Nuovo scontro tra i vertici della Srr Ato 4 e della sua partecipata, Impianti Srr Ato 4 da un lato e, dall’altro, la giunta Greco.
Il contrasto, letteralmente esploso in questa settimana dopo le avvisaglie dei mesi scorsi, verte stavolta la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel comune di Gela. A fronte dell’avvicinarsi della scadenza dell’ennesima proroga “tecnica”, alla Tekra che da anni è con le valigie pronte, le parti si erano incontrate l’ultimo giorno utile, martedì 31 gennaio, confermando un cronoprogramma che vede la società in house della Srr Ato 4, subentrare nella gestione del servizio entro il 25 maggio prossimo.
Da qui l’esigenza di una nuova proroga tecnica alla Tekra che il sindaco Lucio Greco ha ordinato, con provvedimento d’urgenza, fino al 31 maggio, onde salvaguardare l’igiene pubblica e prevenire l’insorgenza di gravi emergenze sanitarie che potrebbero derivare da un incontrollato abbandono di rifiuti solidi urbani prodotti dalla cittadinanza sulle aree pubbliche.
Prevista l’eventuale cessazione anticipata dell’affidamento, nel caso dovesse concretizzarsi il passaggio della gestione alla società in house Impianti Srr Ato 4, prima del 31 maggio 2023 (e come del resto è stabilito nel cronoprogramma).
Un’ordinanza, o meglio parte del contenuto della stessa, relativo alle motivazioni, che ha scatenato la reazione della Srr Ato 4 e della sua partecipata. Un qualcosa che non è stato gradito dal presidente della Srr Ato 4, nonché attuale sindaco di Riesi, Vincenzo Marino e dall’amministratore della Impianti Srr Ato 4, Giovanna Picone.
Entrambi hanno definito surreali le motivazioni contenute nell’ordinanza, preannunciando ricorso avverso la stessa, chiedendone l’annullamento per erronea motivazione: «il sindaco Lucio Greco – affermano in una nota – tenta di scaricare in modo scorretto la responsabilità sulla Srr Ato 4, per non aver ancora validato il Pef 2023 e sulla Impianti Srr Ato 4, per non aver completato le procedure di assunzione del personale e di acquisto di beni e di attrezzature.
Tutto ciò, mistifica la realtà dei fatti. L’unica responsabilità – ribattono – è dell’amministrazione Greco che non ha dato copertura finanziaria al servizio impedendo la definizione del Pef (i cui dati sono stati comunicati solo il 25 gennaio) e quindi la sottoscrizione del contratto.
La Srr Ato 4 e la Impianti Srr Ato 4, di contro, con grande senso di responsabilità per il territorio e per i cittadini di Gela, hanno approvato gli atti e le relative procedure – concludono - sia per l’assunzione del personale, sia per l’acquisto di tutti i mezzi e le attrezzature necessari per gestire il servizio, anticipandone le relative somme». Indiscrezioni parlano del 50% di spesa già sostenuta.
«Non c’è alcuna volontà – replica in una nota l’amministrazione comunale – di scaricare responsabilità sulla Srr Ato 4 e sulla Impianti Srr. Nell’ordinanza vengono semmai individuati e riportati essenziali elementi giustificativi all’adozione dell’atto in sé, la durata e gli effetti che l’ordinanza stessa produrrà nel tempo.
Senza volere negare le note difficoltà economico finanziarie che attraversa il Comune di Gela, non appena ci perverrà il Pef definitivo da parte della Srr, sarà nostra cura – continua il comunicato stampa – portarlo in consiglio comunale nel corso della prima seduta utile per la relativa approvazione delle tariffe, così da essere pronti alla sottoscrizione del contratto attuativo.
La Impianti, però, ci si chiede, ha completato la selezione del personale? Dispone già del parco mezzi e degli strumenti necessario all’avvio del servizio in house? Inoltre, è proprio necessario impugnare l’ordinanza di proroga e aprire un contenzioso con il Comune di Gela in una fase così delicata e su un servizio pubblico essenziale come quello della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata?
Auspichiamo semmai – chiosa la nota - un rinnovato spirito di collaborazione con la Srr Ato e con la Impianti Srr Ato 4 che in questi mesi è sempre stato palesato dall’amministrazione comunale».
Intanto, c’è un gestore ancora in proroga e che il sindaco aveva promesso di cacciare non appena si sarebbe insediato, se non pochi mesi dopo, nel rispetto dei tempi tecnici. L’opposizione che incalza e chiede conto al primo cittadino attraverso un’interrogazione di “Unità progressista”. Cittadini che subiscono le carenze di un servizio che procede con l’acceleratore al minimo e sindacati in stato di agitazione, preoccupati per l’incerto futuro dei lavoratori.