In un mondo “globalizzato” dove anche il villaggio più piccolo della terra è coinvolto dalle vicende grandi e piccole che riguardano il pianeta, non si può sottovalutare, e guai se lo facessimo, la difficile e per certi versi grottesca situazione che sta interessando gli Stati Uniti d’America.
Sappiamo come la consultazione elettorale ha visto prevalere il democratico Joe Biden(nella foto) sul repubblicano Donald Trump. Ma la non accettazione della sconfitta da parte del presidente uscente - che già ha attivato azioni legali contro lo Stato della Pennsylvania per presunti brogli - non ha precedenti nella storia, e le conseguenze di questo atteggiamento irresponsabile da parte di Trump potrebbe avere gravi ripercussioni su tutto il “sistema America”.
Infatti, se anche infine egli accettasse di arrendersi ad un risultato, certo equilibrato, ma limpido e incontestabile, il suo comportamento avrebbe comunque innescato, anzi lo ha già fatto, un clima di guerra civile dalle imprevedibili conseguenze. Gli Stati Uniti, se non si riassorbe questa emorragia di follia, rischiano veramente di entrare in un tunnel dove i conflitti razziali, sociali ed economici diverrebbero ancor più dirompenti della più potente arma nucleare. E tutto ciò mentre il Covid 19 miete quotidianamente migliaia di vittime e ha già messo in ginocchio buona parte degli States. Dunque, di fronte a questo panorama apocalittico, c’è da dire che il comportamento di Donald Trump non è solo irresponsabile, ma è anche folle e criminale.
Chiaro che egli non ha mai avuto a cuore il suo Paese, ma narcisista com’è, ogni azione che compie è frutto della sua smisurata ambizione, condita di prepotenza, arroganza, scarsa sensibilità, tanto che quando qualcuno lo paragona ad un elefante, certo questo “accostamento” risulta essere un’offesa per il grande mammifero della fauna africana. In questi 2 mesi di delicata transizione che dovranno condurre all’insediamento di Biden, l’augurio è che Trump riconsideri la sua stupida presa di posizione, o che sia lo stesso partito repubblicano a defenestralo, a renderlo innocuo. Se così non sarà l’America potrebbe rivivere un dramma simile a quello della Guerra di Secessione. Ma anche il mondo, almeno quello civile e democratico, ne subirebbe le conseguenze.
L’America infatti, pur con tutte le sue contraddizioni, ha sempre garantito un equilibrio planetario, che Trump ha già in parte compromesso in 4 anni di scriteriato governo. Che nessuno quindi sottovaluti la follia di questo “tiranno”, e che l’Europa per prima, senza se e senza, si manifesti vicina e solidale a Joe Biden; un moderato, coerente ma anche aperto al dialogo; un presidente che ci è anche simpatico, se non altro perché ha sposato una donna, Jilly Tracy Jacobs, di origini siciliane. Difatti, il nonno paterno di Jilly – Domenico Giacoppo – nacque a Gesso, frazione di Messina. Biden è anche – sui 45 inquilini che hanno abitato la Casa Bianca – il secondo presidente cattolico. Un elemento questo non trascurabile.
Infatti potrebbero anche fallire certe “strategie” di Trump, se la nuova giudice della Corte Suprema, Amy Coney Barrett da lui eletta per avere la maggioranza alla Corte d’appello degli Usa, ed anch’ella cattolica, mettesse da parte i giochi di potere e si schierasse con il presidente Biden, non solo per la fede religiosa che li accomuna, ma anche per ridare pace ad una nazione, che necessita di chiudere le antiche e anche più recenti ferite, e di guarire come ha detto lo stesso Biden. Un Paese che torni ad essere per americani e non, il Paese delle grandi opportunità, il Paese che da piccoli ci ha fatto sognare tutti, perché ora più che mai l’ Umanità – sul confine nebuloso di una nuova civiltà di cui sfuggono ancora i contorni – ha bisogno di tornare a sognare, di ricominciare a vivere, di inventarsi un nuovo futuro.