Da uomo di scuola non ho potuto che compiacermi della possibilità per Gela di diventare sede di formazione universitaria, in particolare nel campo dell'Ingegneria Ambientale.
E noi tutti sappiamo quanto saranno importanti nel futuro le bonifiche e il risanamento ambientale in un territorio che per decenni ha subito le conseguenze, non sempre positive, dell'industrializzazione.
Dell’accordo con l'Università Kore, sui principali organi d'informazione locali, numerosi sono stati gli articoli e le dichiarazioni enfatiche della politica; si è scritto di importantissimi benefici per la città, per le famiglie in particolare che hanno difficoltà a sostenere le spese universitarie dei figli e, aggiungo, potrebbe essere motivo di attrazione per i giovani di altre città del comprensorio con positive ricadute economiche e d'immagine.
Vista l'attenzione di questa Amministrazione comunale sul tema, perlomeno manifestata alla stampa, purtroppo sono rimasto basito dallo stato dei lavori del "Macchitella Lab" ovvero l’edificio nella quale dovrebbe insediarsi l'Università Kore di Gela. I corsi universitari dovrebbero iniziare già nell'anno accademico 2021/22, almeno dalle dichiarazioni date ai mezzi di informazione, però, casualmente mentre ero nel quartiere Macchitella ho potuto constatare con stupore che l’edificio che dovrà accogliere la suddetta struttura universitaria, nonostante che appaia sostanzialmente completo, non ha ancora l'area esterna pronta che peraltro è in uno stato di totale abbandono malgrado le rassicurazioni dell’amministrazione comunale anticipate in un articolo di un quotidiano locale online del 1° luglio c.a. di cui riporto alcune righe:
"…Dalla seria sinergia per il territorio non possono che nascere buone cose. ll nascente corso universitario di ingegneria ambientale che l'università Kore di Enna, unitamente a questa amministrazione, ad Eni, a Sicindustria e alla diocesi di Piazza Armerina, è l'inconfutabile prova che spendersi per il proprio territorio equivale a convogliare le proprie forze, tra le altre cose, nella creazione di opportunità nuove...”.
Da quando è possibile constatare credo che difficilmente, anche per ragioni di sicurezza, le lezioni possano avere inizio già nell'anno accademico che sta per iniziare. Infatti, lo stato dell'area può definirsi ottimisticamente penoso, in particolare per lo spazio esterno che si trova ancora allo stato grezzo e forse lievemente al di sopra del piano di quota dove esiste l’edificio con il risultato ovvio di un probabile allagamento del suo pianoterra alla minima pioggia.
E ancora, se l’edificio non venisse subito utilizzato dall’Università in questo prossimo anno accademico, date le precedenti numerose esperienze negative, non oso fare previsioni su quanto tempo impiegherebbero i vandali a saccheggiarlo, peraltro favoriti dal fatto che l’edificio in oggetto non ha ancora un'adeguata recinzione e un sistema di videosorveglianza.
Ma ciò che sconcerta di più è la totale indolenza, ad eccezione delle passerelle mediatiche, della politica gelese che nemmeno per una grande opportunità di rilancio economico-culturale e d'immagine è riuscita a pianificare per tempo e ad essere all'altezza delle aspettative dei suoi cittadini!!
Lo ribadisco ancora una volta: a mio parere, se l’Amministrazione comunale di Gela non interviene con urgenza sull’area attigua all’edificio, il corso di laurea in Ingegneria Ambientale sicuramente non vedrà la luce. E allora per Gela la sede universitaria sarà un’occasione persa. Purtroppo!!