Nel 1965, esattamente 60 anni fa, veniva distribuito nelle sale cinematografiche italiane il film della Disney “Mary Poppins”, il capolavoro diretto da Robert Stevenson, tratto dal primo dei romanzi di Pamela Lybdon Travers, e interpretato da 2 grandi interpreti del musical: Julie Andrews, già famosa attrice inglese, e Dick van Dike, geniale e poliedrico artista.
La pellicola, che in realtà era stata girata nel '63 ed uscì negli Stati Uniti l'anno seguente, riscosse subito un grande straordinario successo, mai tramontato se è vero che ancora oggi, replicato in tv, soprattutto nelle feste natalizie, continua ad incantare grandi e piccini, forse perché il personaggio principale, appunto Mary Poppins “la tata volante con cappellino, borsone e ombrello”, per le sue singolari capacità “magiche” ma anche la sua avvenenza (Julie Andrews nel ruolo è deliziosa), ha saputo mettere d'accordo tutti... bambini e adulti, nonostante la sua severità. Ricordate come al suo arrivo a Londra riesce ad imporre ordine e disciplina a tutta la famiglia Banks?
Girato interamente negli studios della Disney, le riprese del film risultarono complesse per l'ambizione del progetto, e non mancarono neppure delle incomprensioni nel rapporto fra il produttore e l' autrice del romanzo. La Andrews venne poi contattata quando era in stato di gravidanza, e accettò il ruolo solo a patto che le riprese iniziassero dopo che ella avesse messo al mondo la sua creatura.
Con le musiche dei fratelli Richard M. Sherman e Robert B. Sherman, la bella fotografia di Edward Colman e gli straordinari effetti speciali di Hamilton Luske, Peter Ellenshaw, Eustace Lycett e Robert A. Mattey, “Mary Poppins” ottenne 13 candidature agli Oscar e vinse ben 5 statuette (migliore attrice protagonista, migliori effetti speciali, miglior montaggio, migliore colonna sonora originale e migliore canzone originale ).
Il film, che registrò straordinari incassi, grazie anche ad alcuni memorabili brani come “Chim Chim Cheree” e “Supercalifragilistichespiralidoso” è rimasto nell'immaginario collettivo di generazioni di spettatori ed è un ever green del cinema classico disneyano. La pellicola, ha segnato un po', altresì, anche la rivincita della figura della “tata”. D'altronde, in un periodo storico in cui tate e badanti stanno ricoprendo una funzione sociale rilevante, chi non vor-rebbe a casa la collaborazione di una governante come Mary Poppins?