Lo sbarco ed il suo 80° anniversario è approdato in consiglio comunale, nella seduta monotematica e straordinaria di mercoledì sera.
Ad introdurre i tema è stato il consigliere Giuseppe Spata (Lega) che, nel complimentarsi con il comitato tecnico per il lavoro fatto, da un lato ha evidenziato che quella della Lega e presentata in aula dal collega Alabiso lo scorso anno, è stata una delle pochissime mozioni a cui l'amministrazione ha dato seguito, denunciando dall'altro il mancato coinvolgimento del consiglio comunale da parte dell'amministrazione: «vogliamo conoscere - ha chiesto - i numeri, quanti e come i soldi dei gelesi verranno spesi. E vorremmo sapere quale immagine diamo della città con i siti chiusi, le strade dissestate e quant'altro».
A ruota il consigliere Vincenzo Cascino (Dc) ha ricordato di essersi dimesso dalla presidenza della commissione consiliare, a causa proprio del mancato coinvolgimento dei consiglieri: «è stata un sconfitta – ha sentenziato – della politica locale. Non abbiamo avuto un ruolo. Si poteva pensare al rifacimento ad ovest del lungomare e, in ogni caso, al decoro urbano».
Il consigliere Emanuele Alabiso (Lega) ha ricordato di aver proposto di muoversi in tempo per farlo diventare un appuntamento ripetuto negli anni e di carattere internazionale. Per questo occorreva una inaugurazione con personalità importanti, in modo da attrarre i principali media. Il consigliere Carlo Romano ha parlato di «città che sembra ancora bombardata» con le condizioni in cui si trova il pontile, le strade e così via: «chi ci difende - si è interrogato - dalle bombe, il jeeg robot con le ali della libertà al lungomare?».
Per il consigliere Rosario Trainito (Fi) è inaccettabile che l'amministrazione si presenti in consiglio dopo aver deliberato già in giunta: «concepite l'opposizione – ha dichiarato – come un nemico, solo perché vogliamo i numeri reali ed esigiamo chiarezza». Stessa accusa mossa dal consigliere Salvatore Scerra (Fdi) che, invero, si è spinto pure oltre: «avete agito – ha affermato – calpestando il consiglio comunale.
Il tema reale è che ad un mese non abbiamo un programma e l'art. 6, comma 2 del protocollo, ne richiede di cose ben precise». Ad incalzare l'amministrazione sono stati anche i consiglieri Vincenzo Casciana (Fdi) e Pierpaolo Grisanti (Fdi), per i quali «la programmazione non può partire ad 1 mese dall'evento».
A rintuzzare gli attacchi dell’opposizione, ci hanno pensato l’indipendente Luigi Di Dio (misto) ed il consigliere Giuseppe Morselli (Uag). Il primo ha inveito contro la «sindrome dell'altrismo, che pervade la città, i social ed ha fatto il suo ingresso anche in quest'aula».
Per il secondo «quelli dell'opposizione si sono incartati perché hanno approvato una mozione da cui l'amministrazione ha preso spunto. Ora non sanno a cosa appigliarsi. Parla di città bombardata l’ex segretario del Pd che ha governato la città per trent’anni e ci ha lasciato pontile e conchiglia cosi come sono». Silenzio glaciale tra i lealisti autonomisti (Mpa) e tra i “responsabili”.
Intervenuto a titolo personale, uno dei componenti del comitato tecnico, l’arch. Emanuele Tuccio, ha voluto fare alcune precisazioni: «Abbiamo consegnato – ha sottolineato – il 13 aprile ed in quel giorno il nostro lavoro, a titolo gratuito, è terminato.
Abbiamo programmato il calendario e gli eventi nel rispetto del codice dei contratti. Abbiamo previsto che in caso di somme incerte fino all'approssimarsi dell'evento questo programma sarebbe diventato un atto d'indirizzo. E ci sono anche le somme per il decoro dei siti interessati dagli eventi».
Piccata la reazione dell’assessore al ramo e consigliere comunale, Salvatore Incardona, che ha puntato l’indice contro la «tecnica del retroscenismo» e ricorre alla metafora del fiore e del destino dei suoi petali: «C'è chi si dedica alla coltivazione dei fiori, solo per strapparne i petali. Nessuna proposta ricevuta, anche stasera».
Non è da meno il sindaco, Lucio Greco: «Critica, solo critica, catastrofistica – ha detto - a danno dell'immagine della città. Questa amministrazione ha invitato le alte cariche dello Stato a partire dal Presidente, le cariche ecclesiastiche e ha previsto gemellaggi con alcuni paesi della Normandia». Il primo cittadino ha poi lanciato l’idea della “Fondazione Guglielmo Moscato” con dentro anche Eni, «che dovrà garantire continuità e sempre maggior respiro all’evento negli anni».
Tra le controrepliche dei capigruppo, Spata ha rammentato che il sindaco aveva anticipato in passato la costituzione di una società con Eni per pulire la città: «speriamo – ha detto – che questa fondazione non sia un altro spot».
A dibattito chiuso, le opposizioni hanno proposto un atto d'indirizzo letto dal consigliere Scerra e con cui si impegna l’amministrazione su tre punti: 1) acquisto ex dogana: 2) ripristino del pontile; 3) utilizzo dei proventi dalle attività minerarie per un museo dello sbarco. L’atto è stato approvato con soli 8 voti favorevoli.