Sta facendo molto discutere in questi giorni un film che rigenera il “mito del vampiro”.
Un ritorno al gotico classico, che ci ripropone l'ennesimo remake di Nosferatu, ispirato dall'omonimo romanzo di Bram Stoker. Quest'ultimo film, diretto da Robert Eggers ed interpretato da Bill Skarsgard, nei panni del conte Orlok, ci dice che c'è ancora spazio per il cinema d'autore, ed Eggers merita un encomio non solo per il coraggio di essersi confrontato con due grandi cineasti come Murnau (autore del primo insuperato “Nosferatu” del 1922) ed Herzog (regista del “Nosferatu” del 1978 con Klaus Kinski), ma anche per l'elevata cifra stilistica del suo “vampiro” che attraversa i secoli, bruciato dalla passione e dalla lussuria, ma anche con il sogno di potere finalmente...morire, perché l'immortalità è il più grande sogno dell'uomo ma pure la più grande delle maledizioni.
Con una rarefatta colorazione, che ci riporta ad un monocromatismo simile al bianco e nero, il “Nosferatu”di Eggers regala allo spettatore terrore ed inquietudine con scene veramente orrorifiche, che certo soddisfano pienamente gli appassionati del genere... ben felici di avere pagato il biglietto proprio perchè il film li ha “impauriti abbastanza”. Rimane però l'antico quesito, che affonda le sue radici nelle Sacre Scritture con il mito di Lilith.
E cioè i vampiri esistono davvero? Potrebbe sembrare una domanda bizzarra, ma ci sono quelli che credono veramente nell'orrida presenza di queste creature della notte.
Una leggenda dice pure che Friederich Guistav Max Schreck, l'attore tedesco che inter-pretò il primo “Nosferatu” fosse davvero un vampiro. Una cosa è certa però, anche se i “vampiri della letteratura e del cinema” non esistessero, non si può dire che il nostro mondo non conosca i “succhiasangue”. Tutti coloro che speculano sul prossimo, tutti i politici corrotti e ingordi di potere, tutto quelli che affamano i popoli, che sfruttano le risorse della terra, che rovinano la gente con l'usura; tutti questi sono “vampiri” e della peggiore specie.
Il Vampirismo quindi esiste, ed è talmente crudele, brutale, a volte anche sottile, cinico e perverso, da fare impallidire lo stesso Dracula o Nosferatu che dir si voglia, in fondo sono figure tristi e romantiche, quasi “ingenue” rispetto al male e alla sopraffazione che oggi avvelenano ogni angolo del pianeta.