Autostrada, NO a discarica e sburocratizzazione nell’agenda politica dei tre candidati gelesi alle Politiche: Maganuco, Damante e Lorefice

Autostrada, NO a discarica e sburocratizzazione nell’agenda politica dei tre candidati gelesi alle Politiche: Maganuco, Damante e Lorefice

Sono tre i candidati gelesi in corsa per il parlamento nazionale.

Si tratta di Emanuele Maganuco (a destra nella foto), candidato del Terzo polo (Azione + Italia viva) al collegio uninominale di Gela per la Camera dei deputati; Ketty Damante (nella foto), candidata n. 2 nella lista del M5s nel collegio plurinominale della Sicilia occidentale per il Senato; Pietro Lorefice (a sinistra nella foto), candidato del M5s al collegio uninominale di Gela per il Senato.

A tutti e tre abbiamo chiesto cinque brevi risposte in merito alle idee/iniziative che pensano di mettere i campo, se eletti, con riguardo a cinque macro aree. Argomenti comuni, ritenuti prioritari, da tutti e tre i candidati sono: il completamente della Sr-Gela; il “No” secco a Gela discarica di rifiuti; sburocratizzazione e maggiore velocità delle procedure amministrative, sia in tema di sviluppo economico che in tema di portualità. Ma, scendiamo più nel dettaglio.

RETI STRADALI E COLLEGAMENTI 

Emanuele Maganuco: il divario fra Sud e Nord deve essere azzerato a partire dai collegamenti con e dentro l’Isola, poiché i collegamenti carenti sono uno dei più grandi freni del nostro sviluppo economico. Nel Pnrr, ci sono più di 16 miliardi di euro per le infrastrutture siciliane, di questi 3,1 sono destinati a strade e autostrade: un’occasione irripetibile. Sulla Siracusa-Gela si deve evitare che l’aumento dei materiali, dovuto alla terribile novità della guerra, provochi altri blocchi non più tollerabili. Il suo completamento non è più rinviabile così come per la Gela-Catania va ridotta la pericolosità, attraverso il raddoppio che la renda una superstrada percorribile in sicurezza.

Pietro Lorefice: è fondamentale portare a termine il completamento della Tangenziale di Gela, progetto di cui in questi cinque anni ho seguito passo dopo passo tutte le fasi. In particolare è necessario inserire nel progetto il collegamento della 115 con la 117-bis tramite la riqualificazione e l’ammodernamento dell’Asse attrezzato dei servizi, da poco trasferito dall’Irsap al Comune di Gela con legge regionale. Poi il completamento della Siracusa-Gela, questa volta, però, dando priorità ai lavori sul versante gelese, quindi la Nord-Sud, con particolare riguardo al collegamento di Gela con l’ennese e all’intersezione con l’autostrada Palermo-Catania.

Ketty Damante: gli spunti sulle condizioni infrastrutturali relative a reti e collegamenti sono tanti ed almeno pari alle criticità esistenti: mi riferisco anche alla Nord-Sud, alla Gela-Catania, ai collegamenti con aeroporti e porti, ma la priorità deve essere il completamento dell’autostrada che da Siracusa approda a Gela. A più di 50 anni di distanza, realizzare il completamento dell’autostrada Siracusa–Gela dovrebbe essere priorità, invero, di tutta la politica. L’impegno che mi sento di assumere è quello del finanziamento della progettazione e dell’esecuzione dell’ultimo lotto, proprio quello che riguarda la nostra Gela.

AMBIENTE E SMALTIMENTO RIFIUTI

Emanuele Maganuco: In linea di principio non sono contrario ma Gela non è il sito adatto a ospitarle impianti di smaltimento anche di ultima generazione. Serve individuare all’interno della regione dei siti che rispettano i presupposti e non incidano in nessun modo nella quotidianità dei cittadini. Il rischio ambientale non deriva solo dal trattamento dei rifiuti ma anche e soprattutto dalla logistica per l’arrivo dei rifiuti da tutta la Sicilia all’interno dell’impianto. I gelesi hanno già pagato e non diventeremo la discarica della Sicilia come volevano Musumeci e la giunta di centro destra.

Pietro Lorefice: In tema di bonifiche dobbiamo assolutamente continuare nella scia della pianificazione strategica definita nel Protocollo d’intesa Costa-Descalzi: strumento che si è rivelato fondamentale nella implementazione delle bonifiche che il nostro territorio aspettava da anni. In tema di rifiuti v rispettata la gerarchia definita dall’Ue: prevenzione, riuso, riciclo e, in ultima analisi e come scelta residuale, lo smaltimento. Quello che in Sicilia la destra sta cercando di fare è il completo rovesciamento di questa piramide con l’estrema ratio (lo smaltimento) che diventa il cardine della strategia dei rifiuti…una scelta folle.

Ketty Damante: l’idea di realizzare termovalorizzatori/inceneritori evidenzia il fallimento della politica regionale e nazionale sulla gestione dei rifiuti: una resa totale, specie del governo regionale Musumeci che parla di inceneritori quando non sono manco accennati nel Piano di gestione dei rifiuti. Occorre mettere in campo azioni per potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo dei materiali per migliorare l'economia circolare. Sulle bonifiche è imperativo dare nuovo slancio agli investimenti e velocizzare tutte le procedure. Il piano di risanamento ambientale non può essere solamente un esercizio intellettuale ma va aggiornato e attuato! 

