Gli studenti del liceo scientifico e linguistico “Vittorini” guidato dalla dirigente Angela Tuccio stanno vivendo una settimana importante all’insegna degli scambi culturali.
Da martedì scorso 23 ottobre e fino a sabato 27, 21 studenti gelesi si sono gemellati con altrettanti studenti olandesi del Jan Van Brabant College di Helmond, grazie all’iniziativa curata dalle insegnanti di inglese Mariagrazia Di Rosa e Germana Impellizzeri.
La delegazione di studenti olandesi è accompagnata dagli insegnanti Hans Vasse (docente di design technology) e da Nicole Verhoeve (docente di inglese) ed ospitata dalle famiglie degli studenti gelesi che partecipano al gemellaggio: 3ª/c, 3ª/a, 3ª/b, 4ª/a (linguistico) e 5ª/a (scientifico). Gli accompagnatori invece in un bed and breakfast.
Per gli studenti olandesi si tratta di approfondire gli studi su due tematiche: la fuga di cervelli e l’immigrazione, due aspetti che riguardano tutta l’Europa. In particolare sono interessati a conoscere la politica dell'Italia a tal riguardo visto che anche da noi c'è lo stesso problema. Sull'immigrazione i liceali olandesi vogliono conoscere più da vicino la situazione reale dopo averla studiata e capire come i cittadini e gli studenti in particolare si approcciano a questo problema. Per questo la visita in Sicilia, regione in cui gli sbarchi di clandestini sono all’ordine del giorno.
«L’iniziativa con il College di Helmond è nata per caso – ci dice la prof.ssa Impellizzeri – Il loro interesse era visitare una scuola italiana, noi una in Olanda, per uno scambio culturale. Per il futuro vorremmo organizzare un partenariato strategico con diverse scuole per un progetto Erasmus. La prof.ssa Di Rosa ha trovato il contatto con la scuola olandese e così si è concretizzato questo gemellaggio. Gli studenti in questa iniziativa parlano in inglese, che è la lingua veicolare».
Il programma preparato, dettagliato e ben scadenzato, prevede giorni intensi e variegati di attività. Mercoledì pomeriggio visita al museo, alle mura timoleontee e all'acropoli. Serata all’insegna dello street food, con degustazioni a volontà di cibi tipici gelesi in un locale del lungomare: arancine (preparate anche dagli stessi ragazzi), impanate, panini polpette e panelle, schiaccino con capuliatu, ravioli con la ricotta.
Giovedì mattina ad Agrigento, con vista alla valle dei templi, al museo, alla casa di Pirandello e poi una capatina al porto di Licata. Poi serata libera, in famiglia.
Per venerdì mattina è stata organizzata a scuola una partita di calcio, Italia-Olanda. Nel pomeriggio una tavola rotonda con discussione aperta tra gli studenti sul tema dell'immigrazione e della fuga dei cervelli, argomenti ben preparati dagli studenti gelesi con l’ausilio di power point. Nell’occasione importante la testimonianza di due operatori del settore che lavorano in una cooperativa che si occupa di rifugiati.
Sabato, a conclusione dell’iniziativa, tappa sull'Etna e a Taormina.
A due degli studenti olandesi, Lola e Stavros di 16 anni, abbiamo chiesto di parlarci di questa esperienza, dell'impressione che hanno avuto di Gela e della Sicilia. Entrambi sono rimasti piacevolmente colpiti dal nostro paesaggio, dal mare che fa da contrasto con la parte collinare. Hanno apprezzato molto il calore dell'accoglienza non solo degli studenti ma anche delle loro famiglie in cui sono stati ospiti, dalle loro premure, dall'amicizia dimostrata sin da subito e dalla facilità di comunicazione in inglese con i loro coetanei del liceo. E' la prima volta che vengono in Italia, che conoscono per averla studiata sui libri e della quale apprezzano la cultura e i suoi uomini. Ma della Sicilia conoscono ben poco.
Entrambi si definiscono europeisti, ma nello stesso tempo ritengono giusto che ogni nazione conservi la propria identità. In particolare Stavros, che ha definito Gela un grande villaggio sempre in movimento, con tanta gente fuori a qualunque ora, si è detto affascinato dalla forma di governo degli Stati Uniti d'America e pensa che l'Europa andrebbe gestita allo stesso modo. Ma entrambi sconoscono le tappe che hanno portato alla nascita dell'Europa e ancor meno di Maastricht, la città dei Paesi Bassi dove fu siglato il Trattato istitutivo dell’Unione Europea nel 1992, tranne che si tratti di una bella cittadina. Ma della portata storica che ha avuto ne sanno ben poco o peggio nulla.
Sull’importanza di questa iniziativa ecco cosa ha detto la dirigente Angela Tuccio.
«Il gemellaggio con Helmond rappresenta uno dei tanti progetti che la scuola attiva per far si che i nostri alunni diventino sempre più consapevolmente europei, una scuola la nostra che va oltre i confini italiani per far acquisire una cittadinanza europea. Questo è l’obiettivo dell'Europa 2020: avere un unico stato, non più frammentato, non più diviso, ma solo uno: l'Europa.
Questo è possibile a cominciare dai ragazzi, facendoli relazionare con le famiglie italiane, i nostri poi saranno ospiti in Olanda. Si tratta di uno scambio culturale importante, che va oltre la visita guidata, che lascia il tempo che trova. Ciò che è veramente importante è il vivere in famiglia, comprendere le diversità che ci sono, cercare di prendere il meglio che ogni nazione offre, che ogni scuola può dare. Si tratta di uno scambio di buone pratiche».