Alla fine, incalzato dal sindaco a prendere posizione, l'assessore Cristian Malluzzo (nella foto) ha risposto alla sollecitazione, in silenzio, senza far rumore, limitandosi a presentare alla segretaria comunale le proprie dimissioni.
Nessun commento o dichiarazione ai media, nessuna motivazione allegata alle dimissioni. A darne conferma è il sindaco Lucio Greco, intervenuto in consiglio comunale giusto per aggiornare la situazione e riferirne ai consiglieri comunali:
«la segreteria – ha esordito – mi ha appena trasmesso le dimissioni dell'assessore Cristian Malluzzo. Non c'è una motivazione particolare a corredo delle dimissioni, se non quelle che possiamo intuire, per come le abbiamo apprese dagli organi di stampa. Mi limito a dire – ha continuato - che è assolutamente impensabile sostenere che un partito che è in maggioranza ed ha in quota l'assessore al ramo, vuole pulire la città ed il sindaco o l'amministrazione non la vuole pulire. Confermo che la nostra linea sin dal primo momento è stata quella di un cambiamento di rotta rispetto al passato contraddistinto da servizi aggiuntivi e costi aggiuntivi che hanno prodotto debiti e contenziosi giudiziari di diversa natura, civile, contabile e penale.
Vogliamo andare avanti con questa linea – ha puntualizzato ulteriormente – nella consapevolezza che la città non è pulita come vorremmo, ci sono degli interventi da fare, stiamo cercando di migliorare, insieme al dirigente, quel che è possibile migliorare rispetto alle carenze e deficienze che sono sotto gli occhi di tutti. Auspichiamo che a settembre possa partire questo servizio in house e si sta lavorando intensamente su questo nuovo servizio, affinché – ha spiegato – sia il più esaustivo possibile, affiancandogli anche una logica di premialità. Dobbiamo risolvere la questione dell'assessore in pochi giorni perché non possiamo permetterci che una branca come l'ecologia rimanga senza una guida politica a lungo, mentre nell'immediato – ha concluso - sono costretto ad assumerla personalmente ad interim».
A rappresentare il pomo della discordia è stato, pertanto, l'atto di indirizzo sulla pulizia straordinaria presentato dei renziani e su cui, innanzi alle dichiarazioni in aula del sindaco, il segretario provinciale, Giuseppe Ventura, è tornato a parlare ai microfoni, precisando che «qualcuno mente sapendo di mentire», perchè l'atto non comportava costi aggiuntivi e si rimaneva dentro il recinto contrattuale. Ventura fa notare che c'è un costo aggiuntivo nel momento in cui si sfora la soglia di introito della Tari, con cui devi pagare il servizio.
E secondo quanto sottolinea il segretario provinciale di “Iv”, con la Tari che prevede un introito di 13 milioni di euro, si spendono 7 milioni e mezzo per il servizio in proroga della Tekra. Ebbene l'atto di indirizzo proposto, incrementava la cifra di 100 mila euro da destinare ad una pulizia straordinaria. In totale dunque 7 milioni e 600 mila euro, ampiamente dentro la soglia dei 13 milioni.
Quindi nessun costo aggiuntivo. Lo stesso Ventura ha ammesso che per pulire la città e garantire la salute pubblica, durante il suo assessorato ci fu un costo complessivo di 8 milioni rispetto ai 7 stabiliti, con un residuale costo aggiuntivo di 1 milione che creò un debito, ma che si rese necessario, senza che nessuno ne pagasse le conseguenze in sede penale. L'ex assessore all'ambiente ha rimarcato più volte che nessuno è stato sottoposto a procedimento penale. Inoltre l'atto di indirizzo in questione, fu presentato un mese dopo che l'assessore Malluzzo ricevette la delega, per cui nulla c’entra la conseguente fuoriuscita di “Italia Viva” dall'alleanza “pro Greco”, nulla c’entra con l'avvicinarsi delle elezioni regionali.
Repentina, la controreplica del sindaco: «Ringrazio Cristian Malluzzo – ha dichiarato – per il lavoro svolto, ma le sue dimissioni si sono rese necessarie e inevitabili perché non potrei mai accettare la linea del segretario del suo partito, avv. Giuseppe Ventura. Quest’ultimo – ha ribadito nuovamente – vorrebbe riportare la città indietro di anni, a quando, a furia di costi aggiuntivi e di una gestione discutibile del personale, si sono gettate le basi del disastro che stiamo vivendo e a cui si sta cercando, con fatica, di porre rimedio.
Raggirare la cittadinanza con dichiarazioni fuorvianti e prive di fondamento giuridico la dice lunga sul modo in cui è stato gestito nel passato questo servizio. Il segretario di “Italia Viva” era assessore nel periodo in cui la Tekra – ha ricordato Greco – iniziò a svolgere il servizio a Gela e inaugurò la pratica dei costi dei servizi aggiuntivi, con tutte le distorsioni e le conseguenze che ancora pesano sulla città. Per pudore, quindi, dovrebbe evitare di salire in cattedra e di impartire lezioni a tecnici e professionisti del settore, la cui competenza e serietà offrono sicuramente maggiore garanzia e credibilità. Gli errori del passato dovrebbero semmai consigliargli di assumere comportamenti più sobri e responsabili. In fondo, è una questione di decoro e di rispetto».