ill nuovo anno del Gela parte nel peggior modo possibile, con una vera e propria umiliazione a Paternò con la sconfitta per 7-1, punto più basso della storia del calcio gelese.
Dei novanta minuti di domenica c’è ben poco da commentare, con una sola conclusione – di Resouf ad inizio partita – per tutto l’arco della sfida, dominata in lungo ed in largo dai padroni di casa, che si sono presi la rivincita, dopo la sconfitta per 2-0 all’andata.
Un tonfo clamoroso che certamente vede colpevoli squadra – 7 gol sono un passivo che raramente si vede anche nei campionati Juniores – e allenatore per le scelte di formazione e la preparazione, in generale, della sfida, ma le colpe principali sono da attribuire ai due presidenti Melfa e Scerra (nella foto), per una gestione del mercato invernale forse ben più grave anche del 7-1 di Paternò. Per avere un quadro chiaro della situazione attuale in casa Gela, fuori e dentro il campo, bisogna fare un passo indietro all’ultima settimana del 2023, anno chiuso dalla dirigenza biancazzurra con una conferenza stampa in cui Melfa ha accusato la stampa di creare un clima ostile nei confronti della Società, dopo il mercato di riparazione.
Numeri alla mano, il Gela a dicembre ha salutato 7 giocatori: Abate, Amaya, D’Amico, Riggio, Di Bartolo, Grasso e nel conteggio inseriamo anche il portiere Basso, anche se quest’ultimo è stato rimpiazzato dal giovane Galesi. A fronte di 7 uscite, oltre al portiere citato Galesi, sono arrivati in biancazzurro l’attaccante Laye Signate e soprattutto Salvatore Treppiedi, vecchia conoscenza del calcio gelese.
Il centravanti ex Viterbese è stato tutt’altro che una prima scelta – Ortiz era in procinto di firmare col club, ma la trattativa è stata fermata dalla dirigenza agli ultimi passaggi – ed i numeri dimostrano che non può essere il valido sostituto di Abate, per cui, l’unico vero colpo in entrata resta il centrocampista Treppiedi, che per caratteristiche sostituisce D’Amico. Sette a uno, scherzo del destino, come il risultato di Paternò, dove era presente soltanto Marco Scerra, in lacrime al termine dei novanta minuti, vedendo anche 60 tifosi gelesi cantare a squarciagola nonostante il risultato e l’amarezza di una lunga trasferta.
Subito dopo la disfatta, dopo un risultato del genere, ci si aspetterebbero delle parole dai massimi dirigenti, che però sono mancate, al contrario di quelle del portiere Armando Di Martino, del capitano Raffaele Gambuzza e dell’esterno d’attacco Damiano Lo Giudice, atto giusto e lodevole.
Il pensiero, invece, della Dirigenza è da ricondurre ad un video, pubblicato sui profili social della squadra dopo 72 ore in cui non si ammettono gli errori ma anzi si ribadisce la solidità del progetto, anche se dall’ambiente emerge e non poco che una spaccatura ci sia ed è anche netta e per uscirne ci sarà per forza bisogno di una scossa nei piani alti, per evitare di dissipare quello che di buono, almeno sul campo, è stato fatto grazie ad un gruppo che ha realmente capito il valore della maglia biancazzurra e l’importanza dei tifosi.
Intanto, in questo clima tempestoso, c’è da pensare alla sfida interna contro il Real Siracusa, che proprio nell’ultimo turno ha scavalcato il Gela al quarto posto in classifica. Biancazzurri adesso sesti, per la prima volta fuori dalla zone playoff con 25 punti, gli stessi della Nebros. Per Mirko Fausciana – che non sembra a rischio esonero anche se la partita di domenica sarà comunque un banco di prova cruciale – sarà complicato preparare questa sfida, sia sotto l’aspetto tecnico, sia sotto l’aspetto mentale.
Bocciato ancora una volta Signate, bisognerà capire chi verrà adattato come centravanti e ad oggi l’unico che ha dato maggiori garanzie è il brasiliano Gabriel Alves a segno contro la Leonfortese. Tanti dubbi da sciogliere dunque per il tecnico, che non può sbagliare nuovamente le scelte iniziali, non può sbagliare più nulla per evitare che la squadra affondi ancora di più ed evitare di diventare l’artefice di una disfatta di cui non è il responsabile, al contrario di chi dopo i danni sta in silenzio.
TABELLINO
Paternò-Gela 7-1
Marcatori: Micoli 18’, Asero 29’, 33, Micoli 46’pt; Belluso 3’, Greco 13’, Resouf 18’, Maimone 38’st.
Paternò: Romano, Panarello, Godino, Floro Valenca (4’ st Viglianisi), Mollica (14’ st Fratantonio), Intzidis, Maimone, Greco (34’ st Virgillito), Micoli (15’ st Giannaula), Belluso, Asero (30’ st Messina). A disp.: Coriolano, Napoli, Catania, Lo Monaco. All. Filippo Raciti (squalificato).
Gela: Di Martino, Veca (2’ st Golisano), Tuvè (40’ pt Trentacoste ), Rechici, Gambuzza (42’ st Caci), Martinez, Resouf (25’ st D’Agosto), Treppiedi, Signate, Alves Silva (34′ pt Ferrigno), Lo Giudice. A disp.: Galesi, Pausata, Strabone, Bellomo. All. Mirko Fausciana.
Arbitro: Carnemolla di Ragusa
Ammoniti: Gambuzza, Golisano, Maimone e Mollica