Sabato scorso, presso un noto locale gelese, Miguel Donegani ha presentato “Progressisti e Rinnovatori” (PeR), laboratorio politico cittadino, figlio dell’unione tra le diverse anime e sensibilità del centrosinistra che si sono ritrovate in appoggio alla candidatura di Claudio Fava, alle primarie “Presidenziali” del fronte progressista siciliano frantumatosi poco prima della presentazione delle candidature e delle liste per le elezioni regionali.
Un laboratorio di idee con, almeno in partenza, un preciso perimetro politico di riferimento ed un preciso obiettivo politico: un campo progressista che vuole rinnovare l’azione politica cittadina. Ma c’è dell’altro in serbo, con uno respiro più ampio e non solo limitato ai confini di Gela.
Lo si evince da nome del movimento e lo confessa nitidamente l’ex parlamentare regionale, già vicesindaco, assessore e consigliere comunale, Miguel Donegani: «il campo progressista – ha affermato - è quello che in cui naturalmente vogliamo muoverci, consapevoli che dentro devono starci anche Partito democratico, Sinistra italiana, Verdi e Movimento cinque stelle, con cui siamo pronti a collaborare. Ma non chiudiamo la porta a nessuno ed abbiamo intenzione semmai di dialogare con tutte quelle forze liberali, riformiste e civiche che volessero avvicinarsi ad un progetto che vuole mettere insieme esperienza, competenze, entusiasmo ed innovazione».
Un progetto di “Rilancio PeR Gela”. I temi in agenda non mancano: «Pnnr, sanità, ambiente, rifiuti e termovalorizzatore, acqua, decoro urbano, edilizia scolastica, finanziamenti e progetti, sostegno alle fasce più deboli ed ai soggetti più fragili, turismo e cultura, sono tutti temi – ha elencato Donegani – che entrano di diritto nell’attualità di questa città, in un periodo molto delicato come quello di una fase di pianificazione del nostro futuro, successiva all’industria pesante». Senza peraltro sfuggire alla nuda cronaca politica attuale: «in linea di principio, sono favorevole – ha precisato – alla sfiducia espressa dai cittadini sovrani, così come ritengo che un governo tecnico equivale sempre alla sconfitta della politica. Se riesce a costruire un’alleanza politica, non trovo affatto scandaloso che Greco vada avanti, saranno poi gli elettori a valutare».
Donegani ed altri, dunque, si muovono in anticipo nella prospettiva della costruzione di un fronte progressista, capace di dare soluzioni alle emergenze, oltre che una visione del futuro di questa città, grazie alla coesione, un vero e proprio mix, di nuovi e vecchi amici, che vogliono spendersi per la città e che hanno chiesto allo stesso Donegani la disponibilità a candidarsi a sindaco per il dopo Greco.
Agli stessi, Donegani ha ribadito che, pur accogliendo favorevolmente tale richiesta, prima di parlare di candidature è più corretto parlare di metodo, alleanze e progettualità: «prima di tutto viene Gela – ha concluso - anteponendo i contenuti a qualsiasi personalismo. Se si avrà rispetto delle idee altrui, anche se legittimamente dovessero esserci delle velleità dei singoli partiti o liste, ognuno non dovrà perdere nulla in termini di autonomia, di valori ed ideali. Se ci riusciremo avrà vinto la condivisione di un progetto autenticamente comune, che Gela e i gelesi meritano».
Con lui, dunque, hanno dato la propria diponibilità a scendere in campo, sia nuove leve come Alessandro Giordano che curerà il gruppo “giovani” e che ha anticipato che dal prossimo anno inizierà un corso di formazione politica con già oltre un’ottantina di adesioni (a cui si aggiungeranno incontri e dibattiti sui vari temi di attualità) sia ex amministratori come l’avv. Paolo Cafà che qualifica questa nuova creatura politica, come un progetto alimentato da proposte vincenti e risorse umane convincenti (nel selezionare la nuova classe dirigente): insomma un serio contributo di idee (da chi ha governato nelle giunte cittadine di sinistra di qualche anno fa) al nuovo che avanza (i giovani). A breve il movimento si riunirà per definire il direttivo, le commissioni tematiche ed un primo calendario di interlocuzioni.