Questo volume di racconti erotici lunghi, opera di due autori catanesi bisessuali dichiarati e attivi nella comunità LGBTQ+ come difensori dei diritti delle persone con orientamento sessuale fluido e non conformista, mette a tema con profondità e sensibilità l'intersezione tra desiderio e ipocrisia sociale.
Luca Bianchi e Martina Rossi, attraverso le loro diverse prospettive ed esperienze, intrecciano una narrazione che sfida le convenzioni e celebra la sessualità in tutte le sue forme. Attraverso quattro racconti distinti, ma uniti da un filo conduttore comune, gli autori indagano l'oppressione e la liberazione sessuale, rivelando come il potere politico e religioso cerchi di confinare l'eros entro precisi limiti morali.
Racconto 1: La Maschera del Piacere
Ci troviamo nella metropoli contemporanea di un paese dove la morale tradizionale e le apparenze pubbliche dominano le scelte personali e private degli individui. La società è apparentemente conservatrice, ma nasconde una doppia vita vibrante e complessa. Elena è una donna sposata e rispettata nella comunità per il suo impegno sociale e la sua apparente dedizione al marito e alla famiglia. Internamente, però, Elena si sente repressa e insoddisfatta. Matteo, amante segreto di Elena, è un artista che vive ai margini della società, disprezzato per il suo stile di vita bohémien ma desiderato per la sua intensa passionalità.
Elena e Matteo si incontrano segretamente da anni, trovando nei loro incontri una fuga dall'opprimente realtà quotidiana che li circonda. La storia inizia con un loro incontro in un appartamento nascosto, luogo che hanno arredato insieme per farne il loro rifugio segreto. Durante uno di questi incontri, Elena confida a Matteo di sentirsi sempre più in gabbia, non solo nel suo matrimonio ma nella società stessa. Matteo, comprendendo il tormento di Elena, propone un piano audace: realizzare una performance artistica in pubblico che sfidi le convenzioni sociali sulla monogamia e la sessualità femminile, usando i loro incontri come ispirazione.
Il climax del racconto avviene il giorno dell'esibizione. Elena, mascherata, danza con Matteo in una piazza affollata, rivelando progressivamente la sua identità nel corso della performance. La maschera di piacere diventa una maschera letterale e figurativa che cade, esponendo la verità nuda delle loro passioni e delle ipocrisie sociali.
Racconto 2: Danze Nascoste
Lo scenario questa volta è un piccolo paese caratterizzato da una forte presenza religiosa e da una comunità chiusa e tradizionalista, dove la danza e altre forme di espressione corporea sono viste con sospetto e talvolta apertamente scoraggiate. Sofia, giovane donna cresciuta in questa comunità religiosa, insegna in una scuola domenicale ed è rispettata per il suo apparente conformismo. Segretamente, Sofia pratica la danza del ventre, un'arte che ha scoperto durante un viaggio all'estero.
Padre Luca è il carismatico leader spirituale della comunità, che predica l'importanza della modestia e del controllo dei desideri corporali. Sofia vive una doppia vita. Di giorno, si conforma alle aspettative della comunità; di notte, si rifugia nel suo piccolo studio nascosto, dove pratica la danza del ventre, esplorando la libertà e l'espressività del proprio corpo. Sofia trova nella danza una forma di meditazione e un modo per connettersi con una parte di sé che deve costantemente reprimere.
La trama si complica quando un nuovo membro della comunità, Marco, scopre per caso il segreto di Sofia. Marco, inizialmente sconvolto, viene ben presto affascinato dalla passione e dall'arte di Sofia, e decide di unirsi a lei in segreto nelle sue sessioni di danza. La tensione cresce quando Padre Luca annuncia una nuova serie di linee guida comunitarie ancora più restrittive, influenzato da alcune voci sulla presenza di "attività immorali" nel paese. Sofia e Marco decidono allora di organizzare uno spettacolo segreto per la comunità, sperando di dimostrare la bellezza e la purezza della danza del ventre come forma d'arte e di espressione personale.
