Elly Schlein nuova segretaria Pd, la gelese Caizza all’Assemblea nazionale del partito

Elly Schlein nuova segretaria Pd, la gelese Caizza all’Assemblea nazionale del partito

Elly (all’anagrafe Elena Ethel) Schlein, è la nuova segretaria del partito democratico.

Nata a Lugano il 4 maggio 1985, politica italiana con cittadinanza statunitense e naturalizzata svizzera, è la prima donna, nonché la più giovane, alla guida del Pd. Ruolo che assumerà d'ufficio a partire dal 12 marzo prossimo.

Da sempre nell'area del centrosinistra, Elly Schlein (nella foto) ha fatto parte dell'entourage a sostegno di Obama in Usa per la corsa alla Presidenza della Repubblica federale statunitense. Già consigliere regionale in Emilia Romagna, è stata vicepresidente nella giunta regionale guidata proprio da Stefano Bonaccini, attuale presidente dell’Emilia-Romagna ed avversario battuto ai gazebo in queste primarie congressuali dem. La Schlein, va ricordato, è stata eletta alla Camera dei Deputati alle ultime politiche.

La neo segretaria dem si è imposta con il 54% dei voti, contro il 46% ottenuto da Bonaccini, che era dato leggermente favorito. Il voto ai gazebo, quindi anche dei non iscritti, ha ribaltato di fatto quello delle assemblee di circolo dove avevano votato solo i tesserati. E' anche vero che una buona fetta dei tesserati che avevano sostenuto gli altri due sfidanti ai circoli, cioè l'ex presidente del partito Gianni Cuperlo la ex ministro Paola De Micheli, non ha ricevuto direttive ed è stato sostanzialmente libero di schierarsi ai gazebo. Inoltre, la Schlein è prevalsa nelle regioni del centro nord; con l'esclusione dell'Emilia Romagna dove Bonaccini ha letteralmente sfondato, facendosi preferire anche nelle regioni del sud, tranne la Sicilia, dove a vincere è stata la Schlein con il 56%, due punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.

Anche a Gela la Schlein ha battuto Bonaccini, con 501 preferenze a favore, contro le 490 dell’antagonista, sostenuto da Lillo Speziale, Giuseppe Arancio, Gaetano Orlando, Peppe Di Cristina ed altri. Sulla Schlein ha virato, sciogliendo la propria riserva alla fine, il segretario cittadino Guido Siragusa, affiancato da larga parte della sua segreteria, a partire da Giovanni Ferro, Maria Ferrera e la vicesegretaria Licia Abela, che ha presentato la mozione Schlein a Gela: «Il risultato ottenuto – ha commentato Licia Abela – traccia in maniera inequivocabile un nuovo corso per l’intero partito in tutte le sue diramazioni e la vittoria conseguita è una festa che deve spronarci a rimanere uniti seguendo il corso della storia.

Un ringraziamento particolare va all’onorevole Giuseppe Arancio, al consigliere comunale Gaetano Orlando, a Peppe Di Cristina, all’onorevole Lillo Speziale, valori avversari che hanno dimostrato lealtà nella serratissima competizione. Non mi sento purtroppo di poter ringraziare chi ha preferito stare nella zona grigia, chi ambiguamente ha preferito non schierarsi dando un colpo al cerchio e uno alla botte, uscendo fuori dal seminato del corretto spirito agonistico e, senza rossore in viso, far prevalere interessi personalistici a quelli di partito». Una stoccata, quest’ultima, secondo i più maliziosi, diretta a Miguel Donegani, che pur dichiarando la personale preferenza per la Schlein, non ha impegnato pubblicamente il movimento “Per”, ma ha piazzato in Assemblea nazionale, Claudia Caizza, avvocato gelese, già presidente del Pd gelese e da sempre vicina all’ex parlamentare regionale.

In definitiva, il sorpasso della Schlein deve sorprendere fino ad un certo punto. Anzi, osservando i sostenitori della stessa, la nomenclatura del Pd è tutt’altro che assente, altro che candidatura di rottura: ci riferiamo a Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Cesare Damiano, Beatrice Lorenzin, Livia Turco, Andrea Orlando, Giuseppe Provenzano, Susanna Cammsso, Nicola Zingaretti, Erasmo Palazzotto, Vasco Errani, Goffredo Bettini, solo per fare alcuni nomi illustri ed evocativi, nella storia di questo partito e delle forze partitiche che lo hanno fondato.

E' semmai nel novero dei supporters del presidente dell'Emilia Romagna in cui sono riscontrabili personaggi dell'ala moderata e più riformista del Pd, che secondo indiscrezioni sarebbero già con la valigia pronta ed in partenza verso il centro, con il “Terzo polo” di Calenda e Renzi a braccia aperte. Invero, sarà la piattaforma programmatica stilata, il campo di alleanze su cui lavorerà ed altro ancora di ben più sostaniziale a dirci che tipo di impronta la Schlein darà al suo partito e che effetti avrà tra dirigenti e base, se di una base vera e propria, con l’elenco degli elettori ai gazebo, si può parlare.