Fra i partiti ed i movimenti politici che hanno partecipato ai lavori dell’agorà che ha poi individuato in Terenziano Di Stefano il candidato di una coalizione civico-progressista che ha vinto le elezioni, va annoverata per diverse riunioni e contatti anche Italia viva. I dirigenti Giuseppe Ventura e Rochelio Pizzardi sono stati parte attiva per buona parte dei lavori, tra incontri ed interlocuzioni sia formali che informali.
Ad un certo punto del cammino sono emerse criticità, evidentemente reputate dagli stessi insanabili, tanto da indurli a virare verso altro. Alla fine i renziani hanno scelto Grazia Cosentino, a capo della coalizione di centrodestra “ufficiale”. E’ arrivata la sconfitta al ballottaggio, ma dopo un primo turno eccellente, in cui anche la lista renziana ha superato lo sbarramento, ottenendo un seggio in consiglio comunale con l’elezione di Alberto Zappietro che è stato anche eletto presidente della commissione consiliare permanente “mare, pesca e agricoltura”.
«Non siamo assolutamente pentiti – ci tiene a precisare Zappietro – della scelta fatta all’agorà. Abbiamo operato in modo lucido e riflessivo. A un certo punto, all'interno dell'agorà, non sono stati rispettati i criteri stabiliti per cui abbiamo deciso di uscire per mantenere coerenza e rispetto delle regole fissate all’interno della stessa agora. Per quanto riguarda le ragioni della sconfitta elettorale, abbiamo già analizzato a fondo la situazione. Ci sono molteplici fattori che hanno contribuito a questo esito.
In politica, così come nello sport, è fondamentale accettare la sconfitta, la città ha espresso la sua volontà e ora il nostro obiettivo principale è lavorare per il bene del nostro territorio. Siamo fortemente motivati ed impegnati nel mandato conferitoci, vogliamo contribuire alla creazione di un’alternativa credibile per la nostra città».
Ed intanto, nel processo di ricostruzione, i renziani sono tornati a Palazzo di città passando dalla porta principale. «Il successo della lista – sottolinea – è stato ottenuto grazie ai dirigenti locali che hanno saputo mettere insieme un gruppo di persone serie e credibili. Abbiamo messo al centro della nostra azione l'interesse della città, anteponendo sempre il bene comune a quello personale. Questo impegno è stato riconosciuto dai cittadini, riponendo la loro fiducia in noi.
Siamo convinti che solo attraverso la trasparenza e la responsabilità possiamo costruire un futuro prosperoso per la nostra comunità. Il successo della mia elezione è il risultato di un lavoro di squadra, che condivide la stessa passione politica e l’amore per la città. Evidenzio che parte del successo politico ottenuto è da condividere con la professoressa Sonia Madonia, persona per cui nutro una profonda amicizia e una grande stima personale che ci hanno portato a intraprendere insieme questa bella esperienza».
Il partito è in fase di riflessione a livello nazionale. Renzi ha recitato il “de profundis” al tentativo di un terzo polo centrista. Molto osservatori preannunciano un ritorno dei renziani nel centrosinistra. «Sì – conferma – penso anch’Io che la collocazione naturale e storica di Italia Viva sia nel centrosinistra. A livello locale, posso confermare che continueremo a seguire il nostro cammino da opposizione attiva e propositiva per l’Amministrazione, rispettando il mandato che ci ha conferito l’elettore».
Ritornando sul piano locale, pur da “debuttante” lo abbiamo visto già calato nella parte: «questi primi mesi di mandato – confessa - sono stati intensi e impegnativi, ma anche molto gratificanti. I ruoli di capogruppo consiliare e presidente della commissione mare, pesca e agricoltura comportano una grande responsabilità, ed è per questo che sto dando il massimo in ogni attività. Ho la fortuna di lavorare con un ottimo gruppo, stiamo collaborando intensamente per ottenere risultati significativi per il nostro territorio. Sono entusiasta di continuare questo percorso e di contribuire al miglioramento della nostra comunità».
A proposito di collaborazione, è sembrato che almeno per questa fase iniziale, i rapporti con la maggioranza si siano dimostrati rispettosi dei ruoli. «I rapporti con la maggioranza – sottolinea – sono improntati sulla collaborazione costruttiva; questa collaborazione non è basata su una resa dell’opposizione alla linea della maggioranza, né su una concessione di quest’ultima. Piuttosto, si fonda su un accordo reciproco: quando una proposta è valida e promette di migliorare la vita dei cittadini, viene sostenuta senza pregiudizi o contrasti ideologici. Tuttavia, saremo sempre pronti ad evidenziare le mancanze dell’amministrazione quando necessario, perché riteniamo che sia fondamentale garantire trasparenza e responsabilità nei confronti di tutti i cittadini».
E quali mancanze rileva in questi primi cento giorni dell’amministrazione Di Stefano? «I primi cento giorni dell’amministrazione Di Stefano – ci risponde – si caratterizzano per una serie di promesse non mantenute e una realtà che non rispecchia le aspettative. Le sfide che l’amministrazione deve affrontare sono significative, e il tempo stringe. Se non si intraprenderanno azioni concrete e decisive, il rischio è di deludere ulteriormente una cittadinanza già disillusa. La speranza è che nei prossimi mesi si possa assistere a un cambiamento di rotta, ma per ora, il bilancio rimane negativo».
Quella speranza che renda Gela una città normale: «per rendere Gela una città normale, dobbiamo innanzitutto riconoscere – argomenta Zappietro – le sue straordinarie potenzialità. Abbiamo spiagge stupende, una storia ricca e tesori unici, come le navi greche e le mura timolontee. Purtroppo, non siamo mai riusciti a valorizzare adeguatamente queste risorse, in parte perché in passato la città ha puntato più sul settore industriale che su quello turistico.
Tuttavia, è tempo di guardare avanti. Per diventare una città normale, servono lavoro e impegno collettivo. È fondamentale che la politica invii segnali forti e chiari, intercettando i fondi comunitari e nazionali disponibili. Inoltre, è essenziale una programmazione a lungo termine, che tenga conto delle esigenze del territorio e delle sue potenzialità. Solo così possiamo costruire un futuro radioso per Gela, trasformandola – conclude – in una città che possa davvero esprimere il suo straordinario potenziale».