Racconto 3: Ombre nel Parco
Questo racconto è ambientato nel grande parco urbano di una città cosmopolita, noto per essere un crocevia di culture e stili di vita, ma anche per i suoi incontri notturni, che spesso sfuggono al controllo delle autorità. Carla è una fotografa freelance che sta lavorando a un progetto artistico sugli incontri umani nei parchi della città durante la notte, mentre Tommaso è un giovane avvocato che frequenta il parco per sfuggire alla routine e alla solitudine della sua vita quotidiana.
Carla, con la sua macchina fotografica, documenta segretamente le interazioni tra le persone nel parco, cercando di catturare l'essenza delle loro connessioni autentiche e spontanee. Durante una di queste notti, incontra Tommaso, che inizialmente è restio a essere fotografato ma poi si lascia coinvolgere nel progetto di Carla. Man mano che passano le notti, Carla e Tommaso scoprono storie di persone di tutti i tipi che cercano compagnia, conforto, o semplicemente un'esperienza umana genuina. Tra questi, ci sono storie di amori nascosti, amicizie improbabili e incontri che sfidano le convenzioni sociali.
A un certo punto, però, il consiglio comunale, spinto da lamentele di residenti e gruppi conservatori, decide di aumentare la sorveglianza nel parco per "ripulirlo" da quelli che considerano comportamenti indecenti e immorali. Carla e Tommaso si trovano così a dover difendere il loro progetto e le persone che hanno ritratto, mostrando la bellezza e l'umanità di questi incontri notturni.
Con una mostra fotografica pubblica delle sue opere, Carla riesce a mettere in discussione le percezioni della comunità riguardo agli incontri nel parco. La mostra diventa un evento culturale che attira l'attenzione dei media, dando voce a quelle storie notturne e mostrando come il parco sia un luogo di libertà e espressione personale. Anche se le restrizioni non vengono completamente abolite, la mostra apre un dialogo sulla necessità di spazi pubblici inclusivi e liberi da pregiudizi.
Racconto 4: Vetri Rotti
Siamo in una città europea moderna e culturalmente vivace, nota per le sue gallerie d'arte e la sua comunità artistica progressista, ma anche per le tensioni crescenti tra espressione artistica libera e normative culturali conservatrici. Irene è un'artista visiva audace e provocatoria, la cui opera esplora apertamente temi di sessualità promiscua e desiderio.
Giorgio, un conservatore, dirige un influente museo d'arte e inizialmente è scettico riguardo al lavoro di Irene ma gradualmente rimane affascinato dalla sua visione e dal suo coraggio. Irene è conosciuta per le sue installazioni che combinano scultura, videoarte e performance, spesso con forti elementi erotici. Queste opere la mettono in contrasto con segmenti più conservatori della società, che vedono la sua arte come una minaccia ai valori tradizionali.
Il racconto segue Irene mentre prepara la sua mostra più ambiziosa, "Vetri Rotti", un'esposizione che intende sfruttare l'arte come specchio delle tensioni e delle ipocrisie sessuali nella società contemporanea. Giorgio, inizialmente riluttante, decide di supportare Irene, spinto dalla convinzione che l'arte debba sfidare e provocare.
Durante l'evento, una delle performance di Irene, che include un nudo artistico interattivo, viene interrotta brutalmente dalle autorità, scatenando un dibattito pubblico sulla censura e i diritti degli artisti. Nonostante le difficoltà e la censura, la mostra di Irene riceve un'enorme attenzione mediatica, trasformando il dibattito in una discussione nazionale sull'arte e la libertà di espressione. Giorgio, profondamente cambiato dall'esperienza, diventa un fervente sostenitore dell'arte come forma di resistenza sociale.
Corpi Liberi, così, si rivela non solo una raccolta di storie erotiche, ma anche un lucido commento sulla biopolitica della sessualità. Ispirandosi agli studi di Michel Foucault, gli autori mostrano come le strutture di potere modellino le identità sessuali e regolino i corpi in modi che spesso passano inosservati. Ogni racconto mette in luce sia la lotta per la libertà sessuale sia anche il modo in cui questa libertà risulta essenziale per la realizzazione individuale e collettiva.