L’Approfondimento/Ad un anno dal voto, prime avvisaglie

L’Approfondimento/Ad un anno dal voto, prime avvisaglie

Se il centrodestra vuole puntare a vincere le prossime amministrative a Gela, deve fare di tutto per restare unito e riproporre in città il modello presentato alle recenti elezioni regionali.

Posto che la vera defezione 4 anni fa riguardò Forza Italia, il ritorno dei forzisti nella coalizione, con l'aggiunta della Dc di Cuffaro, già assomiglia molto a quel modello. Mancherebbe solo l'Mpa di Lombardo, ma in tanti scommettono sin d'ora che a fine mandato, gli autonomisti abbandoneranno Greco. 

Del resto, un centrodestra interamente compatto difficilmente candiderà Lucio Greco per un bis. Se volessimo applicare l'abc della politica, considerato che nella primavera del 2024 si vota sia a Gela che a Caltanissetta, le due candidature ad un esponente berlusconiano e ad un esponente meloniano, sarebbe la soluzione più ricercata, atteso che i due parlamentari regionali eletti nel collegio sono stati espressi da questi partiti e, nella presupposizione che Lega, Dc, Mpa e liste civiche lo accettino pragmaticamente, dando il loro assenso. 

Obiettivamente, su temi come il decoro urbano, i rifiuti, l’acqua, la partecipata Ghelas ed altro ancora, di visibili passi in avanti, l’amministrazione Greco non ne ha fatti. Un coalizione che vuole sfruttare il periodo propizio che sta vivendo sul piano dei consensi, non può non tenerne conto. Ci sono poi strategie messe in campo da Greco, lungo questo mandato, destinate inevitabilmente a destare non poche perplessità. Gli azzeramenti enigmatici, per non dire approssimativi, della giunta; mai veramente spiegati, assommati alle fughe di assessori e dirigenti, non giocano a suo favore. 

La gestione in questi giorni con i comitati di quartiere è un caso emblematico, in tal senso. Dopo i saluti dell’architetto Marchisciana, l’assessorato all’urbanistica è stato offerto niente poco di meno che agli “apartitici” ed “apolitici” comitati di quartiere. Greco, piuttosto che chiedere un rosa di tre nomi all’ordine degli architetti, se proprio voleva pescare nella società civile, la chiede invece a comitati di quartiere, il più dei quali decaduti e, comunque, tutti delegittimati da un regolamento a cui la stessa amministrazione non ha dato minimamente seguito, quantomeno nella sua premessa fondamentale: la perimetrazione delle aree e, dunque, l’individuazione esatta dei quartieri. E quando dai comitati arriva un nome, quello scontato del coordinatore Terlati, il sindaco fa marcia indietro: ma cosa si aspettava, il nome di un urbanista dal curriculum impeccabile? Glielo devono cercare comitati di cittadini, l’assessore urbanista a cui conferire la delega? 

Qualcosa inizia concretamente a muoversi anche nel centrosinistra. Evidentemente si aspettava il congresso del Partito democratico. Se la segreteria locale del Pd cercava una legittimazione esterna col voto delle primarie presso i gazebo, dopo quello incerto tra gli iscritti, la vittoria della Schlein benché non di molto su Bonaccini a Gela, potrebbe prestarsi allo scopo. Il nuovo corso del Pd annunciato dalla vice segretaria Licia Abela all'indomani del voto congressuale ed alla cui testa si porrebbe a questo punto il segretario cittadino dem, Guido Siragusa, viene salutato con favore dal deputato regionale pentastellato, Nuccio Di Paola. Ma resta ancora da vedere cosa ne pensano al proposito i senatori del M5s, Ketty Damante e Pietro Lorefice. Senza un coordinatore provinciale, tra i grillini a decidere per le prossime amministrative del 2024, saranno infatti i tre parlamentari eletti. 

E bisogna capire cosa ne pensa in merito il fronte progressista, nel quale oltre la consigliere grillina, Virginia Farruggia, ci sono il gruppo di Paola Giudice (e del fratello Ignazio) ed il gruppo "Rinnova" di Alessandra Ascia (e del cofondatore Gianpaolo Alario), sullo sfondo. Con l'eventuale ingresso di "Una buona idea" dell'ex vicesindaco, Terenziano Di Stefano, un primo perimetro del campo largo, sarebbe già tracciato. D’altronde Siragusa ha già aperto a questa ipotesi e la partecipazione attiva alle primarie del capogruppo consiliare dei “civici”, Davide Sincero, non è certo passata inosservata. 

Difficile però che ambienti del Pd vicini ai vari Speziale, Arancio, Orlando, Di Cristina, tutti sostenitori di Bonaccini alle primarie, stiano a guardare senza provare a giocare un ruolo. A maggior ragione quel Miguel Donegani, che con “Per” è già in corsa e vorrà dire la sua nel centrosinistra. Si guarda attorno, invece, Italia viva, in attesa dell'evolvere delle dinamiche.