Argo-Cassiopea, ecco gli interventi programmati: zero royalties per la città

Argo-Cassiopea, ecco gli interventi programmati: zero royalties per la città

E' stato emanato il decreto del Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, con cui si esprime l’Intesa della Regione Siciliana, stabilita dall’accordo del 24 aprile sancito in sede di conferenza permanente Stato-Regioni, al rilascio da parte del ministero della Transizione Ecologica (che ha assunto, in virtù del decreto legge 1/3/2021, n. 22, le competenze del soppresso ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nonché le competenze in materia di energia e di infrastrutture energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico) dell’autorizzazione unica al progetto, proposto da Eni, nell'ambito della “concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi”, per l'esecuzione dei lavori di realizzazione del nuovo “impianto di trattamento e compressione gas” all'interno del sito multisocietario Eni di Gela – Campi gas Argo e Cassiopea.

L’Intesa è vincolata al rispetto delle prescrizioni espresse dai soggetti competenti al rilascio dei pareri, autorizzazioni, nulla osta e via discorrendo, rilasciati nell’ambito del procedimento unico di autorizzazione avviato dal ministero dello Sviluppo Economico ed è fatto salvo l’obbligo, da parte di Eni, di acquisire ogni altro atto di assenso comunque denominato, eventualmente necessario per la realizzazione delle opere suindicate, nell’osservanza di tutte le disposizioni normative vigenti in materia di attività mineraria degli idrocarburi.

Si tratta del più importante progetto di ricaduta occupazione nel territorio contenuto nello "storico" protocollo del 2014 con cui è stata ufficializzata la fine a Gela della raffinazione convenzionale con sistema chiuso, grazie alla conversione ed immissione, da scarto a combustibile, del pet-coke. Già un semestre prima di quell'accordo, nel mese di maggio del 2014, nell'ambito del conferimento della concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi nei campi Argo-Cassiopea, di cui Eni è contitolare (al 60%, il restante 40% è di Edison) e rappresentante unico, il Mattm (ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare) aveva rilasciato il provvedimento di “Compatibilità ambientale e Autorizzazione integrata ambientale (Aia), relativo al progetto denominato "Offshore Ibleo", successivamente prorogato 5 anni dopo, vale a dire nel dicembre del 2019. Va precisato ulteriormente che Il programma lavori della sopra menzionata concessione prevede alcuni interventi per lo sviluppo del campi gas "Argo" e "Cassiopea", ubicati nel “Canale di Sicilia”.

In pratica interventi di ottimizzazione per i quali nel luglio del 2018, il Mattm aveva rilasciato il provvedimento di esclusione dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via); mentre nello stesso mese il Mise (ministero dello sviluppo economico), approvava la conseguente variazione al programma dei lavori della concessione, in riscontro all'istanza presentata da Eni alla fine 2016 e successivamente integrata alla fine del 2017. Sicchè, l'attuale configurazione del progetto, oggi rinominato "Cassiopea", prevede l’aggiornamento della esistente piattaforma offshore denominata "Prezioso" l fine di allungarne il ciclo di vita e la realizzazione di un nuovo Impianto di trattamento e compressione gas da realizzarsi all'Interno del perimetro dell'ex petrolchimico, oggi sito multisocietario Eni di Gela.

Volendo addentrarci nello specifico, gli interventi vanno distinti in due sezioni: offshore (a mare) ed on-shore (terraferma). Per quanto riguarda gli interventi nel canale di Sicilia (offshore), è previsto come sopra anticipato il "revamping" della piattaforma esistente "Prezioso", consistente nell'installazione di un sistema di controllo dei pozzi sottomarini, dei sistemi di iniezione dei chimici e del collegamento al collettore di "blow down" di piattaforma, per eventuale depressurizzazione manuale della condotta di trasporto gas; nonché la posa di una pipeline da 14", dal "manifold" sottomarino "Cassiopea" alla costa antistante il Comune di Gela, il cui ingresso nella zona onshore seguirà il percorso dell'esistente condotta "Trave Tubo" (in origine destinata al trasporto di acqua marina per l'alimentazione dell'impianto di dissalazione e ad oggi in disuso), che sarà adeguato strutturalmente.

Infine, sarà installata una nuova struttura reticolare in acciaio (pipe rack) che avrà la funzione di supporto strutturale della pipeline che si estenderà dal punto di risalita della stessa condotta sottomarina fino alla terraferma, corredata dall'installazione della valvola di isolamento/sicurezza sottomarina (Ssiv) situata nella zona di risalita della condotta sulla nuova struttura di approdo a terra. 

