Venerdì scorso 20 ottobre, nel salone della parrocchia San Giacomo si è svolto il convegno dal titolo “Donne e salute – La difficile diagnosi di fibromialgia, vulvodinia, cistite interstiziale, endometriosi”.
Ad organizzare l’evento la Federcasalinghe – obiettivo famiglia, associazione senza scopo di lucro, libera e indipendente, che rappresenta in Italia le persone che svolgono a tempo pieno o part-time il lavoro familiare o “lavoro di cura”, la cui sezione locale è presieduta dall’avvocato Graziana Cannadoro, in collaborazione con la sezione di Gela della Fidapa, presidente Rita Spataro.
Relatori sono stati il dott. Rino Ferraro e la dott.ssa Paola Sbirziola, che con le loro argomentazioni hanno offerto spunti di riflessione, animando un dibattito che ha messo in evidenza come ancora molte donne vivano in solitudine la loro sofferenza. Nel corso del convegno molte sono state le testimonianze di chi ha voluto condividere le loro esperienze.
«Obiettivo della manifestazione – ha detto la presidente di Federcasalinghe, avv. Graziana Cannadoro – è stato quello di approfondire la conoscenza di patologie come la fibromialgia, vulvodinia, endometriosi e cistite interstiziale che pur essendo molto diffuse risultano ancora essere malattie invisibili data la loro spesso difficile diagnosi tempestiva.
Tra l’altro il Servizio Sanitario nazionale non le riconosce ancora come patologie invalidanti nella loro esclusiva identità. Queste patologie incidono fortemente sulla qualità della vita di molte donne che subiscono gli effetti assai pregiudizievoli di patologie non considerate e che hanno indubbiamente un impatto negativo sugli aspetti relazionali, sociali ed economiche delle loro vite».
C’è tanto ancora da fare affinchè cistite interstiziale, vulvodinia, fibriomalgia ed endometriosi vengano riconosciute nel loro carattere invalidante.