In questi giorni è stato pubblicato il report delle domande pre-assemblea degli azionisti dello scorso 10 maggio a cui Eni ha risposto, deliberando sul bilancio a porte chiuse, come avviene ormai da quattro anni.
Nel folto elenco di domande e risposte, alla presenza del cane a sei zampe a Gela, è dedicato un nutrito capitolo, grazie soprattutto, fra i vari azionisti, alla “Fondazione Finanza Etica”, titolare di 80 azioni. Ciò ha permesso, nei limiti del vago e del riserbo in cui non di rado il gigante industriale si è rifugiato, di avere quantomeno una versione ufficiale aziendale, su tutte le attività legate al suo operato nel territorio.
Bioraffineria e biocarburanti. Eni ha confermato che tanto la Raffineria di Gela (RaGe) quanto quella di Porto Marghera saranno inglobate nella neonata “Eni Susteinable Mobility”, creata ad hoc all’inizio dell’anno per sviluppare la bioraffinazione, il biometano e la vendita di prodotti e servizi nell’ambito della mobilità: le “green refinery” di Venezia e Gela, «ricavano biocarburanti avanzati Hvo da oli vegetali, scarti agroalimentari e altre materie prime biologiche». Va ricordato che l’Hvo (cioè olio vegetale idrotrattato) già dal 2016 è presente nella misura del 15% nel prodotto Eni Diesel+, disponibile in migliaia di stazioni di servizio lungo la penisola.
E nonostante l’unione europea abbia nitidamente espresso la sua contrarietà ai biocarburanti, perorando invece la causa della mobilità elettrica, Eni tira dritto «dal momento che vi è una importante domanda di biocarburanti dai Paesi extraeuropei e che il trasporto pesante, aereo e navale rimangono ambiti in cui i biocarburanti costituiscono l’unica soluzione oggi percorribile per ridurne le emissioni.
La domanda mondiale di lungo termine di Hvo diesel e SAF (Sustainable Aviation Fuel) è attesa in forte crescita da qui al 2050. Nel 2024 è previsto l’avvio della produzione di Eni Biojet sia a Gela che a Venezia, per il settore aviazione». Per la produzione dei biocarburanti, in diversi Paesi africani, come il Kenya, il Mozambico e il Congo, l’azienda sta sviluppando una serie di agri-hub, nei quali verranno prodotti oli vegetali sfruttando terreni marginali, inadatti alle colture alimentari, nonché aree degradate: «mentre l’olio di ricino prodotto verrà inviato in Italia nel corso del 2023, già nel 2022 dalla Kenya sono state inviate in flexibag circa 300 tonnellate di olio (240 tonnellate di olio di cotone + 40 tonnellate di olio di croton)».
Carichi che sono approdati nell’isola (porti di Palermo e Catania) ma non direttamente nel porto industriale di Gela, in quanto «al momento non è ancora attrezzato alla ricezione dei flexibag». Ma «grazie alle produzioni successive, si sta per inviare il primo carico di oli vegetali pari a circa 4 mila tonnellate in bulk, che si prevede possa scaricare direttamente in bioraffineria, utilizzando la banchina dedicata».
Argo Cassiopea. Confermato il cronoprogramma allegato all’istanza di proroga Via presente sul sito del Ministero e presentata a luglio 2022: «è stato ricevuto parere positivo dalla Soprintendenza Beni Culturali di Caltanissetta in data 02/02/2023 ed è atteso il provvedimento definitivo di proroga entro la data di scadenza della Via ovvero il 26/5/2023».
Sulla compatibilità ambientale del progetto: «nel 2018 è stato presentato e approvato il nuovo programma lavori che minimizzava gli impatti a mare. Il Progetto Cassiopea prevede la messa in produzione di giacimenti di gas naturale, composti al 99% da gas metano e non ha nessun tipo di impatto in termini di uranio 238 e di torio 234.
Il parere rilasciato dalla Riserva Naturale del Biviere di Gela nell’ambito della procedura di VIA per il gasdotto Melita-Pipeline è stato messo agli atti ed istruito dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – Via e Vas, che ha quindi emesso il parere a fronte del quale il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero della Cultura, ha emesso il decreto che ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale.
Tutti gli studi relativi all’attuazione delle prescrizioni ambientali inserite dal Comune di Gela nell’autorizzazione del progetto Argo-Cassiopea sono stati completati e presentati. Eni rimane in attesa della convocazione del tavolo tecnico da parte del Comune di Gela come previsto dal permesso a costruire rilasciato dallo stesso Comune.
L’ottemperanza delle prescrizioni è stata avviata immediatamente a valle dell’ottenimento del decreto di compatibilità ambientale e continua ad essere portata avanti in parallelo ai lavori di realizzazione dell’impianto. Ciò non comporterà costi maggiori».
