Di Stefano vuole rispettare i patti elettorali, ma dovrà aspettare

Di Stefano vuole rispettare i patti elettorali, ma dovrà aspettare

Come promesso dopo la festività della santa patrona cittadina, il sindaco Terenziano Di Stefano ha tenuto una serie di incontri ed interlocuzioni più o meno formali, con tutti gli alleati della coalizione.

Il primo cittadino ha ribadito che intende rispettare i patti elettorali, anche con chi non faceva parte inizialmente della coalizione e si è palesato benché non ufficialmente al secondo turno. 

Il riferimento è chiaramente al candidato a sindaco Totò Scerra, giunto terzo al primo turno. Ma c’è d considerare anche la posizione di Totò Sammito, primo dei non eletti nella lista di Scerra ed al fianco di Di Stefano al ballottaggio. Non va dimenticata, anzi tutt’altro, Romina Morselli che ha sostenuto Di Stefano in dalla prima ora. 

Alla fine si è convenuto di mantenere lo status quo in attesa delle scelte dell’Ars sulla norma che potrebbe consentire un ottavo assessore pur mantenendo invariato il monte complessivo delle indennità ai componenti della giunta.  Bocce assolutamente ferme, dunque, di certo fino alla prossima settimana in cui il ddl tornerà in aula. 

E’ da dire, però, che la norma in questione è stata di fatto già stralciata in commissione su volere del presidente Schifani tenacemente contrario all’allargamento delle giunte comunali. Il regolamento del parlamento regionale consentirebbe invero di reintrodurre in aula questa norma sotto forma di emendamento e magari approvarla grazie a franchi tiratori che approfitterebbe di un eventuale voto segreto richiesto. L’opposizione da sola non ha i numeri e quindi al gioco dovrebbe stare qualcuno della maggioranza disposto a mettere sotto scacco il presidente. Un’ipotesi non impossibile ma che appare, però, inverosimile. 

L’ottavo posto in giunta, che toccherebbe a Scerra senza modificare la composizione attuale della giunta, toglierebbe le castagne dal fuoco. Ma non sarà così. Rimane invece nel ddl al vaglio in commissione, la norma sul consigliere supplente, cioè il primo dei non eletti che subentra temporaneamente al consigliere nominato assessore. Se questa disposizione dovesse arrivare intatta in aula e fosse approvata senza stravolgerla, si aprirebbero le porte alla staffetta, già più volte annunciata, tra l’attuale assessore in quota Pd, Giuseppe Arancio ed il suo vice commissario cittadino del partito, Fava, che lascerebbe il ruolo di consigliere solo finché deciderà di fare l’assessore. Per il resto si rinvia tutto o quasi alla fine dell’anno. 

Anche perché ci sono incarichi da assegnare non in giunta, ma in organismi comunque molto importanti, anche di sottogoverno. Da qui alla fine dell’anno c’è da capire come finirà alla Ghelas, dopo lo smacco subito dal primo cittadino. Il bando per i due esperti è stato deciso dall’amministratore unico, Guido Siragusa, senza dire nulla al sindaco. Di Stefano è sempre stato dell’idea di non intervenire prima del ricorso dell’ex amministratore Pietro Inferrera. Ma la mossa di Siragusa è risultata indigesta al sindaco che potrebbe decidere di rompere gli indugi ed utilizzare questa casella che vale come quella di un assessorato, almeno.

Così come ci sarà da riflettere sui vertici della Srr impianti, senza dimenticare le elezioni indirette provinciali a cui Di Stefano non è interessato, ma lo sono i partiti suoi alleati. Insomma, senza l’ottavo assessore, la giunta in prima battuta non si tocca.