Seduta del consiglio comunale dedicata alle mozioni quella del 18 novembre scorso. In aula c'era quasi il pienone, con solo due assenti: la consigliere di maggioranza Cascio (Ubi) ed il consigliere d'opposizione Zappietro (Iv). Sette i punti all'ordine del giorno.
A prendere la parola preliminarmente è stato il consigliere Sincero (Ubi) che ha chiesto il prelievo del punto 6 in modo da metterlo in cima alla lista ed avere la precedenza sugli altri. Infatti la mozione in questione, presentata dall'intero gruppo “civico” per un concorso di idee ai fini dell'allestimento di vetrine ed arredi nello spirito natalizio, posto che l'amministrazione causa dissesto non può provvedere, andava trattata subito onde evitare il rinvio a quella che si sarebbe rivelata un'utile trattazione a metà dicembre.
La mozione è stata emendata dalla commissione cultura, sport, turismo e spettacolo, presieduta dalla consigliere Cavallo (FdI) che ha proposto una giuria che valuterà, facendo anche visita in presenza agli esercizi commerciali, le varie proposte, premiando con apposite targhette comunali le prime tre. Tanto l'emendamento quanto la mozione così emendata sono state approvate all'unanimità dei presenti.
La presidente Giudice (M5s), assistita dalla dirigente Guzzardi in sostituzione dell'assente segretaria generale Ferro, è passata al punto successivo, cioè la mozione che impegna l'amministrazione a collocare almeno 200 cestini gettacarte e per deiezioni canine, proposta dal consigliere Giorrannello (Ubi). La mozione è stata caldeggiata dall'assessore all'ambiente Fava, presente per l'amministrazione in aula e sensibile al tema del decoro urbano, come ha già più volte dichiarato pubblicamente, tanto da farne una battaglia personale.
Fava ha riferito che una decina di questi cestini sono stato già allocati nella villetta "Auriga" sita in Macchitella. Dalla Impianti Srr hanno fatto però già sapere che i cittadini non ne fanno un uso appropriato gettandovi di tutto. Il consigliere Faraci (Ubi) ha consigliato di invitare la cittadinanza ad un utilizzo corretto con caratteri cubitali incisi presso gli stessi cestini, mentre la consigliere Oliveri (Cs) ha suggerito di posizionarli, laddove possibile, in prossimità delle telecamere di videosorveglianza installate. Mozione approvata.
La seduta si riscalda nel trattare invece la mozione, presentata d'ufficio dalla stessa presidenza del consiglio, che impegna l'amministrazione ad promuovere con forza un'azione di sostegno alla richiesta di finanziamento e realizzazione dell'aeroporto centromeridionale della Sicilia, nella più ampia ottica del polo mediterraneo turistico, individuato nel territorio di Licata.
L'opposizione ha rilevato l'opportunità di agire per il potenziamento dei collegamenti piuttosto che delle grandi opere infrastrutturali come quella di un altro aeroporto da aggiungere ai tre già esistenti ed operanti. La consigliere Cosentino (Cs) ha citato l'esempio di Trapani Birgi che dopo aver depotenziato l'attrattività del vicinissimo aeroporto di Palermo è pian piano caduto nell'oblio ed oggi esclusivamente utilizzato solo per i voli verso Pantelleria.
Dal canto suo il consigliere Pellegrino (misto) ha fatto gli esempi della Lombardia e della Toscana dove a pesare sul piano della ricettività non è il numero degli aeroporti ma la circostanza che vede gli aeroporti esistenti ottimamente serviti da efficientissimi collegamenti su gomma e rotaie.
Nella maggioranza, pieno sostegno alla mozione è arrivato dai capigruppo di M5s e Pd, i consiglieri Castellana ed Orlando, ma anche da parte di Una buona idea, sebbene il consigliere Sincero ha già anticipato l'esigenza di una mozione che tratti l'argomento del caro voli e del principio di territorialità eluso, mentre il consigliere Faraci ha avanzato l'ipotesi di un aeroporto di Agrigento che punti più a soddisfare la domanda turistica, affianco quello di Comiso da destinare agli scambi commerciali.
Ne è conseguito che, in sede di votazione, la mozione sia passata grazie ai tredici voti della maggioranza, con le minoranze contrarie e leste subito dopo ad abbandonare l’aula, contribuendo in maniera determinante alla caduta del numero legale e quindi allo scioglimento della seduta.