In occasione della seduta di rinvio della sessione ordinaria del consiglio comunale tenutasi martedì scorso, il sindaco Terenziano Di Stefano non le ha mandate a dire ai revisori dei conti, peraltro di nuovo assenti in aula:
una non presenza stigmatizzata dai consiglieri. Il primo cittadino, che già nei giorni scorsi aveva invitato i revisori a non “sconfinare” e di rimanere nel perimetro squisitamente tecnico attinente al ruolo dagli stessi esercitato, non ha affatto digerito il parere formulato dal collegio sulla variazione di bilancio riguardante il progetto esecutivo di adeguamento sismico ed impiantistico alla normativa antincendio, dell’edificio scolastico “Solito” sito in via Berchet e da anni chiuso.
«Per aver acquisito un atto della Regione siciliana – denotava il sindaco di Gela - che ha assegnato un finanziamento ad un progetto importante per la città, ci saremmo aspettati un semplice parere favorevole del collegio dei revisori dei conti. Perché questo – ha ribadito Di Stefano – è un semplice atto di variazione di bilancio.
Per ciò che succede prima o dopo, ci sono altre sedi per valutarlo, altri pareri, altri interventi, altri enti, compresa la Procura della Corte dei Conti. E’ un abuso di potere – ha esclamato – quello che è avvenuto in questo atto».
In effetti il parere dei revisori era favorevole ma «al solo fine di iscrivere il finanziamento a bilancio e condizionato al superamento delle criticità già più volte rilevate e per le quali non sono ammesse sanatorie».
Ciò ha suscitato non poche perplessità nelle fila dell'opposizione. Le consigliere Cosentino, Cavallo (FdI) e Di Benedetto, hanno chiesto lumi all’amministrazione, con il sindaco che ha definito legittime tali perplessità, innanzi a casi come questo in cui «elementi della burocrazia vanno oltre i loro compiti» con la sola conseguenza di creare tensioni e scompiglio tra i consiglieri.
Di Stefano ha spiegato che il Comune di Gela ha indetto una gara per appaltare i lavori ed aveva già individuato la ditta, ma la gara non si era ancora conclusa quando è arrivato il dissesto che di fatto ha bloccato l’accensione del mutuo.
Ora è arrivato il finanziamento regionale a copertura dei lavori, grazie ai proventi delle concessioni minerarie, con tanto di decreto. La variazione di bilancio riguarda solo l'apertura di un'entrata per questo finanziamento, cui corrisponderà una voce di spesa. Se il dirigente ai lavori pubblici deciderà di utilizzare queste somme per chiudere definitivamente la vecchia gara o esperirne una nuova, è tutto un altro discorso che non riguarda questo atto.
La variazione di bilancio in questione, che aveva tutti i pareri favorevoli, è comunque passata anche se con i soli voti dei consiglieri della maggioranza presenti, in tutto quattordici.
Quattro, invece, gli astenuti, tutti dell'opposizione, compreso il vicepresidente Antonino Biundo (Fi) che ha diretto i lavori in sostituzione della presidente Paola Giudice (M5s). Maggioranza e minoranze compatte, invece, nel votare le altre variazioni precedenti e concernenti i fondi per i servizi di protezione civile, per la realizzazione di interventi e programmi di promozione territoriale e turistica, nonché infine per il restyling esterno del PalaCossiga, con delibere – tutte – approvate all'unanimità.
Sempre all'unanimità è stato approvato anche lo schema di Convenzione per l'affidamento del servizio di tesoreria comunale per la durata di anni 3 con decorrenza dalla stipula del contratto, che era al primo punto dell’ordine del giorno.