PORTUALITA’ 

Emanuele Maganuco: il tema del Porto è un po’ come quello della Siracusa-Gela, tutti ne parlano, tutti fanno proclami e promesse e chi se ne dovrebbe occupare da una parte definanzia i fondi destinati al territorio e dall’altra indica date di inizio lavori a casaccio. Il Porto è un diritto dei cittadini gelesi, ma è soprattutto un’immensa opportunità di sviluppo economico per tutto il comprensorio. La politica e la comunità locale deve fare quadrato e pretendere che i tecnicismi burocratici vengano superati al fine di realizzare un’opera di vitale importanza, per creare a Gela l’Hub energetico del Mediterraneo.

Pietro Lorefice: gli imperativi sono riqualificare e potenziare la struttura del pontile industriale, il rifacimento che mantenga e migliori la darsena turistica, riqualificare tutta l’area retroportuale e limitrofa del porto rifugio di Gela. Tutto ciò sarà più facile grazie al passaggio dei porti di Gela all’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, fortemente voluta dal M5s.

Ketty Damante: finalmente Gela fa parte dell’Autorità Portuale del Sistema Occidentale di Palermo, sebbene mancano ancora alcuni adempimenti per il reale passaggio di competenze da parte della Regione, ma poi non resterà che procedere alla progettazione del sistema portuale dell’area di Gela, che comprende il porto industriale e il porto rifugio. Solo dopo la presentazione al ministero delle Infrastrutture si potrà procedere allo stanziamento delle risorse necessarie per la realizzazione delle opere conseguenti. Anche in questo, l’impegno dovrà essere di tagliare al massimo i tempi burocratici.

ECONOMIA 

Emanuele Maganuco: Sul tema dello sviluppo economico le idee sono chiarissime: lavoro positivo, salario minimo e riduzione costo del lavoro per le imprese oltre alla riduzione della pressione fiscale. Partendo da ciò, dando respiro a chi fa impresa nonostante le mille difficoltà. Dobbiamo prevedere lo sviluppo contestuale di diverse tipologie di microeconomie garantendone la sostenibilità ambientale, da cui oggi non si può prescindere. Altro punto del nostro programma è quello relativo alla sburocratizzazione. I tempi della burocrazia ha messo in ginocchio settori come quello delle energie rinnovabili, problematica che oggi si ripercuote in modo diretto sull’economia nazionale.

Pietro Lorefice: dobbiamo puntare sull’agricoltura e dotare di una pianificazione strategica la Piana di Gela, con la Sicilia si candida a essere la Regione maggiormente votata all’agricoltura biologica con produzioni tipiche. Quindi, modelli virtuosi a ciclo chiuso ed economie circolari per la valorizzazione dei prodotti locali. Sul fronte energetico, invece, bisogna puntare al progressivo abbandono delle energie fossili, spingendo e implementando le rinnovabili, anche mediante lo strumento delle comunità energetiche rinnovabili che hanno visto la luce grazie all’incredibile lavoro fatto dal M5s.

Ketty Damante: L’agricoltura e tutto il comparto agroalimentare, rappresentano una opportunità di sviluppo e di crescita della ricchezza in Sicilia e nel nostro comprensorio. La politica e il governo nazionale devono sostenere gli operatori, con provvedimenti e strumenti, in virtù della nuova Pac 2023 che apre la strada ad una politica comune più equa, più verde e maggiormente basata sull’efficacia, che mira ad un futuro sostenibile per gli agricoltori europei e le aziende agricole di piccole dimensioni, come quelle siciliane. Occorre maggiore flessibilità nell’adattamento delle misure alle condizioni locali.

CULTURA 

Emanuele Maganuco: il patrimonio culturale e archeologico del nostro territorio va valorizzato e promosso attraverso una filiera turistica-culturale che faccia da volano per l’economia locale anche nei periodi invernali. Il capitolo università mi vede particolarmente coinvolto, avendo quattro figli di cui uno già fuori sede, reputo imprescindibile il potenziamento degli atenei presenti nel comprensorio con politiche di connessione con le migliori realtà nazionali ed internazionali. Importanti sono pure i centri di formazione professionale per combattere la dispersione scolastica e formare i giovani.

Pietro Lorefice: Dobbiamo creare e implementare strutture di collegamento tra le maggiori università italiane, in particolare sulle tematiche legate alla transizione ecologica, ambiente, salute e agricoltura. Dobbiamo anche implementare il Parco archeologico di Gela con particolare riferimento alla creazione di un centro specializzato nel trattamento dei manufatti e dei reperti provenienti dalle navi individuate nel Golfo di Gela con la creazione di corsi specialistici in materia di restauro e conservazione, per creare nuovi posti di lavoro legati al mondo della cultura, dell’archeologia e del turismo di qualità.

Ketty Damante: su alcuni punti trasversali occorre intervenire immediatamente a livello governativo, con un piano pubblico di assunzioni per superare il grave sottodimensionamento del Ministero dei Beni Culturali e delle sue istituzioni periferiche, un freno alle esternalizzazioni e contrasto all’uso distorto del volontariato e dei lavoratori della cultura, nonché misure di protezioni e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Il mondo della scuola va aiutato con interventi che diano fondi idonei alla scuola, all’università e alla ricerca con relativo adeguamento degli stipendi degli insegnanti a livello europeo.