La notizia, che era nell’aria già da diversi giorni – se non mesi – nella mattinata di mercoledì è diventata ufficiale: stop a tutti i campionati dilettantistici, compresi quelli femminili.
Una decisione presa dalla Figc in seguito al Consiglio Federale, che ha decretato invece la ripartenza dei campionati di serie A, serie B e serie C.
Troppi i rischi per far ripartire la macchina dilettantistica, che da tutta questa situazione ne esce sicuramente danneggiata. Più che mai, è emerso come il mondo del pallone sia diviso in due parti, con la prima composta dai campionati dei “grandi” tutelata dai piani alti al contrario, invece, non sono state tenute in considerazione le piccole realtà, che ancora oggi sono fucina di talenti che danno lustro a tutto il sistema.
Per quanto riguarda la situazione delle gelesi, in Eccellenza tale decisione era già stata presa da tempo, con i club – Gela FC compreso – che avevano manifestato attraverso una lettera tutte le perplessità su un’eventuale ripresa. Dagli impianti all’incolumità di tutti gli addetti ai lavori, erano troppi i rischi da correre, considerando anche il lungo stop con gli allenamenti, che avrebbe oltretutto influito sull’esito della stagione, sia per quanto riguarda le zone alte, sia per quelle basse.
Per la società del presidente Luigi Rivecchio, imbrigliata nella lotta per non retrocedere, non dovrebbe esserci nessuna amara sorpresa, con il raggiungimento della salvezza, anche per via dell’esclusione del Milazzo a metà campionato e l’ultimo posto dell’Atletico Catania, che ha proseguito il percorso solo per mantenere il titolo.
«Questa – afferma Rivecchio (foto a sinistra) – è la decisione migliore da prendere, bisogna pensare alla salute di tutti. La situazione che stiamo vivendo ha messo in luce i vari problemi del calcio in Italia. Da Nord a Sud mancano strutture idonee ed efficienti. Adesso, è il momento di fare delle riflessioni, per attuare nuove riforme ed investire, sperando nelle collaborazioni dei comuni. Vedo anche complicata una ripartenza il prossimo anno, a causa della crisi economica.
Dietro le squadre, ci sono le aziende, e se queste sono in difficoltà non si può certo chiedere di investire sullo sport. Oltretutto, gli stadi saranno chiusi a lungo, per cui le sponsorizzazioni caleranno drasticamente e non ci saranno abbonati. Vedremo – continua – quali aiuti arriveranno. Per quanto riguarda la nostra realtà, per noi è motivo d’orgoglio sapere che altre realtà ci guardano con interesse e stima per il nostro progetto giovanile. La nostra filosofia non cambierà, continueremo a puntare su loro. Stiamo già preparando il nostro futuro».
Adesso, bisognerà capire quali criteri verranno adottare per decretare i verdetti, soprattutto per il salto di categoria, ma anche in questo caso sembra tutto già scritto, con il Paternò promosso in D – vittoria del campionato meritata per quello che si è visto sul campo –. Resta in bilico il destino del Sant’Agata, secondo in classifica, che sicuramente si darà da fare per ottenere i giusti meriti. È innegabile, che entrambe le società, sono le uniche che possono ambire ad un campionato di rilievo.
Discorso ancora incerto, invece, per l’Amatori Gela in Seconda Categoria. I biancazzurri di Mirko Fausciana, prima della sosta forzata per l’emergenza Coronavirus, occupavano la quinta piazza con 35 punti, in piena lotta per la promozione. In Coppa avrebbero dovuto affrontare il terzo turno, con la competizione che consente alla vincitrice di accedere al campionato superiore. In questo caso, per conoscere il proprio futuro, bisognerà attendere un po' di tempo. Molto, dipenderà da quante società presenteranno richiesta di iscrizione ai prossimi campionati e vista la situazione economica generale, non è da escludere un rimescolamento generale.
«Immaginavo – commenta Maurizio Nassi (a destra) – ad una decisione del genere, credo che sia giusta, coerente con tutto quello che abbiamo passato e stiamo continuando a vivere. Non c’erano i presupposti per mettere in atto il protocollo ideato per salvaguardare calciatori e staff. Giusto – continua – cristallizzare le classifiche, per dare merito a chi prima della sosta si trovasse nelle prime posizioni. È molto importante avere del tempo per riorganizzarci e ripartire, in modo da tutelare tutto. Dispiace per gli amanti del calcio e per chi, con questo sport vive. Il Governo deve aiutare questi lavoratori, così come uno sforzo deve farlo anche la Federazione».
L’ unica certezza sta nel fatto che i campionati verranno stravolti, per cui anche nei dilettanti per certi aspetti, si sta seguendo la strada intrapresa nel basket e nel volley, con l’attesa di scoprire i danni nel sistema. Forse, però, a questa decisione ci si poteva arrivare molto prima.