Alberto Ferro, profeta in patria

Alberto Ferro, profeta in patria

Si è sempre detto nemo profeta in patria. Gli applausi tributati dal pubblico gelese a quello che meritatamente viene definito l’orgoglio della città, dimostrano che qualche volta capita a qualcuno di smentire questo antico detto latino. 

Sabato scorso 28 agosto, organizzato dall’associazione artistico-culturale Totus Tuus e con il patrocinio del Comune di Gela, si è svolto l’atteso concerto del pianista gelese Alberto Ferro (nella foto), accompagnato dall’Orchestra d’archi del Conservatorio Bellini di Catania, diretta dal maestro Epifanio Comis, direttore dello stesso istituto musicale. 

Non era la prima volta che Alberto Ferro si esibiva nella sua città e questo avrebbe potuto far pensare ai più scettici che il concerto potesse registrare qualche defaillance. Invece – come ha confermato con una punta d’orgoglio il presidente dell’associazione organizzatrice, dott. Pippo Leonardi, già in prevendita era stato registrato il tutto esaurito. «Abbiamo cercato di prestare la massima attenzione e mettere tutto il nostro impegno per la migliore riuscita della serata, nel rispetto del pubblico e della portata artistica dei due principali protagonisti, il nostro Alberto e il maestro Comis, che non finiremo mai di ringraziare per averci regalato, a noi come associazione e alla città, una splendida esecuzione. Vedremo in futuro cosa potrà fare per contribuire ad elevare il tono delle manifestazioni in questa città, invitando pubblico e privato a collaborare in sinergia con la nostra associazione».

Sul palco, prima del concerto, il direttore del parco archeologico di Gela, dott. Gattuso, il vicesindaco Terenziano Di Stefano, l’assessore Malluzzo. Hanno avuto tutti parole di ammirazione per i due musicisti, per l’orchestra e per gli organizzatori. Ha presentato la serata Massimiliano Castellana, dimostrando professionalità e competenza, essendo anche lui uomo di musica e di spettacolo.

Gattuso ha assicurato la massima collaborazione e l’intenzione di aprire i siti archeologici a manifestazioni come questa, che meritino di essere ospitati nello scenario naturale e incantato qual è il parco di Caposoprano; Di Stefano e Malluzzo hanno assicurato l’impegno della amministrazione comunale ed hanno apprezzato la partecipazione di sponsor privati, segno di condivisione d’intenti, quelli che vedono remare pubblico e privato insieme per la crescita del livello artistico e culturale della città. 

Del concerto c’è da dire solo un gran bene. In sordina la prima parte, in cui è stata protagonista l’orchestra e il direttore Comis, i quali hanno offerto una ottima interpretazione di brani tratti dalla produzione di Mozart, Samuel Barber e Bartok. 

L’apoteosi nella seconda parte, con l’entrata in scena del pianista Ferro, ormai stella internazionale grazie anche ai buoni insegnamenti dello stesso Comis, che gli è stato prezioso mentore. Alberto Ferro ha raggiunto la consacrazione internazionale quando tre anni fa ha sbaragliato pianisti giovani come lui provenienti da ogni parte del mondo, al concorso internazionale Telekom di Bonn la città dove nacque Ludwig van Beethoven, il genio delle musiche per pianoforte.

Ferro sabato scorso ha eseguito magistralmente, incantando la platea, il concerto per piano n. 1, opera 11 di Frederic Chopin. Applausi prolungati e standing ovation finali, fino al bis che il giovane maestro ha voluto concedere ad un pubblico che gli ha sempre voluto bene.