Paola Giudice (presidente Consiglio Comunale): «Impegno, imparzialità e rigore saranno le mie parole d’ordine»

Paola Giudice (presidente Consiglio Comunale): «Impegno, imparzialità e rigore saranno le mie parole d’ordine»

Cresciuta, in piena tradizione famigliare, in un’area ben precisa come quella del centrosinistra, progressista sembra essere proprio una parola cucita addosso all’avv. Paola Giudice (nella foto) al suo secondo mandato consecutivo in consiglio comunale.

Eletta nella lista del Movimento 5 stelle a cui è approdata dopo aver sostato per tutto il quinquennio passato nel gruppo misto, il giorno del giuramento e dell’insediamento ufficiale dei consiglieri, è stata designata quasi all’unanimità dei presenti (21 voti favorevoli + un astenuto sui 22 presenti) alla Presidenza del civico consesso gelese, seconda carica istituzionale locale, dietro solo il primo cittadino. Emozionata, ha ringraziato i genitori, parenti ed amici che l’hanno sostenuta, nonché i colleghi per la fiducia che le è stata conferita.

Da allora, anche se sembra ieri, è già passato un mese e mezzo. «Sicuramente – osserva - è un lasso di tempo molto breve per tracciare un bilancio ma sufficiente a rafforzare in me l’altissimo rispetto che nutro per la carica che ricopro e di cui percepisco tutta la responsabilità. Rappresentare e guidare il Consiglio comunale della mia città è un onore grandissimo e cerco di svolgere il mio ruolo con la massima serietà ed il massimo impegno che merita. Sono tre le direttive che ho dato a me stessa per il mio mandato da Presidente: equilibrio, imparzialità e rigore e cerco di seguirle in ogni passo del mio cammino da 

Presidente nel pieno rispetto della mia città».

Senza dubbio è un periodo breve di lavoro in cui però l’abbiamo vista esprimere già soddisfazione per come sono andate le cose finora. «Infatti. Anzi – sottolinea - più che soddisfatta, oserei dire che mi sento orgogliosa del lavoro fin qui svolto in assoluta sinergia e condivisione con tutti i colleghi consiglieri. Per fare alcuni esempi, sono riuscita a portare in aula la formazione delle otto commissioni consiliari permanenti, votate all’unanimità da parte del Consiglio comunale. 

Un lavoro certamente non semplice ma svolto con la serenità dell’ascolto di tutti i colleghi consiglieri e che ha portato ad un risultato non scontato, come tante passate consiliature hanno dimostrato.

Altra priorità era quella che Gela esprimesse celermente la rappresentanza in seno all’Unione dei Comuni (Gela – Niscemi – Butera) ed anche questo è stato un obiettivo centrato in tempi rapidissimi. Tutto ciò per il pieno rispetto delle istituzioni e dei miei colleghi consiglieri che adesso sono pienamente operativi nelle loro facoltà e nel loro ruolo».

Del resto, l’apprendistato da vicepresidente nel mandato precedente la sta aiutando non poco nel ruolo. «Nei cinque anni passati – evidenzia – ho avuto il privilegio di ricoprire la carica di vicepresidente e, da matricola qual ero nel consiglio comunale, ho imparato moltissimo al fianco del presidente Sammito che ringrazio pubblicamente dalle vostre pagine per lo spazio di crescita che mi ha generosamente riservato.

Adesso la carica di Presidente che mi riempie di responsabilità e orgoglio, fiducia che mi è stata conferita dall’intero consiglio comunale nei suoi diversi colori politici, sento quindi, attraverso i colleghi consiglieri, la fiducia dell’intera città. 

Per quanto detto, a mio avviso la figura del Presidente del consiglio comunale non può e non deve limitarsi a quella di direzione dei lavori d’aula. Spero di essere per i miei colleghi, non solo una guida e una garanzia delle loro prerogative consiliari. L’auspicio è quello di agire sempre nell’ascolto della nostra città senza mai stancarci. Credo fortemente che l’ascolto dei nostri concittadini debba essere la priorità di ogni consigliere per portare in aula le loro istanze, facendole diventare le nostre.

Ci son poi alcune tematiche che mi stanno più a cuore e sono quelle che riguardano ognuno di noi e le nostre famiglie: una sanità più efficiente e più equa, l’accessibilità ai diritti sociali dei più fragili, la vivibilità di una città a misura d’uomo. Insomma, la normalità».

Circa tre quarti del precedente civico consesso è stato bocciato dalle urne. Pochi i riconfermati. Solo frutto di scelte, posizionamenti e dinamiche elettorali estemporanee? O c’è dell’altro?

«La fiducia degli elettori – risponde – è un sentimento prezioso, soprattutto, come nel mio caso, quando viene riconfermata. Non sono state elezioni semplici, inutile negarlo, sia per la mole di candidati sia per lo scoraggiamento che porta all’astensionismo. Proprio per questo la rielezione mi inorgoglisce ancora di più perché la vivo come una fiducia nella mia persona e un apprezzamento del mio operato nei cinque anni passati che mi hanno visto sempre dalla stessa parte, ossia nella minoranza dove sono stata eletta nel pieno rispetto del mandato elettorale che mi è stato conferito dai miei elettori.

La mia militanza politica è stata sempre nel centrosinistra e tale è rimasta, segno che la coerenza paga a discapito di chi rincorre posti al sole cambiando posizionamenti e casacche».

Scontata la fiducia nell’amministrazione Di Stefano, è lecito nutrire anche delle aspettative dall’azione di governo locale, sia nella veste di Presidente del consiglio e quindi nei rapporti istituzionali (con sindaco e giunta) che nella veste di cittadina.

«La fiducia nell’amministrazione e nella persona del Sindaco – ribadisce – è massima, ne conosco la perseveranza e la volontà di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Le aspettative da Presidente e da cittadina coincidono e sono quelle che ho chiesto al Sindaco nel momento in cui ho deciso di candidarmi a sostegno del Suo progetto.

Un programma, se così vogliamo dire, delle “piccole cose” che fanno grande una comunità: l’acqua tutti i giorni, una città pulita, una viabilità degna di un paese moderno, la battaglia per il diritto alla salute, riuscire a far sì che i nostri giovani vogliano e possano restare a Gela. In poche parole: una città normale. Nessuno ha la bacchetta magica, siamo consapevoli che sono obiettivi che si possono raggiungere nel lungo periodo ma stiamo gettando le basi e le nostre energie sono concentrate a raggiungerli».