Consiglio, la maggioranza fa da sola ed approva il regolamento sulle autobotti

Consiglio, la maggioranza fa da sola ed approva il regolamento sulle autobotti

Il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento sulle autobotti nelle zone non servite dalla rete idrica.

Un provvedimento rimasto sospeso in aula per un anno circa e che è stato esitato dopo una lunga serie di rinvii. Il nuovo regolamento si è reso di fatto necessario ed inevitabile già all’indomani della dichiarazione del dissesto, allorché diventava chiaro che il servizio che costava praticamente il doppio ad un ente locale in default, non poteva più essere reso, rendendosi invece necessario porre l’intero costo a carico dei cittadini-utenti.

Quest’ultimi, nella veste di residenti, col vecchio sistema pagavano 25 euro ad autobotte; con una maggiorazione di 10 euro e dunque 35 euro totali ad autobotte, per quanto concerne i non residenti.

Il problema dei continui rinvii è stato sostanzialmente dettato dalla circostanza che ha visto nell'ultima fase del mandato precedente, i sostenitori dell'uscente Greco ridottisi ad una risicata minoranza, incapace di approvare da sola gli atti, non avendo i numeri necessari per farlo.

L'attuale maggioranza che ha ereditato il "pacco", sollecitata dal sindaco Terenziano Di Stefano che ha presentato l’atto in aula, ha preso di petto la situazione ed ha agito di conseguenza. Il regolamento infatti è stato approvato con i soli voti favorevoli dei 13 consiglieri pro Di Stefano presenti in aula. L'opposizione di centrodestra, dal canto suo, ha confermato di non perder occasione per dividersi pur non votando favorevolmente. Caci e Cosentino (Lista Cosentino) unitamente a Biundo (Fi), si sono astenuti, mentre hanno votato negativamente Cavallo (Fdi), Irti (Fc) e Zappietro (Iv). 

In effetti, il servizio in questione riguarda poco meno di una cinquantina di famiglie residenti in zone periferiche, in particolare Montelungo e la statale Gela-Catania, nonché le seconde abitazioni di zone per lo più balneari e di villeggiatura prive di rete idrica.

Per queste famiglie il calcolo definitivo del costo si conoscerà solo dopo la convenzione (o la gara) che verrà stipulata dall'ente comunale con i gestori privati e che attesterà in particolare il costo del noleggio (con annesso operatore, ecco perché tecnicamente si definisce “nolo a caldo”), che si somma all’onere istruttorio e costo forfettario di 10 euro, oltre che al costo del rifornimento presso il contatore comunale, a sua volta pari a circa 27 euro (comprensivo di iva) per ogni 10 metri cubi.

Secondo quanto ha riportato il primo cittadino nel suo intervento, si stima che il costo totale complessivo possa arrivare al massimo a 120 euro per ogni 10 metri cubi (cioè 12 euro a metro cubo), ma il sindaco Di Stefano ha precisato che si tratta di una stima destinata ad essere ridimensionata, non distinguendo tra residenti e non residenti visto che sui secondi grava una maggiorazione del 20%. 

Durante la votazione articolo per articolo, la maggioranza ha altresì fatto quadrato in ordine all'emendamento sull’art. 3 del regolamento, presentato congiuntamente dai presidenti delle commissioni affari generali, ambiente e bilancio, rispettivamente Giudice (Una buona idea), Cascio (Una buona idea) e Tomasi (M5s), che ha stabilito l’esenzione dell’onere istruttorio di 10 euro.

In sede di votazione, i 6 consiglieri di opposizione si sono astenuti e la cosa non è stata gradita dalla maggioranza che, compatta, ha risposto picche all’emendamento sullo stesso articolo della Cavallo (Fdi), non approvandolo in blocco (tredici No contro i sei Sì).

L’emendamento puntava ad una contrazione fino al 40 percento del costo di noleggio per i residenti, nonché fino al 50 percento per i non residenti.

Approvato invece all’unanimità l’atto di indirizzo presentato da Giudice (Una buona idea) che ha impegnato l’amministrazione a comprare almeno un autobotte per abbattere i costi e gestire il servizio specie nelle situazioni di emergenza idrica, oltre che stipulare una convenzione con Caltaqua che consenta all’operatore il prelievo presso il contatore comunale, in attesa di dotare della rete idrica quelle zone in cui la stessa è assente. Approvata infine anche l’immediata esecutività.