superficie del Mediterraneo, dove duellano le potenze, anche di più conta il duello sui fondali del Mediterraneo, dove passano i cavi a fibre ottiche che portano dall'estremo oriente al Nord America e all'Asia i dati, le informazioni, grazie ai quali noi viviamo ogni giorno”.
Se il peso geopolitico è molto alto, il peso politico è inesistente. Un rapido ripasso degli elementi che fanno dell’isola una potenza nel Mediterraneo renderà meglio questa peculiarità senza eguali.
La presenza di basi militari in Sicilia ha una lunga storia che risale all'antichità. Tuttavia, nell'era contemporanea, queste basi hanno assunto un ruolo cruciale nel contesto della sicurezza regionale e globale. La più significativa è la base aeronavale di Sigonella, situata vicino a Catania. Essa funge da hub per le operazioni della Nato nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, fornendo supporto logistico e operativo alle forze alleate. Le basi militari statunitensi a Sigonella consentono agli Stati Uniti di mantenere una forte presenza nel Mediterraneo orientale, in risposta alle crescenti sfide regionali e globali.
La Sicilia è al centro di importanti rotte energetiche, con metanodotti che la collegano all'Africa e all'Europa. Il gasdotto Transmediterraneo, ad esempio, attraversa la Sicilia, collegando l'Algeria all'Italia continentale. Questo metanodotto rappresenta una delle principali vie di trasporto del gas naturale verso l'Europa e contribuisce alla diversificazione delle fonti energetiche del continente.
Il gasdotto GreenStream che collega Libia e Italia rifornisce il nostro Paese di gas naturale dal 2004, contribuendo al fabbisogno energetico nazionale. Il gasdotto è lungo 520 km e si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah ed il terminale di ricevimento del gas di Gela. Con i suoi 520 km è attualmente il gasdotto più lungo esistente nel Mar Mediterraneo, ed in alcuni tratti raggiunge la profondità di 1.127 metri.
La Libia può esportare in Italia fino 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno tramite il gasdotto che collega la Sicilia ai giacimenti gasiferi di Eni della Libia, ma nel 2022 la produzione di gas naturale del paese nordafricano è diminuita dell'8 per cento. Secondo i dati MiSE 2019, la Libia ha esportato verso l'Italia oltre 5,7 miliardi di metri cubi standard di gas naturale, posizionandosi al 4° posto tra i Paesi dai quali importiamo tramite gasdotti, dopo Russia, Algeria e Azerbaijan.
La Sicilia è coinvolta in progetti di sviluppo di nuove rotte energetiche, come il gasdotto Trans-Adriatico (TAP), che, se completato, collegherebbe i giacimenti di gas naturale in Azerbaijan all'Europa occidentale, passando attraverso la Grecia, l'Albania e l'Italia meridionale, inclusa la Sicilia.
I cavi a fibre ottiche che attraversano la Sicilia costituiscono l'infrastruttura vitale per le comunicazioni globali. L'isola ospita una serie di cavi sottomarini che collegano l'Europa all'Africa, al Medio Oriente e all'Asia. Questi cavi trasportano enormi quantità di dati, inclusi traffico internet, telefonico e dati finanziari, svolgendo un ruolo cruciale nel garantire la connettività globale.
Inoltre, la Sicilia è parte integrante del progetto di sviluppo delle reti di comunicazione trans-mediterranee, che mirano a potenziare l'infrastruttura di telecomunicazioni nella regione e a promuovere lo sviluppo economico attraverso una maggiore connettività. I cavi a fibre ottiche non sono semplici mezzi di trasmissione dati, ma sono le arterie vitali della nostra era digitale. Attraverso di essi fluiscono non solo e-mail e messaggi di testo, ma anche transazioni finanziarie, comunicazioni governative, dati scientifici e culturali, nonché ogni sorta di informazioni che alimentano la nostra società interconnessa.
La Sicilia, con la sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, è perciò il crocevia fondamentale per questi cavi sottomarini. La maggioranza delle rotte di comunicazione transoceaniche passa attraverso i suoi mari, rendendo l'isola un punto di interconnessione cruciale per il mondo digitale in cui viviamo.
In un'era in cui le sfide e le minacce emergono non solo dalle forze tradizionali, ma anche dalle dimensioni virtuali del cyberspazio, la Sicilia si trova al centro di un nuovo tipo di duello: il duello per il controllo e l'influenza sui fondali del Mediterraneo. Qui, il potere non è solo proiettato attraverso navi da guerra e basi militari, ma anche attraverso la gestione e la sicurezza dei cavi sottomarini che trasportano il flusso vitale delle informazioni digitali.
Il controllo dei fondali del Mediterraneo e dei cavi a fibre ottiche che li attraversano rappresenta non solo una questione di tecnologia e comunicazione, ma anche di potere e influenza nel mondo contemporaneo. In conclusione, se il Mediterraneo è davvero il cuore del mondo, come avverte Molinari, allora la Sicilia è senza dubbio il suo battito più forte e costante.
Com’è possibile che a questo straordinario ruolo geopolitico non corrisponda alcun ruolo politico e la Regione siciliana conosca il declino peggiore della sua storia? Lo Statuto speciale, che fece della Sicilia la partner di un patto federativo con lo Stato italiano è oggi desueto, chincaglieria, archeologia costituzionale, grazie all’aggressivo “settentrionalismo”, che con la nascita della Lega Nord, e non solo, ha cancellato “la questione meridionale” e la Carta costituzionale siciliana.
La classe dominante siciliana ha fallito alla sua missione, non poteva essere diversamente. La Linea Maginot è stata disegnata sul confine dei privilegi, difesa nella trincea di un insostenibile riparazionismo, a suggello della pochezza politica e culturale.
Il bilancio farebbe arrossire anche le maschere del teatro greco. I droni “armati” che partono da Sigonella, i gasdotti che portano l’energia nella Penisola, i cavi sottomarini che approdano sulle coste e tengono in piedi le relazioni e le comunicazioni del pianeta, sono bersagli da colpire nella malaugurata ipotesi di un conflitto o di una strategia terroristica di sabotaggi e devastanti “punizioni” per l’Occidente.
Più si conta nella mappa geopolitica, maggiore è la potenziale attenzione del Nemico, chiunque esso sia.