Nella quiete dopo la tempesta elettorale, a fine giugno si è insediato ufficialmente il consiglio comunale con giuramento dei consiglieri e dello stesso sindaco.
C’è stato il cambio di guardia con l’uscente Lucio Greco che ha consegnato la fascia tricolore al neo primo cittadino Terenziano Di Stefano. Unica assenza è stata quella del consigliere Angelo Caci che ha successivamente giurato alla prima seduta utile.
L’amministrazione Di Stefano ha voluto iniziare il mandato lanciando chiarissimi segnali di apertura alle minoranze che li hanno accolti con favore. In un tale contesto, infatti, è stata eletta alla Presidenza del civico consesso, la consigliere pentastellata di maggioranza, Paola Giudice (nella foto, 21 voti + 1 scheda bianca). La vicepresidenza è, invece, toccata al consigliere forzista d’opposizione, Antonino Biundo (22 voti).
Nella maggioranza sono tre i gruppi consiliari costituiti: il Partito democratico con Gaetano Orlando (capogruppo), Giuseppe Fava, Antonio Moscato, Umberto Cuvato, Lorena Alabiso e Maria Grazia Fasciana; Una buona idea con Davide Sincero (capogruppo), Rosario Faraci, Giuseppe Giudice, Floriana Cascio e Massimiliano Giorrannello; il Movimento cinque stelle con Francesco Castellana (capogruppo), Lucia Lupo e Vincenzo Tomasi oltre che la presidente .
Sul fronte dell’opposizione sono sei i gruppi consiliari costituiti: Forza Italia con Antonino Biundo (capogruppo); Fratelli d’Italia con Sara Cavallo (capogruppo), Italia viva con Alberto Zappietro (capogruppo); la Dc con Armando Irti (capogruppo) e Giuseppe Guastella;
Cosentino sindaco con Grazia Cosentino (capogruppo) ed Angelo Caci; mentre sono confluiti nel gruppo misto Gabriele Pellegrino (capogruppo) ed Antonella Di Benedetto. In totale sono sei su ventiquattro i consiglieri rieletti: Guastella, Pellegrino, Orlando, Sincero, Faraci e la presidente Giudice. Della già risicata maggioranza Greco che era giunta a fine mandato, riconfermato solo l’oramai ex autonomista Guastella.
L’elezione della Cosentino è stata contestata dal gruppo politico PeR, che fa capo al candidato a sindaco Miguel Donegani. Inoltrata una lettera alla presidenza appena costituita in cui il laboratorio politico e lista concorrente in consiglio comunale ha chiesto un giudizio alla segretaria generale del comune, sulla condizione di incompatibilità rilevata da Donegani ed i suoi sodali, con in testa Paolo Cafà, rimasto fuori dal civico consesso quale primo dei non eletti, pronto a subentrare. In una delle sedute successive, la dott.ssa Carolina Ferro non ha rilevato cause di incompatibilità e Per ha deciso di presentare ricorso ordinario in sede giurisdizionale.
A parte qualche screzio sull’aumento della Tari e sulla gestione del dissesto, maggioranza ed opposizione sono tornati a flirtare su altri atti, come quello sulla scuola Solito e, soprattutto, sulle presidenze e composizioni delle otto commissioni consiliari. Il patto tra maggioranza ed opposizione ha comportato cinque presidenze alla maggioranza.
A Giuseppe Giudice (Una buona idea) è toccata la presidenza della commissione affari generali (altri componenti Caci, Giorrannello, Orlando e Guastella). Al più giovane consigliere eletto, Vincenzo Tomasi (M5S), è toccata la presidenza della commissione Bilancio (altri componenti Alabiso, Biundo, Di Benedetto e Sincero).
Ad Antonio Moscato (Pd) è toccata la presidenza della commissione Sviluppo economico (altri componenti Lupo, Faraci, Biundo e Caci). A Floriana Cascio (Una buona idea) è toccata la presidenza della commissione Ambiente e Sanità (altri componenti Castellana, Cavallo, Fasciana e Irti). A Maria Grazia Fasciana è toccata la presidenza della commissione Servizi sociali e Istruzione (altri componenti Di Benedetto, Cascio, Guastella e Lupo).
Tre sono andate alle minoranze. Ad Alberto Zappietro (Iv) è toccata la presidenza della commissione Pesca, Mare e Agricoltura (altri componenti Cosentino, Fava, Giudice, Irti, Orlando e Sincero). A Sara Cavallo (FdI) è toccata la presidenza della commissione Cultura, sport, turismo e spettacolo (altri componenti Alabiso, Castellana, Cuvato, Giorrannello, Pellegrino e Tomasi).
A Gabriele Pellegrino (misto) è toccata la presidenza della commissione Urbanistica (altri componenti Cuvato, Cosentino, Fava, Pellegrino e Zappietro). Copione identico per le tre nomine del Comune di Gela nel consiglio dell’Unione dei Comuni (Fua) con Butera e Niscemi: due scranni sono andati alla maggioranza con Lorena Alabiso (Pd) e Massimiliano Giorrannello (Una buona idea), uno alla minoranza con Armando Irti (Dc).
Nei rapporti di forza interni alla maggioranza, Una buona idea vanta oltre il sindaco Di Stefano, la vicesindaco ed assessore Viviana Altamore, due presidenze delle commissioni consiliari (Giudice e Cascio) ed un componente dell’unione dei comuni (Giorrannello).
Il Pd vanta un posto in giunta con l’assessore Giuseppe Arancio, due presidenze delle commissioni consiliari (Moscato e Fasciana) ed una componente dell’unione dei comuni (Alabiso). Il M5S vanta un posto in giunta con l’assessore Simone Morgana, la presidenza del consiglio (Giudice) ed una presidenza delle commissioni consiliari (Tomasi).
A parte alcune posizioni minori di sottogoverno, l’altra voce importante che manca all’appello riguarda la Ghelas Multiservizi, il cui amministratore unico, il già più volte consigliere comunale e da diverso tempo segretario dimissionario del Pd cittadino, Guido Siragusa, è stato nominato in piena campagna elettorale dal primo cittadino uscente Greco.
La Giunta Di Stefano ha deliberato la proroga del contratto fino al termine dell’anno in corso, riservandosi di capire come va a finire il ricorso dell’amministratore unico precedente, Pietro Inferrera, a cui Greco ha revocato l’incarico per fare posto a Siragusa.