Rodaggio terminato S’infittisce l’agenda di governo, tra dissesto e piani strategici

Rodaggio terminato S’infittisce l’agenda di governo, tra dissesto e piani strategici

E’ un periodo intenso ed impegnativo quello che sa vedendo il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, adoperarsi su più fronti.

Il perno centrale attorno a cui ruota l’azione amministrativa rimane, ovviamente, quello del dissesto. Il primo cittadino non ha inteso chiudere le porte a nessuno nel convocare i deputati nazionali e regionali, nonché i capigruppo consiliari di tutti partiti, maggioranza e minoranze comprese, oltre alla presidente del consiglio.

Uno spirito bipartisan a cui hanno già detto di non credere la Dc cuffariana e Forza Italia, che invitano il sindaco ad ammettere il fallimento di quel modello Gela di cui tanto si vantano invece Movimento 5 stelle e Partito democratico. L’idea della convocazione è quella di mettere attorno ad un tavolo ogni possibile azione sinergica atta a procurare un contributo, regionale o nazionale, alla causa di una città che secondo Di Stefano tanto ha dato pagandone lo scotto sul piano ambientale e poco ha ricevuto.

L’obiettivo concreto è quello di usufruire di un tesoretto tra i 10 ed i 15 milioni di euro, da aggiungere al gettito delle entrate proprie ed i sei milioni già versati nel fondo su cui l’Osl potrà far leva nel condurre ed eventualmente concludere le transazioni con i creditori. La massa pregressa censita è di oltre 50 milioni di euro. Un successo totale delle operazioni transattive, dimezzerebbe di fatto la somma, con i creditori che accetterebbero un’offerta che va dal 60% al 40% a seconda dell’anzianità del debito. Questo allenterebbe non poco la tensione sulla serenità con cui si vorrebbe impostare l’ipotesi di bilancio riequilibrato e nella cui direzione sono orientati tutti gli uffici amministrativi della macchina comunale. 

L’indirizzo bipartisan ha d’altra pare un suo “perché” politico. In vista della legge finanziaria regionale, il gruppo gelese dem ha predisposto un emendamento che il Pd presenterà. Si tratta in particolare di una norma che se approvata modificherebbe o integrerebbe con un comma 1 bis, l’art. 2 comma 1 della Lr. 25/2024, ai sensi del quale sono stati recentemente distribuiti 12,5 milioni di euro a 56 comuni, con popolazione fino a 25 mila abitanti, in dissesto finanziario alla data del 30 settembre 2024 e a quelli che hanno chiuso il dissesto successivamente al 31 dicembre 2022.

L’emendamento del Pd all’Ars, prevede invece un fondo che viene alzato fino a 15 milioni di euro, perché la soglia dei Comuni dissestati che ne beneficerebbero viene alzata fino a 100.000 abitanti. Il contributo dovrebbe essere ripartito al 50% in parti uguali tra i comuni in dissesto e per la restante parte in proporzione al numero di abitanti, come recita il comma 2 del sopra citato articolo. Va da sé che essendo il Partito democratico, anche con l’appoggio di Movimento 5 stelle e Sud chiama Nord, minoranza a Sala d’Ercole, occorrerebbe trovare una sponda tra gli scranni di parte della maggioranza.   

Sul piano della pianificazione strategica, va avanti il documento di posizione (position paper) che mette insieme politica, imprenditoria e formazione, attraverso un gruppo di lavoro che dovrà decidere su quali finanziamenti e progetti concentrare l’azione del territorio.

Al tavolo permanente (decision board) siederanno a titolo gratuito per la parte politica, oltre il sindaco o in sua vece l’assessore allo sviluppo economico, Filippo Franzone, anche il consigliere di maggioranza Rosario Faraci (Una buona idea) e quello di minoranza Gabriele Pellegrino (Avanti Gela); per la parte imprenditoriale gli imprenditori Antonio Perdichizzi e Vincenzo Scerra, oltre agli esponenti di Sicindustria nissena, Gianfranco Caccamo e Ignazio Manduca; infine per la componente istruzione/formazione, Francesco Castelli della Kore di Enna e la dirigente scolastica Viviana Aldisio. La via maestra è stata già grossomodo tracciata dai progetti Macchitella Lab e Sinapsi, che vede comune, imprenditori ed università ennese già a braccetto, sotto l’egida del “grande fratello” Eni.

Non meno interessante sul piano strategico, l'attenzione rivolta ad “Agrigento Capitale della Cultura 2025”. L’amministrazione comunale è consapevole che si tratta di un'occasione per molti tratti unica, un appuntamento imperdibile, per costruire una nuova immagine della città, basata sull'immenso patrimonio storico-archeologico di cui dispone e che rammenta, fra l'altro, che a fondare Agrigento fu proprio Gela.

E' quanto si è discusso nella seduta in videoconferenza tra il sindaco Terenziano Di Stefano, l’assessore allo Sport e Turismo, Peppe Di Cristina, il consigliere Giovanni Giudice, il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il presidente della Fondazione Agrigento 2025, prof. Giacomo Minio, i vertici del distretto dei templi ed alcuni funzionari dell'assessorato regionale al turismo. Pr tutti gli interlocutori dell'incontro, l'ingresso di Gela nel circuito turistico che si attiverà il prossimo anno, non può che rivelarsi un valore aggiunto. 

Intanto, il movimento del sindaco, Una buona idea, mira a rafforzarsi aprendo al tesseramento per tutto il mese finale dell’anno. Da lunedì al giovedì del mese di dicembre, la sede di corso Aldisio, di fronte “Palazzo Pignatelli”, è aperta. Un tesseramento che fa da preludio alla fase congressuale che si terrà il prossimo anno. A traghettare il movimento, è stato eletto un coordinamento commissariale composto da Rino Licata, Giovanni Scicolone, Carmelo Di Stefano e Giuseppe Scerra, che saranno coadiuvati dalla leader del gruppo giovanile, Bruna Consoli.