Bonifiche e Decomissioning. Per quel che riguarda la bonifica dei terreni insaturi nel sito industriale di Piana del Signore, per alcune aree indicate ancora come produttive si prevede soltanto la messa in sicurezza operativa ai sensi dell’art. 40 del D. LgS. 152/06 e s.m.i., «in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica da realizzarsi alla cessazione dell’attività produttiva».
Sulla presenza di mercurio a “Bosco Bulala”, «si precisa che è in fase di completamento e sarà trasmesso entro il mese corrente il Piano di caratterizzazione integrativo, il cui completamento dipende dalla conclusione dell’iter autorizzativo». Sullo stato attuativo del protocollo di decommissioning siglato nel 2019 direttamente dall’ex ministro Sergio Costa e dall’ad Claudio Descalzi: «è stato delineato un programma, che ha previsto la realizzazione di una prima fase con importanti interventi di demolizione già conclusi» Sulla rimozione dei pozzi petroliferi non più in uso e la rimozione delle condotte petrolifere non più in uso: «ad oggi sono stati chiusi minerariamente 21 pozzi di cui 2 nel biennio ’21-22. Relativamente alla rimozione delle condotte, ad oggi sono state rimosse nel campo Gela circa 76Km di linee».
Banco Alimentare. A maggio 2021 Eni e il Comune di Gela hanno sottoscritto un protocollo per realizzare un banco alimentare ma i lavori all’ex mattatoio (la sede individuata nell’accordo) non sono mai partiti: «il progetto per la realizzazione del Banco Alimentare prosegue, sono stati conclusi gli studi di ingegneria inerenti alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’immobile ed è stata predisposta la documentazione tecnica propedeutica all’esecuzione della gara per l’assegnazione dei lavori.
Siamo in attesa del rilascio dei permessi necessari per procedere con l’emissione del bando di gara, propedeutiche all’avvio dei lavori. Eni è impegnata in maniera proattiva e collaborativa, insieme con i partner di progetto, al fine di proseguire le attività e conseguire il risultato atteso».
Macchitella Lab. Nel 2017 è stato sottoscritto l’Accordo Attuativo, relativo alle compensazioni ai sensi del Protocollo 2014, per la ristrutturazione dell'Ex casa albergo al fine di contribuire all’avvio del “progetto Macchitella Lab”.
Rage si impegnava a riqualificare l’immobile di sua proprietà per poi consegnarlo al Comune di Gela, previa sottoscrizione di un contratto ad hoc che disciplinasse il rapporto tra le parti: «i lavori di ristrutturazione dell’immobile si sono conclusi ad aprile 2022; ad oggi tutti gli adempimenti legati alla rifunzionalizzazione sono stati eseguiti e completati da Eni. Inizialmente i corsi di Laurea proposti dall’Università Kore dovevano svolgersi presso questi locali. L’Università sta considerando il Convitto Pignatelli quale potenziale sede alternativa per consentire l’avvio regolare dei corsi a ottobre 2023».
Terapia Intensiva. Ad aprile 2020, in piena ondata Covid-19, l’azienda promise di donare alla città un reparto di terapia intensiva da realizzare presso l’ospedale “Vittorio Emanuele III”, ma i cantieri non sono ancora stati consegnati: «a seguito delle fasi tecniche preliminari, dedicate all’ottenimento delle autorizzazioni previste dalle normative di legge tramite l'indizione di una Conferenza dei Servizi, allo sviluppo ed approvazione della progettazione esecutiva ed allo svolgimento delle procedure di assegnazione dell’opera, la realizzazione del nuovo reparto di terapia intensiva si è conclusa nel mese di aprile 2023. Sono programmati a maggio 2023 i collaudi tecnici delle opere e la successiva chiusura amministrativa del cantiere».
Le compensazioni del protocollo 2014 per lo Sbarco. Nel 2017 è stato firmato un Accordo Quadro tra la Regione Sicilia, il Comune di Gela, Eni SpA, EniMed e RaGe, discendente dal Protocollo d’intesa: «il Comune di Gela ha chiesto a Eni di poter accedere a una parte della quota fondi dedicata all’Intervento “Programma Riqualificazione delle risorse archeologiche e turistiche e artistiche del territorio”, al fine di realizzare un programma di iniziative riconducibili alla Ricorrenza dello Sbarco degli Alleati.
Eni, che peraltro non autorizza, ma verifica esclusivamente la coerenza dell’intervento, si è resa disponibile a sostenerlo ed è prevista la stipula di un Accordo attuativo, che regolerà il contributo economico».