Per quanto concerne invece all'interno o nei pressi dello stabilimento (onshore) è prevista la realizzazione della nuova stazione di ricevimento gas (area trappola) situata a terra, nell'area demaniale prospiciente il mare in prossimità della radice dell'esistente pontile del sito multisocietario Eni e gestito da Rage (Raffineria di Gela). Detta infrastruttura ospiterà le apparecchiature necessarie all'ispezione della linea di trasporto degli idrocarburi e al comando/controllo della valvola sottomarina di isolamento della stessa.

Quindi, l'installazione di un nuovo impianto di trattamento e compressione gas situato all'interno dello stabilimento, dedicato al trattamento, alla compressione, alla misurazione fiscale e all'esportazione nella rete di "Snam rete gas" del gas estratto dai campi offshore. Tale impianto sarà connesso con la stazione di ricevimento gas (area trappola) tramite una linea da 16" di produzione multifase, che passerà all'interno del sito industriale di contrada “Piana del Signore”, su piste esistenti mentre sarà connesso con iI punto di consegna alla rete di "Snam Rete Gas", mediante tubazione interrata da 12" dedicata. Altresì è prevista la realizzazione della sala controllo impianti "Cassiopea" (onshore/offshore), ricavata negli attuali edifici presenti in area "Cropp" (Centro raccolta olio Prezioso-Perla), adiacente all'area del sito multisocietario Eni di Gela, pertanto, al di fuori del suo perimetro. Infine, l'annessa installazione di un sistema di telecomunicazione onshore/offshore.    

Tutto questo significa lavoro per il territorio ed è la buona notizia che si aspetta dal 2014. Le note dolenti arrivano invece dalle royalties. Il giacimento Argo è esteso 15,3 km2 ricadente per il 100% della sua estensione all'interno del cosiddetto “Mare territoriale”, cioè 12 miglia; il giacimento Cassiopea è esteso 11,94 km2 di cui 5,64 km2 entro le 12 miglia, pari al 47,24%, e 6,3 km2 fuori le 12 miglia, pari al 52,76%; entrambi i giacimenti occupano complessivamente un'area pari a 27,24 km2 di cui 20,94 km2 entro le 12 miglia, pari al 76,87%, e 6,3 km2 fuori le12 miglia, pari al 23,13%.

Il che significa, soprattutto, che sulla base del piano di sviluppo della concessione e dei volumi di idrocarburi in posto, le riserve producibili del giacimento “Argo” ricadono al 100% all’interno delle 12 miglia, mentre quelle del giacimento “Cassiopea” ricadono al 54 % all’interno delle 12 miglia e su entrambe, ai sensi dell'art. 22 del D.Lgsl. 625/96, alla Regione siciliana – in quanto regione adiacente al mare territoriale preso in considerazione – spetta il 55% del gettito, con il restante 45% allo Stato, per volumi di produzione superiori a 80 milioni di sm3, mentre al di sotto di tale soglia, allo Stato e il 100%.

Trattandosi di Gas in mare territoriale, l'aliquota pagata da concessionario è del 7%. Il concessionario versa altresì un ulteriore 3% (sempre annuale) destinato al 50% per assicurare il pieno svolgimento delle azioni di monitoraggio e contrasto dell’inquinamento marino ed il restante 50% per assicurare il pieno svolgimento delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare.

Non esiste spazio di manovra per i comuni, che sono esclusi dalla spartizione della torta, a differenza di quanto avviene invece sulla terraferma (con la quota del 15%). Attenzione, però, a decorrere dal 1° gennaio 1999, per le concessioni ricadenti nelle Regioni a statuto ordinario incluse nel “mezzogiorno”, l'aliquota destinata allo Stato è direttamente corrisposta alla Regione ai sensi dell’art.20, comma 1-bis, del D. lgs. 625/96 e sovente, sulla base di particolari accordi accessori, lo Stato può decidere anche di cedere la sua quota (45%) offshore alla Regione adiacente il mare territoriale interessato dalle perforazioni. Nel qual caso, potrebbe aprirsi uno spiraglio di manovra per il Comune, laddove per contro è davvero arduo pensare di poter convincere la Regione a privarsi di una porzione del suo 55%.