Lo scorso natale, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, non trovò posto in aereo e fu costretto a tornare a Palermo in nave. Se l'è legata al dito.
Già a febbraio, il governatore annunciò l'arrivo di un nuovo vettore, Aeroitalia – invero, ancor oggi non pervenuto - per sconfiggere il “cartello” delle due compagnie aeree, Ryanair e Ita airways (in procinto di essere inglobata in Lufthansa).
E’ seguita la segnalazione per il caro voli sotto Pasqua all'Antitrust. Recentemente, però, il presidente si è detto pronto a rivedere la sua posizione, dopo aver controllato che al ritorno della moglie in aereo, le due compagnie hanno adottato prezzi assolutamente differenti.
Secondo il Responsabile Trasporti di “Italia viva”, Cristian Malluzzo (nella foto), la linea intransigente di Schifani nei confronti delle compagnie che operano sul mercato siciliano, rischia di far diventare il capitolo dei trasporti aerei, una patata bollente: «la scelta del Governo regionale di alzare un muro – dichiara – nei confronti di Ryanair, arrivando a chiedere che sia la compagnia irlandese a invitare per un appuntamento il presidente Schifani, e di attaccare duramente Ita airways, è totalmente inopportuna.
Si rischia seriamente – prosegue - di incrinare i rapporti con dei vettori aerei che ad oggi consentono a più di un milione di passeggeri di transitare da e per la Sicilia. Abbiamo già assistito a ciò che è accaduto a Comiso con la fuga di Ryanair, con la stagione estiva alle porte e con la filiera turistica che dopo i tragici anni della pandemia, è finalmente sembrata in ripresa.
Piuttosto che concentrarsi a recuperare le somme tagliate ai fondi per la continuità territoriale, per effetto della nuova autonomia differenziata attuata dal governo Meloni, assistiamo – osserva Malluzzo – a polemiche e personalismi che non danno risposte ai siciliani e alle loro esigenze, il problema del caro voli non si risolve di certo attuando politiche di contrasto, studenti e pendolari meritano maggiore attenzione».
Il tema dei trasporti aerei è legato indissolubilmente a quello del turismo. «Come Italia viva – conclude Malluzzo – chiediamo al Governo Regionale di dialogare con i vertici dei compagnie aeree, non solo per uscire da questa burrascosa situazione, ma soprattutto per implementare il traffico aereo, essenziale per raggiungere l’obiettivo della destagionalizzazione del turismo in entrata.
Ciò permetterebbe agli operatori del settore turistico di lavorare non solo nella stagione estiva ma dodici mesi l’anno, la vocazione turistica, favorita dal nostro microclima, va promossa con una azione politica a 360 gradi che includa investimenti in ambito di trasporti, infrastrutture stradali e ferroviarie e strategie di marketing territoriale».