Prima fase da incorniciare per la formazione biancazzurra, che ha terminato la prima fase del campionato territoriale Akranis da imbattuta.
Sei vittorie su sei partite disputate e nessun set perso, numeri da incorniciare per le giovani atlete. L’ ultimo sigillo per Miriam Comandatore e compagne, è arrivato contro la seconda forza del torneo Albaverde. Un successo per 3-0 (25-13 25-19 25-12) che dimostra come il percorso di crescita stia procedendo nel verso giusto e che il Gela si candida seriamente al successo finale. Il primo posto del girone con 18 punti, mette tra le gelesi e la finale il fanalino di coda Vigata, che sarà l’avversaria per quel che riguarda le semifinali. Venerdì andata in quel di Porto Empedocle, lunedì il ritorno al PalaItis. Nell’altra semifinale, si affronteranno Sommatino e Albaverde.
«Sono molto soddisfatta – commenta Flavia Fargetta, (nella foto) – della prestazione e del risultato contro l’Albaverde. In parte me l’aspettavo per come abbiamo lavorato in queste settimane e perché avevamo proprio tanta voglia di vincere. Tante di noi, ancora una volta, hanno ricoperto diversi ruoli mettendoci così in gioco, soprattutto per sopperire a qualche carenza. A fare la differenza però secondo me è stata la “fame” e il fatto che abbiamo lottato su ogni palla».
Umore diverso per quel che riguarda il campionato di serie C. La stessa formazione, con gli inserimenti di Corinne D’Antoni e Noemi Comandatore, non è riuscita a ribaltare la sconfitta dell’andata contro Comiso, perdendo al PalaDavolos per 3-1 (25-20 25-19 20-25 25-16). Una partita, valevole per la seconda fase del torneo, utile a Tandurella per testare le potenzialità del gruppo, iniziando anche a pensare al percorso da intraprendere nella prossima stagione.
«Sono molto amareggiata – dichiara Fargetta – del risultato ottenuto e penso che non siamo riuscite a sconfiggere l’avversario per una questione di mentalità vincente che ci è mancata fino all’ultimo, non essendo in sintonia tra di noi al cento per cento. Ci è mancata la motivazione di poterle sconfiggere, a differenza delle avversarie che hanno avuto una tale determinazione fino all’ultima palla da poter dominare e metterci in difficoltà più volte. A prescindere da questo, sono molto soddisfatta di come hanno reagito alcune mie compagne e sono sicura che queste partite possono servirci da insegnamento per le sfide che dovremmo affrontare più in là con squadre che richiederanno maggior concentrazione e soprattutto maggior determinazione».