Gela Fc (in Eccellenza) e Amatori Gela (in Seconda Categoria) in questi mesi, hanno portato avanti i rispettivi progetti, nonostante ancora oggi manchi l’elemento principale per ogni realtà: lo stadio.
Sono ormai quasi tre anni, che al Presti è vietato l’ingresso al pubblico, e nonostante da gennaio si sia mosso qualcosa in termini di riapertura alle squadre, la situazione sembra ancora lontana da un epilogo positivo.
ECCELLENZA I gialloneri del presidente Luigi Rivecchio (nella foto a destra) , hanno vissuto un’estate tribolata, tra Seconda Categoria, conquistata sul campo, e salto in Eccellenza, con il titolo dello Scordia. Questa “confusione” è stata evidente per tanti mesi in campo, una squadra costruita in pochi giorni e con le poche opportunità che offriva il mercato degli svincolati. Al tecnico Alessio Catania vanno dati i meriti di essere riuscito, nonostante la coperta molto corta, a dare un’impronta di gioco chiara alla squadra, tra le più giovani del torneo.
A fare la differenza nella prima parte, è stato il carattere, lo stesso che ha permesso di conquistare il primo punto in Eccellenza contro la corrazzata Paternò (1-1). Il vero Gela si è messo in luce dalla ripresa di gennaio fino alla sosta forzata per l’emergenza Covid. I nuovi tasselli come l’argentino Carranza – centrocampista impiegato con ottimi risultati nel ruolo di difensore centrale – Tuvé e Tuccio hanno aiutato ad alzare il livello tecnico e di esperienza, quella che in tante – forse troppe – occasioni è mancata.
Il bottino finale, forse non rispecchia i valori visti in campo. Il Gela FC ha chiuso la stagione al penultimo posto con 11 punti (considerando il punto di penalizzazione al via), frutto di 3 vittorie, 3 pareggi e 16 sconfitte.
Come scritto la scorsa settimana, la salvezza non dovrebbe essere messa in discussione, ma per l’ufficialità bisognerà attendere il prossimo Consiglio federale.
La società si sta già muovendo per programmare la prossima stagione e con molta probabilità verrà riconfermato il blocco di questa appena conclusa.
Si attendono risposte certe dal Comune sullo stadio, indispensabile per affrontare al meglio il campionato.
«Non posso che ritenermi soddisfatto – afferma Alessio Catania (nella foto a sinistra)– della nostra stagione. Nel fare un bilancio, bisogna tenere ovviamente conto di tutte le varie problematiche, dalla partenza ritardata, fino all’impossibilità di allenarci con continuità per la mancanza di strutture. Sono orgoglioso del lavoro svolto, i ragazzi hanno dato sempre il massimo. Nella seconda parte di campionato, siamo riusciti a mettere in difficoltà tutte le squadre e credo, che, se il campionato fosse continuato, ci saremmo potuti togliere delle soddisfazioni. La prossima stagione, dovremo ripartire da loro, inserendo qualche giocatore di esperienza. La prossima stagione, sarà sicuramente influenzata da quello che sta succedendo. Molte squadre punteranno sui giovani, come stiamo facendo noi. Questo, potrebbe essere un vantaggio. Sul mio futuro – conclude – non ho sciolto le riserve. Prima di decidere voglio delle garanzie sul Vincenzo Presti».
Felice per il torneo svolto, il portiere e capitano Armando Di Martino: «Durante l’arco della stagione il gruppo in maniera esponenziale e ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Ho sempre detto, che qualsiasi risultato avessimo ottenuto, sarebbe stato un successo, anche se avremmo voluto raggiungere la salvezza sul campo».
AMATORI. Il primo anno della neo società presieduta da Maurizio Melfa, si è rivelato più difficile del previsto. Un campionato ostico, quello di Seconda Categoria, che ha messo varie volte in difficoltà Nassi e compagni. Le battute d’arresto nella prima parte, hanno rilegato i biancazzurri al quinto posto con 35 punti (11 vittorie, 2 pareggi, 5 sconfitte) in piena lotta playoff. Tanto rammarico, per aver interrotto il percorso, quando si stavano vedendo i frutti del duro lavoro svolto dal tecnico Mirko Fausciana. Per il futuro, si punterà ad una categoria più blasonata, molto dipenderà dalla riforma dei campionati e le decisioni su promozioni e retrocessioni.
«Abbiamo pagato – dichiara Fausciana – lo scotto di non essere riusciti sin da subito ad amalgamarci alla categoria. A volte capita di fare delle errate interpretazioni, noi abbiamo sottovalutato questo campionato e di conseguenza i rischi di sbagliare sono tanti. Devo dire, che noi non abbiamo mai sofferto con nessuna squadra. L’ unica nostra pecca era legata alla concentrazione, dovendo fare i conti con molte sviste arbitrali. Questo ci ha portati a modificare il nostro modo di giocare. Il peso della maglia è stato uno stimolo in più e non un problema. Per la prossima stagione, dovremo ripartire da questa ossatura, che ormai è ben salda».
La difficoltà nell’affrontare la Seconda categoria è stata sottolineata anche dal difensore Francesco Italiano: «Paradossalmente, è più difficile giocare in questa categoria piuttosto che in Promozione. La nostra squadra era formata soprattutto da giovani, che forse all’inizio hanno avvertito qualche difficolta nel salto, da una categoria giovanile, ad un torneo in cui incontri giocatori più esperti. Sono sicuro, che se la stagione fosse ripartita, avremmo messo in difficolta le squadre davanti in classifica. Dal mese di febbraio, i risultati parlano chiaro, con una serie di successi importanti».